1.4 (EPILOGUE)

61 5 4
                                    

“È meraviglioso.” asserì Rosalie appena immerse i piedi nella sabbia ancora tiepida. “Era da un anno intero che non mettevo piede al mare.” sussurrò, mentre una lacrima solitaria, colma di gioia, le accarezzava la guancia.

Michael la fermò e si mise esattamente davanti a lei. Non c'era bisogno di parole in quel momento. Si avvicinò al suo viso e la baciò con tutto l'amore che era in grado di trasmettere.

Erano all'incirca le sette di sera e il sole stava già cominciando a sfumare il cielo di arancione e viola, cercando di tuffarsi nel mare.

Se qualcuno avesse fatto una foto a quella scena, non sarebbe nemmeno lontanamente riuscito a catturare la perfezione di quel momento.

Si sedettero su una stuoia, portata da Michael, e quest'ultimo prese il cestino da picnic che Ashton aveva lasciato sulla spiaggia.

“Pomodorini!” esclamò la ragazza, afferrando la vaschetta bucherellata trasparente. Cominciò ad addentarne uno, socchiudendo gli occhi al piacere del succo sulla lingua.

“In realtà, erano per fare le bruschette..” sorrise Michael, mostrando una pagnotta di pane ancora da tagliare.
Rosalie arrossì, posando immediatamente la vaschetta sulla stuoia. “Scusami, io.. Non lo sapevo.” si giustificò, mortificata.

Il ragazzo dai capelli rossi ridacchiò, tirando fuori della salsa tonnata. “Non fa nulla, possiamo metterci questa sul pane.” suggerì, vedendo i muscoli di Rosalie rilassarsi.

Mangiarono lentamente, gustandosi a pieno quella serata che non avrebbero mai voluto finisse.
Si scambiarono baci, carezze e dolci parole, quasi dolci quanto la torta di mele per cui Rosalie andava matta.

“Mh, adoro la torta di mele.” mugolò, leccandosi le dita sporche di zucchero a velo.
Michael era estasiato da quella visione, ma cercò di non darlo a vedere. Vedendo il sorriso sulle labbra sottili di Rosalie, decise che era il suo momento.

Si alzò in piedi e tirò fuori dalla tasca una piccola scatolina di velluto blu, poi si inginocchiò davanti alla sua amata. La aprì lentamente, fissando la ragazza negli occhi e sorridendo sinceramente.

“Rose, vorresti gentilmente farmi l'onore di essere il tuo fidanzato?” domandò, il tono carico di emozione.

Rosalie impallidì, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.
Annuì con vigore e gettò le braccia al collo al ragazzo, che perse l'equilibrio e cadde sulla morbida sabbia, ridendo.

Si guardarono intensamente negli occhi, prima che lei colmasse le distante unendo le loro labbra in un bacio disperato e pieno d'amore.

Quella notte, su quella spiaggia, sotto lo sguardo amorevole della luna, si plasmò il loro amore, vero e intenso come mai l'avevano provato prima.

Appena i loro occhi si chiusero, trasportando le loro menti nel magico mondo dei sogni, il rintocco del campanile avvisò il passare di un'altra ora.

E come a mezzanotte era cominciata la loro amicizia (che forse solo amicizia non era mai stata) a mezzanotte era sbocciato il loro amore, che sarebbe durato ancora infinite mezzanotti nei secoli delle loro anime.

At Midnight you can be who you want, how you want, where you want. Midnight is the cradle of desires and the sky where the dreams fly

THE END

Midnight // Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora