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Io ed Owen siamo in macchina ritornando da Starbucks dove siamo stati per quattro ore.

Le quattro ore più belle, però.

Amo passare del tempo con mio marito, soprattutto perché ciò me lo fa amare ancora di più.

Abbiamo parlato, riso e soprattutto ci siamo amati con gli occhi.

Ogni giorno ringrazio Dio per avermi donato una persona così bella al mio fianco.

Colui che mi ha resa una persona forte e alcune volte, anche positiva.

Una persona che non mi abbandona mai nonostante la mia vita sia un continuo casino.

Lui c'è, sempre.

«Domani la mia piccolina compie ventidue anni!», interrompe il silenzio mio marito facendomi sussultare.

Gli sorrido.

«Già ma non è carino dire l'età di una donna ad alta voce», lo rimprovero facendolo ridacchiare.

Mi accarezza i capelli avvicinandomi a lui e gli lascia un bacio.

Sorrido a quel gesto ed accendo la radio.

É una canzone che avevo già sentito a casa di Laurence quando ho badato a Seth e Natalie, deve essere quella della sua cantante preferita.

Ogni volta che la sento, mi ricorda me e Owen.

Che lo amerò sempre come se non fossi mai stata distrutta.

Lo dirò come se non fosse mai stato detto.

Che grazie a lui mi sento così felice e che é grazie a lui se non mi arrendo alle mie battaglie.

Ascolto la canzone con un sorriso stampato in faccia come anche Owen. Guarda la strada sorridendo, mi avvicino a lui e gli lascio un dolce bacio sul braccio.

Il braccio gli si riempie di brividi e sorrido ancora.

«Ti accompagno a casa, vado a prendere i bimbi e ordino qualcosa da mangiare va bene?», domanda Owen ed io annuisco.

Sono stanchissima. Ho bisogno di un bel bagno caldo.

Quando finalmente arriviamo a casa, scendo dall'auto lasciando un bacio a Owen che sfreccia via per andare dai bambini.

Sorrido pensando alla nostra bellissima giornata ed entro in casa.

Appoggio la borsa sul tavolo e vado direttamente in bagno iniziando a preparare la vasca.

Mi spoglio e immergo il mio corpo nell'acqua calda. Un lieve gemito esce dalla mia bocca e mi rilasso completamente.

Chiudo gli occhi godendomi l'acqua che mi accarezza la pelle e all'improvviso una parte di me è come se stesse ricordando qualcosa.

«Oh andiamo! È solo un bagnetto!», dice con tutta la sua cattiveria Jon.

Vedo me in una vasca impaurita, ho il viso spento e riesco a sentire la mia preoccupazione.

Restart 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora