La malattia della madre

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I giorni passavano molto in fretta ,era ormai inverno inoltrato. La sveglia suonava incessantemente, Clelia la spense dandole una botta poi si alzò e corse alla finistre. Era tutto troppo luminoso e si rese conto chne aveva fatto moltissima neve e ancora nevicava. Comprese che forse non ci sarebbe stata scuola dato che Peterville non era un paese abituato e preparato a situazioni del genere. Corse in cucina per fare colazione ma non trovò né la colazione né sua madre . I suoi genitori ormai erano divorziati e , pur avendo sofferto molto per la decisione, lei viveva con sua madre e ogni tanto riceveva la visita del padre che viveva all'estero : era , dunque ,sola. Salì al piano superiore ,chiamando sua madre, ma niente, nessuno rispose. Decise allora di indossare i vestiti più pesanti che aveva e le sue scarpette a punta con i lacci. Uscì in giardino ma fece subito una grossa scivolata perché le sue acarpe, essendo fatte di suola, non erano adatte. Rientrò in casa e indossò un paio di stivaletti logori che erano di sua nonna. Uscendo di nuovo continuò a chiamare sua madre ma non ebbe alcuna risposta. Percorrendo in lungo e in largo il giardino , notò delle impronte che si dirigevano verso il bosco. Spinta da curiosità, ebbene si era molto curiosa, le seguì fin quando non terminarono e si trovò sotto un grosso albero che doveva avere molti secoli. Purtroppo non c 'era nessuno a prima vista. Girando attorno all'albero vide un essere rannicchiato su se stesso e coperto di foglie. Fece un forte respiro per prendere coraggio e scostando le foglie notò che era sua madre. Livia, la madre di Clelia, era pallida in volto, infreddolita e priva di sensi. La ragazza era molto spaventata e non riusciva a capire come sua madre fosse finita lì. Con tutte le forze che aveva la appoggiò al suo corpo e la portò in casa. La dispose nel suo letto, le cambiò i vestiti che era zuppi per la neve ,le mise sopra molte coperte e scese in cucina a prepararle del thè caldo. Era passata già quasi un 'ora da quando l'aveva trovata ma sua madre non accennava a riprendersi. Più volte tentò di scuoterla in modo da farla risvegliare ma nulla sembrava prossima alla morte. Clelia prese il telefono e provò a chiamare i soccorsi ma la linea era fuori uso a causa della forte nevicata della notte. Non sapeva più davvero cosa fare quando le venne in mente che a due isolati da lì viveva un uomo che era stato dottore prima di andare in pensione. Correndo più che poteva e non sentendo quasi più le gambe a causa della neve molto alta, raggiunse la casa dell' anziano dottore. Egli le aprì prontamente e dal volto della ragazza capì che si trattava di una cosa seria. Indossò il suo cappotto pesante, prese la sua vecchia borsa da dottore e andò con la ragazza. Arrivati nella stanza di sua madre il dottore la visitò e disse :<< È davvero molto malata! Bisogna curarla al più presto! Erano ormai molti anni che non vedevo più questa malattia, precisamente dalla morte di tua nonna ! Se non facciamo in fretta le ruberà tutte le forze vitali!>>. Clelia era impietrita, non sapeva cosa rispondere ricordando che le fatina le aveva detto che sua nonna era morta per mano del troll. Fra sé e sé si chiedeva se le avesse mentito Ayrin sulla morte della nonna o se la malattia provenisse in qualche modo dal troll. Esaminando la situazione Clelia comprese che doveva andare alla ricerca della fatina per avere risposte. Liquidó il dottore dicendo che avrebbe chiamato sua zia il prima possibile e che ora usciva per andare a prendere altre legna per il fuoco in modo da tenere sua madre al caldo. Era molto tempo che non vedeva la fatina, precisamente dal giorno in biblioteca. Non sapendo dove si trovava decise di andare nel bosco a cercarla. Ripeté il suo nome più volte ma non ottenne alcuna risposta. Sconcertata decise di tornare a casa e proprio nella stanza di sua madre trovò Ayrin e le chiese:<< Cosa ci fai qui? Sono venuta a cercarti nel bosco!Attenta a non farti vedere da mia madre, se mai dovesse svegliarsi>>. Ayrin le rispose con aria molto triste:<< Tua madre mi conosce da molto tempo, da quando era bambina. Questa notte era con me , ha tentato di combattere contro il malvagio troll per proteggerti perché la bestia voleva ucciderti. Purtroppo le cose non sono andate come dovevano e tua madre è stata colpita da una maledizione potentissima che si può rallentare con una speciale pianta chiamata cuor di  raque e sconfiggere uccidendo il troll. Tu non sei ancora pronta ad ucciderlo!>>. Clelia le disse che era disposta a qualunque cosa pur di salvare sua madre. L'indomani lei ed Ayrin si sarebbero recate sulle montagne a cercare la piante e avrebbe ricevuto importanti insegnamenti. All'improvviso si sentì bussare alla porta e la fatina scomparve. Era Steve che la stava chiamando per fare una passeggiata sulla neve. Clelia lo fece entrare ma non sapeva come spiegargli la realtà delle cose e temendo di poterlo perdere, gli disse che sua madre non stava molto bene per il freddo e che non sarebbe uscita per restare con lei. Steve le disse che le avrebbe fatto compagnia vedendo un film insieme. Mentre erano seduti sul divano le loro mani si sfriorarono e lei sentì un balzo nel petto. Terminato il film Steve andò via salutandola con un bacio sulla guancia. Era così emozionata che non riuscì a proferire parole e iniziò a pensare che forse anche lui provava qualcosa per lei. Tra una faccenda e l 'altra si fece sera e Clelia andò a dormire accanto a sua madre che diveniva sempre più fredda.

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