Un viaggio per peccare || A lesbian love story

Epilogo

DUE ANNI E MEZZO DOPO...

- Manca pochissimo -, mi informa il ragazzo che sta marchiando la mia pelle per sempre.
- È stupendo, amore -, dice Alex osservando estasiata l'opera d'arte impressa sulla mia schiena.
- Ecco fatto! -, esordisce il tatuatore.
Mi alzo in piedi stando attenta a coprirmi per bene il seno nudo con felpa di Alex. Giro le spalle allo specchio e poi volto la testa il più possibile per poter osservare il capolavoro che mi porterò addosso per tutta la vita. Il mio tatuaggio è identico a quello di Alex, ma le rose anziché essere rosse sono blu. Blu come il mare e il cielo dell'Egitto, dove il Destino ci ha fatte incontrare. Blu come i suoi occhi.
- Wow! -, esclamo - Grazie! È perfetto!

Appena usciamo dallo studio l'aria gelida di metà febbraio ci travolge. Mi stringo nel mio piumino e inizio a camminare in fretta per poter raggiungere l'auto di Alex e accendere il più in fretta possibile il riscaldamento. Prima di mettere in moto la mia ragazza si protende verso di me e mi bacia appassionatamente lasciandomi senza fiato.
- E questo a cosa lo devo? -, domando ansimando.
- Significa molto per me, piccola -, mormora accarezzandomi i capelli. Sentirmi chiamare in questo modo mi provoca sempre la stessa reazione, a volte penso che il mio cuore non riesca a sopportare tutto l'amore che provo per lei.
- Voglio portare addosso sempre qualcosa di te.

È passato diverso tempo da quella vacanza bellissima e indimendicabile.
Abbiamo vissuto un periodo difficile dopo l'aggressione che ho subito da parte di Claudio. Alex era sempre preoccupata e vivendo a centinaia di chilometri di distanza non riusciva a proteggermi come avrebbe voluto.
Abitare in città diverse è stata davvero dura, ma finalmente tutto è passato.
Mamma e papà sono così contenti della nostra relazione, non ci hanno mai giudicate. Per loro l'importante era che io trovassi qualcuno che mi amasse e che fossi felice. Con lei è così... anzi, è molto di più.
Ruben ha finalmente deciso di mettere la testa a posto, per un periodo si è frequentato con un certa Giulia, è stata lei a decidere di chiudere la storia, non si fidava di lui, visto il suo passato da casanova. Il mio povero fratellino ci è rimasto davvero male, ma a parere mio se l'è meritato, ha fatto allagare tanti di quegli sguardi che era giusto ricevesse una lezione. Chi la fa, l'aspetti, no?
Il giorno del mio diciottesimo compleanno Alex mi chiese se volevo andare a vivere con lei nel suo nuovo appartamento, così, dopo aver ottenuto il consenso dei miei genitori ed essermi diplomata a pieni voti, mi trasferii.
Ormai sono quasi sei mesi che viviamo insieme. Devo ammettere che la vita di paese aveva i suoi vantaggi. Ho fatto un po' fatica ad ambientarmi qui, ma dopo che ho trovato lavoro come barista in un locale molto carino, ho iniziato a conoscere diverse persone, ho iniziato ad uscire tutti i giorni ed ho imparato ad orientarmi.
Tutt'ora mi sembra impossibile: sono in procinto di compiere diciannove anni e la mia vita è già stabile e perfetta. A soli sedici anni ho incontrato l'amore della mia vita e da lì in poi nulla è stato più come prima, superate le difficoltà iniziali tutto è andato sempre per il meglio. Ora ho un lavoro e una casa in cui vivo con la persona che amo e sono felice ogni giorno di più.
Le cose tra noi non sono sempre perfette, come è giusto che sia. Per certi aspetti caratteriali siamo molto diverse, anzi siamo l'esatto opposto, ma riusciamo sempre a raggiungere un punto d'incontro.

- Ti amo, Davina.
- Ti amo anch'io -, sussurro prima di unire nuovamente le mie labbra alle sue.
Ecco tutto. Questo è realmente ciò di cui ho bisogno. Non voglio preoccuparmi di cosa il futuro possa avere in serbo per noi, voglio solamente continuare a godermi il presente come solo grazie a lei riesco a fare.
Alex è il mio tutto e l'unica cosa che desidero ora è continuare a viverla, vivere a pieno ogni istante del nostro imperfetto, ma sconfinato amore.