What no one else can

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Dopo tre drink già mi girava la testa, ma ne bevvi lo stesso un altro e mi ributtai in pista. Avevo bisogno di cancellare il pensiero di Claudio che si era insinuato e ancorato nella mia testa, e sembrava non avere la benché minima intenzione di andarsene, cazzo.
Ero distratta e quando sentii due mani appoggiarsi sui miei fianchi non mi preoccupai di chi fossero, era per forza Alex... ma erano troppo grandi e... porca miseria, pelose! Dovevo staccarmi, ma qualcun'altro lo fece al posto mio, strattonandomi via dalle grinfie di quel tizio. Un istante dopo avevo una lingua letteralmente infilata in bocca... quelle labbra, addolcite dal sapore della vodka alla fragola e quel profumo inconfondibile...
Rimasi senza fiato.
- Stai marcando il territorio? -, scherzai.
- Gli ho solo fatto capire che non sei disponibile.
- Ah sì? E chi lo dice?
Si allontanò di poco sgranando gli occhi. Alzai le braccia con un gesto teatrale - Scherzavo!
La attirai a me e la strinsi tra le braccia.
- Lo so che non posso considerarti come "la mia ragazza", ma voglio che ti frequenti solo con me.
La sua ragazza...
Troncai il discorso sul nascere. -Oh, sono argomenti di cui non si può parlare in discoteca.
- Hai ragione. Divertiamoci!
Ballammo l'una avvinghiata all'altra e ci baciammo diverse volte, non so se fosse per l'alcol, ma non me ne fregava niente di quello che avrebbe pensato la gente.

Verso le due e mezza decidemmo di ritirarci.
Una volta in camera sua mi tolsi le scarpe, avevo i piedi gonfi e doloranti. l'effetto degli alcolici che avevo bevuto ad inizio sera ormai era svanito, ma mi era rimasto un leggero capogiro.
- Che dolore! -, si lamentò Alex massaggiandosi i piedi
- Sono sudatissima. -. Mi sedetti sul letto affianco a lei.
- Capisco. Pure io! Mi sa che mi farò una doccia. Vuoi farla anche tu?
- Ora vedo, magari dopo.
- D'accordo. A tra poco allora -, prima di sparire in bagno mi depositò un leggero bacio sulle labbra. Mi venne il dubbio che il suo "vuoi farla anche tu" fosse stato un invito ad andare con lei. Spero di no, altrimenti non credo che avrei rifiutato.
Ma a che stavo pensando? Ci eravamo dette di non correre troppo, di certo non mi avrebbe fatto una proposta tale dopo così poco tempo. Lei mi rispettava. Ma anche l'avesse fatto... no, non mi sarebbe dispiaciuto affatto. Era così bella, così sexy. La desideravo, la volevo.
Quando uscì dal bagno era avvolta in un asciugamano, coperta solamente da quello. Nonostante l'aria condizionata, iniziai a sentirmi bollente.
- Ora sto molto meglio -, annunciò soddisfatta. Si voltò verso all'armadio in cerca di qualcosa da mettere - La fai anche tu?
- Sì, grazie.
- Non devi ringraziare, sono più che felice di condividere la mia stanza con qualcuno... specialmente se quel qualcuno sei tu. - Si avvicinò e mi baciò. Le sue parole mi avevano fatto letteralmente sciogliere.
Mi gustai la sensazione dell'acqua fresca. Non rimasi sotto la doccia a lungo, ma abbastanza per riflettere. Desideravo Alex e volevo che lei desiderasse me. Che senso avrebbe avuto aspettare ancora? Insomma, la mia innocenza l'avevo persa già da un po' e lei pure, non sarebbe stata la prima esperienza sessuale per nessuna delle due. Bé, sicuramente per me sarebbe stata comunque una "prima volta", ero impaziente, non vedevo l'ora che accadesse.
Mi avvolsi in un asciugamano e uscii dal bagno. Trovai Alex sdraiata a letto con indosso un completino rosso, come i suoi capelli, ancora più sexy di quello nero in pizzo.
Mi avvicinai al letto e una volta raggiunto il bordo lasciai cadere l'asciugamano rimanendo completamente nuda ed esposta davanti a lei. Sgranò gli occhi sorpresa dalla mia audacia ed effettivamente lo ero anch'io. Mi scrutò per lunghi, lunghissimi, eterni istanti indugiando nei miei punti più intimi. All'inizio mi sentii in imbarazzo, mai mi ero esposta in un simile modo, eccetto con Claudio.
- Sei bellissima -, mormorò infine e sentii di non aver alcun motivo per cui vergognarmi. Raggiunse il bordo del letto e si inginocchiò sul materasso così da ritrovarsi alla mia altezza mi baciò e mi trascinò giù con lei.
Mi sollevò i capelli ancora umidi, mi baciò il collo facendo scorrere deliziosi brividi in tutto il corpo e mi accarezzò le spalle. Poi si fermò e mi guardò come a chiedermi il permesso. Colse il consenso nel mio sguardo impaziente. Si mise a cavalcioni su di me. Dalla gola, alle clavicole, lasciò una scia di baci fino a raggiungere il mio seno. Si avventò sui capezzoli e iniziò a succhiare, tirare e mordicchiare. Era così piacevole, non avevo mai provato niente di meglio in vita mia. I capezzoli risposero subito alle sue attenzioni gonfiandosi per l'eccitazione ed iniziai ad ansimare.
- Hai un corpo stupendo -, mormorò prima di depositarmi un bacio sullo sterno, in mezzo ai miei seni e poi spostarsi più in basso.
- Mmmh - mugolai in risposta. Mi baciò fino ad infilare la lingua nel mio ombelico, ma poi si fermò e salì fino a raggiungere nuovamente le mie labbra.
- Sei sicura? - mormorò contro la mia bocca. La attirai a me e la baciai con una passione che mai avevo provato prima di allora, insieme rotolammo e fui io a ritrovarmi sopra di lei. Le sfilai il reggiseno e sfruttai quella posizione per fermarmi un istante ad ammirare il suo bellissimo seno prosperoso, poi mi chinai fino a raggiungere i suoi capezzoli già turgidi con la lingua e li mordicchiai delicatamente, non avevo esperienza e non sapevo se ciò che stavo facendo andava bene oppure no, ma poi la sentii gemere ed allora iniziai a succhiare più forte. Raggiunsi le sue labbra e rotolammo ancora. Mi ritrovai nuovamente sotto di lei. Mentre continuavamo a baciarci accarezzò il mio seno delicatamente e poi lo strinse tra le mai con più decisione e io le feci lo stesso. Le sue carezze di spostarono prima sul ventre e poi sempre piú giù. Le sue dita si stavano avvicinando pericolosamente alla mia carne calda e bagnata.
- Posso? - domandò contro le mie labbra. Il desiderio bruciava lungo le mie terminazioni.
- Alex... - mugolai e anche se in principio non intendevo quello risultò come un'esortazione, perché io ero pronta per lei. Mi sentivo come se da sempre avessi aspettato quel momento, anche se era passato solo qualche giorno. Con il dito massaggiò il mio punto più sensibile strappandomi un mugolio, mentre con la lingua tracciò una linea umida dal mio collo fino al ventre. Persi la capacità di pensare perché senza preavviso salto giù dal letto e si inginocchió davanti al bordo, mi scappò un gridolino di sorpresa quando mi attirò contro la sua faccia. Fece scorrere la lingua lungo la mia apertura e non trattenni un gemito. Mi agitavo sopraffatta dal piacere mentre lei esplorava ogni centimetro della mia zona più sensibile. Ansimavo e mi dimenavo sul materasso e prese ciò come un invito a leccarmi con piú decisione per poi prendere il mio clitoride pulsante trai denti e infilare due dita nella mia cavità. La sua bocca e le sue dita erano davvero troppo combinate. L'orgasmo mi investì e fu talmente intenso da essere doloroso, ma era un male piacevole e mi sentii libera e pienamente soddisfatta.
Rimasi sorpresa dalla reazione che il mio corpo ebbe: non mi era mai capitato provare un piacere talmente intenso e raggiungerlo in così poco tempo.

Un viaggio per peccare || A lesbian love storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora