Capitolo 1

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Partenza per Hogwarts

<30 Agosto...> sussurrò una voce nell'oscurità della sua stanza <finalmente.> continuò poi.

Colui che stava parlando tra sè e sè era il famoso James Potter, cercatore di talento nella squadra di Quidditch dei Grifondoro, la cotta di numerose ragazze della sua scuola e membro di uno dei gruppi di studenti più popolari e ammirati.
Effettivamente di spasimanti ne aveva anche troppe, peccato che non le considerasse tanto: James aveva sempre desiderato uscire con una ragazzina dalla chioma rosso fuoco, gli occhi verde smeraldo e la carnagione chiara, spruzzata di lentiggini. Tuttavia, lei era l'unica a non averlo mai degnato di uno sguardo e forse era questo che affascinava il giovane Grifondoro, lei era l'unica a tenergli testa -peccato che la sopra citata lo considerasse "dispettoso, irritante e irresponsabile".
Il ragazzo continuava a fissare il calendario affisso nella stanza poco nitida ai suoi occhi.
L'orologio portava le due in punto ed il russare del suo coinquilino, Sirius Black, mise fine al silenzio religioso raramente presente in villa Potter.
James, sapendo fosse inutile tornare nel suo soffice letto a tentare -per l'ennesima volta- di addormentarsi, fu indeciso sul da farsi. Gettò poi un'occhiata alla scrivania ed ebbe un'idea: avrebbe scritto a Lunastorta, o meglio, Remus.
Sebbene avesse nella propria stanza uno dei suoi più fidati compagni sapeva, per esperienza personale, che a Sirius non piaceva essere svegliato la mattina, tanto meno la notte.
Così prese una pergamena, un po' d'inchiostro, una piuma candida dalle striature dorate e cominciò a scrivere sulla carta leggermente ingiallita.

Moody Moony,
Come va? Già pronti i bagagli?
So che avrei potuto semplicemente aspettare di incontrarti in stazione ma, siccome neanche il tentato soffocamento di Sirius abbia aiutato a farlo smettere di russare per non più di dieci secondi, non riesco a prendere sonno. Mi domando continuamente se provarci ancora con la Evans.
Insomma, sono anni che tento e ritento ma nulla. Dopo tutto ho un sacco di ragazze che mi corrono dietro, no?

Sono il malandrino più bello, anche se Sirius fa ancora fatica ad accettarlo. E non ci sono prove che possano confermare che lui avesse vinto all'elezione del malandrino più bello, dell'anno scorso.
A dopodomani.


Sempre malandrino.
James.


Piegò in un batter d'occhio la lettera dall'inchiostro blu e la grafia incomprensibile, legandola accuratamente alla zampette di Jily: la sua civetta delle nevi, dal pelo bianco e gli occhi dorati.

<Portala a Remus e torna presto> le disse sottovoce, così da non svegliare Sirius che, ormai, era beatamente immerso nel mondo dei sogni.

La civetta obbedì e, vogliosa di portare a termine il suo incarico, spiegò le ali e prese a volare nell'oscurità del cielo notturno. Potter osservò l'animale diventare sempre più piccolo, finché non sparì nel blu profondo della notte.
Al pensiero di cose soffici e candide, Ramoso si volse verso il suo comodo letto, e pensò che tanto valeva tentare di cadere nelle braccia di Morfeo per un'ultima volta. Svincoló Sirius che giaceva a terra -come d'altronde era solito fare- si buttò pesantemente sul materasso e, una volta che la sua pelle venne a contatto con le fresche lenzuola, i suoi occhi rossi dalla stanchezza si chiusero sfiniti.


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La mattina segunte una piccola villetta a schiera, nella periferia di Londra, era dominata dal caos.
Due sedicenni erano nel pieno di una discussione molto forte, iniziata senza un apparente motivo.

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