Nota! I dialoghi in corsivo rappresentano le lingue straniere: onde evitare di scrivere cavolate, ho preferito usare questa scorciatoia. Ah, in questa storia non si tiene conto della presunta rottura brusca dei rapporti tra Fedez e Tigerlily (che chiamerò col suo vero nome, Dara) e le conseguenze che ne sono derivate, ovvero le frasi pesanti di Fedez su snapchat e simili. Detto questo, buona lettura ♥
Fine aprile/inizio maggio 2016, Sidney.
Ore 05.35.
Federico aumentò il ritmo delle spinte travolto dal piacere intenso, mentre serrava gli occhi castani e stringeva con forza le natiche abbronzate della ragazza sotto di sé, che chiedeva maggiore contatto ad ogni colpo calibrato del bacino.
Dara era oggettivamente bella, ma in quel particolare momento a Federico sembrava che fosse la più bella con cui fosse mai stato: le curve generose, la carnagione color caramello che metteva in risalto i capezzoli scuri, il seno morbido al tatto e il capelli turchini spettinati le conferivano un fascino senza pari e questo lo mandava letteralmente fuori di testa.
Si sporse verso Dara per lasciarle una scia umida di baci sul collo, spostandosi poi dietro l'orecchio e infine sulle labbra morbide; lei apprezzò molto quelle attenzioni dettate dal romanticismo e avvolse le braccia attorno al collo tatuato, le gambe affusolate che si stringevano maggiormente al corpo sopra di lei. Dara cominciò a seguire i movimenti di Federico, cosa che dovette farle particolarmente piacere visto l'aumento di frasi esplicite di sbrigarsi, che era al limite.
Fu il colpo di grazia per Federico, che venne poco dopo in un gemito sporco; Dara gli morse una spalla lasciando un segno viola nascosto dai colori dei disegni d'inchiostro, speranzosa di soffocare un urlo acuto di piacere, fallendo nell'impresa.
Non uscì subito da lei, volle godersi appieno l'attimo post orgasmo, le pelli che scottavano tanto era stato intenso l'amplesso consumato in quella fredda mattinata di pioggia.
Si stese su un fianco soddisfatto e Dara si tuffò nel suo caldo abbraccio, il respiro che riprendeva regolarmente mentre venivano cullati dai primi raggi del sole.
Era tutto perfetto, non sapeva nemmeno da quanto tempo non si sentiva così in pace con sé stesso.
- Tutto bene bae? Ti ho fatto male? - le chiese dolcemente Federico.
Dara gli sorrise appagata e con una mano percorse il profilo degli zigomi squadrati fino alla clavicola, gli occhi neri che brillavano commossi. All'apparenza Dara poteva essere scambiata per una ragazza altezzosa e piena di sé, pregiudizio alimentato per il lavoro da dj internazionale; in realtà era solo un po' troppo timorosa a legare con altre persone che non fossero nella sua cerchie di conoscenze. Quando Federico aveva avuto l'occasione di trascorrerci più tempo senza scocciatori tra i piedi, aveva trovato una personalità frizzante e avventurosa, cosa che lo attraevano parecchio in una persona.
- Sei così dolce e premuroso.. perché non mi sei venuto a trovare prima? Mi avresti fatta felice. -
- Sono stato parecchio impegnato in Italia, sarebbe piaciuto anche a me Dara. - e si avvicinò di più a lei, il naso che si inebriava del profumo delle ciocche azzurre - Non sai quanto mi sei mancata... -
Lei ammiccò sbattendo le ciglia.
- L'ho notato Fedè. -
Si addormentarono stremati, ma a differenza di Dara Federico non ebbe sogni quella notte, solo incubi.Settembre 2015, Milano.
Ore 21.36.
Per quanto Micheal fosse esile e magrolino, non era per niente debole come la maggior parte della gente pensava; Federico ne aveva avuto una prima dimostrazione durante le audizioni di X Factor, quando era stato sollevato di peso dal collega come fosse una principessa disney, volteggiando in braccio al riccio a ritmo di una strana danza di cui nemmeno si ricordava il nome.
La seconda dimostrazione la ebbe durante uno dei loro momenti insieme, in cui Federico aveva preso un po' di coraggio dall'inizio della loro storia per potersi concedere totalmente a Micheal. Quest'ultimo aveva reagito entusiasta a quella notizia, tanto che Federico non finì la frase che si ritrovò prima sollevato un'altra volta di peso dalle natiche, poi sbattuto sul divano del proprio salotto ritrovandosi ben presto i pantaloni stretti.
Micheal ansimò sulle labbra carnose dell'amante, le mani che avide vagavano senza tregua sotto i vestiti colorati e, soprattutto, sotto l'elastico dei boxer ad accarezzargli il membro duro e teso. Da parte di Federico provenivano ansimi colmi di desiderio, ma anche di paura: non che non bramasse quel momento erotico con Micheal, anzi, la lontananza per tutto il mese di agosto si era fatta sentire, ma per lui era la prima volta come passivo ed era terrorizzato dalla penetrazione in sé stessa più che dalla situazione generale.
Aveva paura di fare schifo perché senza esperienza e senza la minima idea su cosa avrebbe provato a farsi scopare da un uomo.
Micheal, santo com'era, intuì tutti i suoi timori e decise di essere il più delicato possibile. Per questo lo preparò al meglio e con cura, tanto che quando giunse il fatidico momento Federico sentì male esclusivamente all'inizio, lasciando scappare un lacrima che tracciava il percorso lungo le guance squadrate del rapper.
- Tutto bene Fedè? Ti faccio male? -
Negò deciso con un cenno del capo sforzando un sorriso, ma i tremori alle gambe e alle braccia raccontavano tutt'altra storia. Preoccupato come poche volte in vita sua Micheal pose di nuovo la medesima domanda e allora Federico si alzò sui gomiti per lasciargli un bacio spinto, segno di voler andare fino in fondo.
- N-non preoccuparti, solo... fai piano per favore... -
Micheal mantenne la parola. Si tirò su per poter vedere in faccia l'altro, per riuscire a captarne ogni minima smorfia di dolore, il bacino che cominciava con movimenti delicati fatti per abituare Federico alla "presenza estranea", riuscendoci in pieno quando sentì l'amante lasciarsi andare a gemiti e sospiri timidi, poi sempre più passionali.
Fu così intenso e coinvolgente che la testa di Federico aveva smesso di formulare un pensiero razionale quando Micheal riuscì a fargli sparire del tutto il dolore al fondo schiena. Federico impazzì nel sentire il proprio petto allenato a stretto contatto con uno molto simile al suo, solo un po' più liscio ed effeminato. L'erezione pulsante di Federico era in mezzo ai due corpi, stimolata dai continui sfregamenti sul proprio ventre e dalle mani esperte di Micheal.
Il sudore scendeva lento da ogni parte del corpo e spesso si mescolava ai percorsi della lingua colmi di saliva e malizia.
Al raggiungimento del piacere Federico si sentì svuotato e non solo per il proprio seme rilasciato sul ventre tatuato. Stava stranamente bene, libero da tutte quelle ansie che negli ultimi tempi lo asseragliavano in testa provocandogli lievi attacchi di panico.
Micheal uscì da lui e, preso Fede per i fianchi, lo trascinò sopra di sé in modo da farlo distendere sul proprio corpo. Federico percepì con l'orecchio i battiti frenetici del petto sotto di lui e chiuse gli occhi cullato da quel suono rassicurante. Forse troppo.
Che cazzo mi succede?
Micheal interruppe il filo incasinato di dubbi con il solo accarezzargli i capelli a spazzola.
- Per chi mi hai preso? Per un gatto da compagnia? -
Micheal ridacchiò divertito spostandosi qualche ciocca sudata dalla fronte e questo bastò a farglielo venire duro di nuovo. Quell'uomo sapeva essere sensuale sempre. Come facesse rimaneva un mistero.
- E tu che ha? Non ti è bastato tutto quel boum boum boum di prima? -
Ci provò a rimanere serio, ma al solo sentire il titolo di quella canzone in sostituzione della parola "sesso" fu troppo per Federico e gli scoppiò a ridere in faccia. Per ripicca Micheal capovolse nuovamente le posizioni e lo baciò, ancora, mentre una mano andava ad allargargli le gambe, di nuovo.
La voglia irrefrenabile di saltarsi addosso tornò viva come qualche minuto addietro. Inutile dire che finirono un'altra volta per tornare amanti, Micheal che si prestava a riconcedere il ruolo di maschio alpha a Federico dopo un'altra intensa sessione tra le coltri candide.
E ancora una volta i dubbi tornarono.
Che cazzo mi sta succedendo?
Se lo chiese più volte quando Micheal andò via la mattina seguente, ma in quel momento gli era arduo trovare una risposta.
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Lascia che il mondo ti scivoli addosso.
FanficMidez time! Perché in 'sto periodo ci sono troppe poche storie e questo non va bene u.u #KeepMidezAlive ✌