Capitolo 9:cancro

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Faith:

E' da qualche giorno che faccio fatica a respirare. E' come se stessi costantemente correndo la maratona ma invece sto semplicemente camminando come sempre.

"mamma sono a casa" urlo e sento un dolore lancinante al polmoni. Come se urlare fosse un'enorme sforzo. Inizio a tossire e subito mia madre si avvicina.

"ti senti bene?" mi chiede. Io faccio cenno di no con la testa.

"okay allora andiamo dal dottore" dice e inizia a prendere la giacca. Io la seguo e andiamo dal dottore.

Mi fa la sua visita e esce per qualche minuto dalla stanza. Quando torna ha una "faccia da cattive notizie" come la chiamo io.

"mi dispiace. Voglio essere diretto e non farci troppi giri di parole" dice e mi guarda. "hai il cancro. E' al secondo stadio, non c'è metastasi per fortuna. Se iniziamo subito con la chemioterapia dovresti guarire nel giro di un anno" mi dice e io sento tutto che mi crolla addosso. Il cancro, la chemioterapia, l'anno infernale che mi aspetta. Mi cadranno i capelli e non starò bene per un anno intero. E tutte le persone che si sono comportate con me come se non esistessi magicamente inizieranno a sostenermi per poter dire "sono una brava amica io. Ho un'amica con il cancro e le sto sempre vicina" e palle varie. Diventerò il pettegolezzo della scuola. E se riesco a farcela la vita che mi aspetta dopo sarà anche peggio. Tornare a essere di nuovo quella presa in giro e la maggior parte delle persone che ti sono state vicina durante la malattia spariranno. E mi sentirò sola. Tanto sola.

Inizio a piangere e subito sento la mano di mia madre iniziare ad accarezzarmi la gamba per calmarmi ma so benissimo che anche lei sta piangendo. Forse sarà più dura per lei che per me. Mamma pensa che io abbia già sofferto abbastanza dopo l'abbandono e si è sempre preoccupata di farmi sentire a casa e di farmi sentire bene. Ma ora io non sto bene.

Sento mia madre che si alza e faccio lo stesso anche io.

"vi aspetto domani per la chemioterapia" dice il dottore e io esco subito dalla stanza. Corro per l'ospedale nonostante i miei polmoni urlino di fermarmi a riposare, per cercare di andarmene il più presto possibile da questo incubo. Ma non è un incubo. E' la fottuta realtà. Una realtà di merda. Ma è la realtà.

Entro in macchina e inizio a prendere dei respiri profondi. "vaffanculo" urlo e mia madre che nel frattempo si è seduta di fianco mi stringe la mano. "Faith guarirai. Sei forte piccola mia. Non puoi mollare. Non l'hai mai fatto. Da quando sei nella nostra famiglia ti sei sempre stata combattiva. E se ora sei arrabbiata con la vita, magari con te stessa allora fallo per me, per tuo padre, per Harvey. Faith da quando sei arrivata tu siamo tutti più felici. Soprattutto Harvey. Tu sei la sua roccia Faith"

Le stringo la mano incapace di dire qualcosa.

Torniamo a casa e subito corro in camera mia.

Sento la mamma che racconta tutto a papà e Harvey e subito ricomincio a piangere. Sento qualcuno bussare. "Harvey entra" dico e lui sbuca da dietro la porta con il viso rigato di lacrime.

Corre subito verso di me e mi abbraccia forte. Io lo stringo a me e inizio ad accarezzargli i capelli. "Faith non ti lascerò da sola okay? Io ci sarò sempre per te"

"lo so Harvey. Anche io ci sarò sempre. Qualsiasi cosa accada" gli dico e lo stringo più forte.

"ora vorrei riposarmi, domani iniziamo" dico e lui mi lascia andare, mi da un bacio sulla fronte e annuisce. "ti voglio bene" dice e esce dalla stanza.

Io mi butto sul letto e cado in un sonno profondo.

Il giorno dopo:

La chemio la iniziamo questo pomeriggio. Sono molto agitata. Ho paura che qualcosa vada storto, ho paura di non essere abbastanza forte.

E' ora di pranzo e stiamo aspettando che Harvey torni da scuola per poter mangiare.

Dopo qualche minuto sento la porta aprirsi e subito corro a vedere se è lui. Ed è lui ma assieme ad Harvey c'è anche Dylan.

Dio non gli avrà raccontato tutto...

"Faith" dice Harvey appena mi vede. Io gli sorrido. "perché hai invitato Dylan? credevo che questo pomeriggio saresti venuto con me.." dico a bassa voce.

"verrò con te. Ma Dylan era preoccupato. Gli ho dovuto dire tutto. Viene anche lui oggi" mi dice e se ne va in cucina lasciandomi sola con Dylan.

"hei" mi dice da dietro. Io mi giro e subito lui sorride.

"quindi sai tutto..." dico e lui annuisce.

"mi dispiace" mi dice e io faccio spallucce. "non è colpa tua. E' solo che le mie cellule hanno deciso di non funzionare nel modo giusto"

"già. Ma mi dispiace. Nessuno se lo merita" dice e io annuisco.

"e' pronto" urla Harvey e ci dirigiamo in cucina. Mangiamo e subito dopo andiamo in ospedale.

Quando arriviamo sento il panico scorrermi nelle vene. Ho tanta paura. Dylan mi prende per mano notando la mia agitazione e io gli sorrido.

Ci sediamo sulle poltroncine nella sala d'attesa e la mia gamba non fa altro che tremare. Dylan continua a tenermi la mano e io la stringo sempre di più e credo di iniziare a fargli male. Mi giro a guardarlo e noto che sta facendo delle smorfie di dolore così gli lascio subito la mano. "scusa"

"non preoccuparti. Non è niente in confronto a quello che dovrai passare" dice e mi riprende la mano.

Io inizio a fissare impaziente la porta da dove dovrebbe uscire il dottore e dopo dieci minuti si apre.

"eccoci. E' tutto pronto. Faith sei pronta?"

Io annuisco.

"perfetto. Entra pure nella stanza. Si occuperanno di tutto le infermiere" dice e io entro nella stanza dopo aver abbracciato tutti.

N/A

Mi scuso per il terribile ritardo. Spero che il capitolo vi piaccia. Ringrazio in anticipo chi metterà la stellina.

:)

-lau

 


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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 10, 2016 ⏰

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Thanks {Dylan Dauzat} (#Wattys2016)(sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora