Il giorno seguente...
Vengo svegliata da qualcuno che bussa alla porta.
Mi alzo e apro la porta strofinandomi gli occhi.
Fuori dalla porta trovo Klaus. Ha una faccia tranquilla, come quando l'ho visto la prima volta a colazione ieri.
-Jill è successa una cosa...-dice con voce sicura.
-Cosa?-chiedo ancora assonnata ma un po' preoccupata.
-Forse è meglio che vieni semplicemente a vedere...-dice.
Poi inizia a scendere le scale e lo seguo in fretta.
Mi porta nella sala delle telecamere adiacente a quella delle sedute. Ma sugli schermi non c'è la sala delle sedute.
Vedo distrattamente tutti gli altri membri dello staff che fissano il monitor.
Guardo i monitor ma non riesco a riconoscere i posti inquadrati.
Karen ha le mani sul volto, sembra disperata.
-Che succede?- mi decido a chiedere interrompendo il silenzio teso.
Per un attimo non risponde nessuno.
Poi Klaus si decide a spiegare.
-Non so se Karen te lo ha spiegato ma dietro la porta blindata ci sono diverse guardie che presidiano delle porte antiproiettile.
-Sì mi aveva detto che lì ci sono i pazzi più pericolosi.
-Esattamente. Stanotte due guardie di turno davanti ad una delle porte sono state uccise. E la cosa più strana è che le guardie morte erano di guardia ad una delle porte più al centro. E le altre guardie non hanno visto nessuno.
Resto in silenzio senza scompormi. La porta. Claire. L'ha predetto.
Guardando le telecamere con attenzione vedo che su un monitor appaiono due guardie stese a terra in modo scomposto.
Amy sembra più che altro arrabbiata e non sconvolta.
Tutti i membri dello staff sono scossi tranne Klaus che si mantiene indifferente.
-Bene. La cosa che dobbiamo fare ora è ignorare quello che è successo. Torniamo a lavoro e teniamo nascosta questa cosa.-afferma Karen dopo un po' alzandosi in piedi. Fa un respiro profondo e si dirige alla porta.
-Andate a vestirvi e fate colazione. Tra un po' comincia l'orario di lavoro.-aggiunge.
Poi se ne va con passo deciso.
Jake ci invita ad uscire e si chiude la porta della sala delle telecamere alle spalle.
-Molto strano...-commento sottovoce.
-Già...-risponde Klaus.
Raggiungiamo tutti le nostre stanze. Mi vesto ed esco quasi subito dalla mia stanza.
Quando raggiungo il piano inferiore trovo solo Klaus e Karen.
-Karen potrei identificare la causa della morte. Sono anche specializzata in antropologia forense.
-Oh be quantomeno non dovrò chiamare qualcuno dall'esterno. Ti accompagnerà Klaus a controllare: anche lui a quanto ricordo ha una qualche esperienza in omicidi.-afferma Karen.
Annuisco. Arriva il resto dello staff così ci infiliamo nella stanzetta nascosta per la colazione. Nessuno mangia molto.
Quando torniamo nella hall tutti si stampano un'espressione tranquilla e sorridente sul volto e vanno verso gli alloggi dei pazienti.
-Oggi hai due sedute.-comincia Amy tentando di imitare la sua solita voce.
-Con chi?-chiedo distrattamente.
-Claire Cryler e altre due ragazze Juliette Veres e Claudia Kled. Credo che dovresti chiedere a Jake a che ora sono le sedute.-conclude. Poi va verso il posto dove si serve la colazione.
Incrocio Jake mentre va verso la hall.
-Jill ti cercavo. Le pazienti Veres e Kled ti aspettano nella sala 3 delle sedute.-dice sbrigativo correndo poi nella hall.
Mi dirigo lentamente verso la sala.
Quando apro la porta mi ritrovo con una sorpresa.
Due ragazze completamente uguali sedute una vicino all'altra.
Sul tavolo ci sono dei fogli: probabilmente i fascicoli delle ragazze.
-Salve. Sono Jill Nerev. Voi siete...
-Identiche? Già. Per questo siamo qui. Io sono Claudia, lei è Juliette.-dice una delle due.
-Non ho fatto in tempo a leggere il vostro fascicolo perciò potreste...
-Spiegare? La cosa è molto semplice. Siamo nate io in Australia e lei in America.-dice Claudia.
-Mio padre e mia madre sono nati entrambi in America e la nostra famiglia è sempre stata in America per quanto sono riuscita a sapere.-spiega Juliette.
-La mia famiglia stessa cosa.-dice Claudia.
-Come vi siete incrociate?-chiedo.
-Stavo andando a trovare i miei nonni che si erano momentaneamente trasferiti alla loro casa al mare. Sono arrivata in aeroporto e ho fatto il biglietto. Mentre mi dirigevo al gate ero in anticipo così mi sono fermata a comprare un libro. Entro nel negozio e c'era una tizia che stava pagando. Ho trovato subito il libro che mi interessava e sono andata alla cassa. La tizia che stava pagando si è girata e ho visto Claudia. Un attimo mi sono spaventata. La commessa del negozio ha storto la testa confusa.-racconta Juliette.
-Anche io sono rimasta sorpresa da questo incontro. Inizialmente è stato divertente. Siamo andate fuori dall'aeroporto e siamo tornate a casa di Juliette. Sono entrata io e abbiamo fatto qualche scherzo. Poi me ne sono andata via. Ero andata in America per cercare un amico di mio padre che si era appena trasferito per lavoro e consegnargli dei progetti.-continua Claudia.
-Però ancora non capisco perché siete venute qui.
-Ad ogni spostamento che facevamo ci rincontravamo sempre. Sono stati i nostri genitori a decidere che dovevamo rimanere vicine ma siamo state noi a decidere il posto. Be' in realtà io ho scelto da sola ma, come sai, noi ci ritroviamo sempre. Pensa che sono arrivata qui e dopo pochi minuti è arrivata Juliette.-dice Claudia.
-Ci chiamano doppelganger. Ombre di se stessi.-dice Juliette.
-A quanto posso notare la doppelganger cattiva sei tu.-dico rivolta a Claudia.
Alza le spalle indifferente.
Apro il fascicolo. Cerco un po' nelle pagine e vedo che Juliette ha una fedina penale immacolata mentre Claudia diverse accuse per furti e vandalismo.
Inoltre Juliette è seduta composta con i capelli lisci e lunghi che le coprono un po' il viso. Parla poco, rispetto a Claudia.
Claudia ha i capelli legati in una coda e sta seduta di profilo con le gambe incrociate e si regge la testa con una mano.
-D'accordo magari... vi siete distrattamente dette al telefono dove andavate.-dico.
-Ti assicuro di no. Dopo il primo incontro non ci siamo sentite al telefono perché non ci eravamo passate i numeri. Pensavo solo che fosse strano e inquietante aver incontrato una persona identica a se e non volevo di certo parlare con la mia copia.-dice Claudia guardandosi le unghie delle mani.
-Già e adesso siamo amiche.-aggiunge Juliette.
-Pensa un po' Jill. Non ci volevo parlare ed ora so tutto di lei...-conclude Claudia.
La porta della sala si apre. Appare il volto di Klaus.
-Fine della seduta. Andate ragazze.-dice con voce calma.
Juliette si alza e si affretta a uscire. Claudia se la prende comoda poi esce tranquillamente.
-Karen mi ha costretto ad andare ora.-dice Klaus.
-Così vedrò le porte che portano al reparto dell'inferno prima del previsto.-affermo concludendo.Mi scuso per l'enorme ritardo ma ecco un nuovo capitolo (i compiti e le verifiche...). Spero che il capitolo vi piaccia e se è così lasciate una stellina magari anche un commento.
Aspetto che sia oggi pomeriggio per vedere la nuova puntata di Teen Wolf. Non vedo l'ora😍😍😍
Sto sull'autobus per andare a scuola e sto miracolosamente seduta😄
Bebe_Butch
TeenWolfLove11

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Redville's stories
Misterio / SuspensoAll'ospedale psichiatrico di Redville è appena arrivata la dottoressa Jill Nerev. Il suo compito sarà quello di ascoltare le storie dei pazienti. Le storie che sentirà saranno reali o solo il frutto della fantasia?