Capitolo 6

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Dopo essermi svegliata vado immediatamente a fare colazione dove trovo solo Amy.
Mi saluta gentilmente e mi ricordo improvvisamente di averla vista di notte ad aggirarsi per l'istituto.
Ricambio il saluto incerta su cosa fare.
Alla fine decido di non dirle niente sia perché mi crederebbe una stalker, sia perché in quel momento entrano Klaus e Mary.
Mentre mangio qualche biscotto Mary avvia una discussione su alcuni tipi di piante tropicali. Amy fa finta di essere interessata e di capire, così annuisce ogni tanto.
Nel frattempo compaiono anche Jake, Christina e Scott.
Il discorso di Mary va ancora avanti finché non si rende conto che non la sta più ascoltando nessuno e ammutolisce. Jake se ne rende conto e distogliendosi un attimo dalla chiacchierata con me e Christina dice:
-Molto interessante Mary, grazie.
Lei gli sorride poi torna a guardarsi i piedi.
Quando entra Karen la stanza diventa subito silenziosa.
-Avete superato bene il giorno delle visite di ieri, complimenti. Oggi tornate alle vostre solite postazioni. Buon lavoro.
Senza fermarsi nemmeno a prendere un pasticcino si allontana immediatamente dalla stanza per lo staff.
Io e Christina ci dirigiamo verso le stanze di svago per i pazienti.
-Oggi devi parlare di nuovo con Claire Cryler. Dovresti raggiungerla.-mi dice Christina.
-Grazie mille.-rispondo incamminandomi per il corridoio.
Una volta nella stanza bianca, dopo aver spento la telecamera e il microfono, rimango seduta davanti a Claire aspettando che parli.
-Quindi?-chiedo ad un certo punto.
-Quindi che cosa?-chiede lei fissandomi intensamente.
-Come facevi a sapere della porta?-chiedo.
-La porta? La visione si è avverata? Jill è successo qualcosa?-chiede lei curiosa sporgendosi leggermente in avanti verso di me.
-Due guardie sono morte.-dico.
Le racconto in modo sintetico cosa è successo, senza menzionare però le strane cause della morte.
-Davvero strano. Soprattutto il fatto che non se ne sia accorto nessuno.-commenta lei. Sembrap pensarci per qualche minuto, in cui rimane completamente in silenzio.
Quando inizia a fissare la parete alle mie spalle temo quasi che possa avere un'altra visione.
Però quando ritorna a guardarmi in faccia dice:
-Non ho nessuna nuova visione mi dispiace. Se vedrò qualcosa verrò a cercarti.-dice. Poi si alza in piedi ed esce dalla stanza lasciandomi con un sacco di domande senza risposta. NOn riesco ancora a credere che sto dando credito a questa ragazza che dice di avere visioni.
Esco dalla stanza ed incrocio Amy che sta correndo nella mia direzione.
-Jill ti stavo cercando. Puoi dare una mano in cucina al posto mio? Solo per una decina di minuti. Per favore. Devo fare una cosa.
-Cosa se posso chiedere?-dico guardandola direttamente negli occhi.
-Niente. Una cosa di manutenzione. Niente di così grave.-dice.
-D'accordo Amy.-dico dirigendomi in cucina.
Una bugia. Ovviamente. Prima o poi le chiederò di dirmi a che cosa devo questo atteggiamento da parte sua. Per adesso devo cercare di mantenermi il lavoro.
In cucina trovo Christina e Jake che mi accolgono con un saluto.
-Dov'è Amy?-chiede Christina con un sorriso, mentre taglia delle carote.
-Ha detto che doveva fare una cosa. Torna tra una decina di minuti.
-Come ti stai trovando qui?-chiede Jake. Non ci ho ancora parlato molto ma sembra abbastanza simpatico.
-Bene credo. A parte per quello che è successo.-rispondo. Jake continua a guardarmi con la stessa espressione di prima per un secondo e sembra chiedersi dove voglio arrivare aprendo questo discorso ma poi torna ad occuparsi della pentola che ha di fronte. Decido di non dire nient'altro riguardo alla strana morte della guardia e cambio discorso. Il suo silenzio mi fa capire che c'è qualcosa sotto e scoprirò cosa.
Amy torna pochi minuti dopo, come promesso e vado nella sala dei pasti dove trovo Klaus e Mary. Non stanno parlando e non sono nemmeno vicini. Anzi, sembra quasi che abbiano preso le misure per stare il più possibile lontani uno dall'altro.
-Tutto bene?-chiedo avvicinandomi a Klaus.
-Benissimo.
-Oh sì. Il fatto che Mary si trova dall'altra parte della stanza conferma decisamente che va tutto "benissimo".
-Storia complicata e lunga che non ho alcuna voglia di raccontarti.-afferma senza guardarmi in faccia.
Scott compare all'improvviso sulla soglia della sala e si dirige velocemente verso Mary. Le dice qualcosa e poi vanno insieme verso le stanze di svago dei pazienti.
Qualche minuto dopo ritornano seguiti da una processione di persone che si va a sedere ai tavoli.
Io, Klaus, Mary e Scott iniziamo a servire il cibo mentre Christina ci passa i piatti dalla cucina.
Una volta terminato il pasto dei pazienti, che accompagniamo momentaneamente nelle loro stanze, noi membri dello staff ci dirigiamo tutti nella nostra sala, dove facciamo pranzo anche noi.
Durante il pranzo c'è uno strano silenzio. Esco per prima della sala dello staff perché ho una seduta con Juliette e Claudia.
-Ciao Jill.-dice cortesemente Juliette.
Claudia si mangia le unghie per tutta la seduta senza inserirsi nella conversazione, anche se non diciamo poi molto. Juliette mi parla delle sue passioni. Tre quarti d'ora dopo esco dalla sala delle sedute, seguita dalle due doppelganger che poi si fermano in una delle aree di svago.
Ritorno nella sala dello staff e ci trovo solo Mary seduta su uno dei divani, che sta leggendo un libro. La saluto aspettandomi una risposta. Invece alza un momento gli occhi dalla pagina e mi guarda con aria di superiorità. Poi riprende la lettura.
Mi metto su una poltroncina e dal tavolinetto prendo il giornale di oggi e comincio a leggerlo.
Mary si alza ad un certo punto e va nella piccola cucina per noi dello staff. Si prepara un tè e ritorna a sedersi. Pochi minuti dopo Amy la viene a chiamare così si alza portandosi dietro il libro.
Inizio a capire l'odio di Klaus nei suoi confronti.
Rimango lì tutto il pomeriggio, giocando con Scott a scacchi per un paio d'ore, chiacchierando con Amy e Christina per un po', leggendo un libro che ho trovato su una mensola.
All'ora di cena fatico ad alzarmi. Aiuto a servire i pasti. Tutti i pazienti a cui consegno i piatti con il cibo mi sorridono e mi ringraziano. Sono più educati di Mary. E poi dicono che le persone sane sono migliori dei pazzi.
A cena io e Christina cuciniamo del pollo e tutto lo staff ci fa i complimenti, perfino Karen, che si è unita a noi per mangiare.
Riportiamo i pazienti nelle loro stanze circa un'ora dopo. Visto che oggi praticamente oggi non ho fatto nulla sono ancora piena di energie, mentre gli altri sembrano tutti esausti.
Si dirigono tutti verso gli alloggi così sono costretta anche io a tornare nella mia stanza. Ne approfitto per telefonare a mia sorella, per farle sapere che mi trovo bene qui.
Chiacchieriamo per un po' ma poi alle 23 circa mi saluta per andare a dormire.
Non ho ancora sonno così mi metto a leggere. Nel frattempo parlo in chat con una delle mie migliori amiche Kara.
Ad un certo punto mi prende fame. So che è molto tardi e Karen non vuole che andiamo in giro a notte fonda. Però decido comunque di uscire dalla stanza. Prendo il telefono e lascio il libro sul cuscino.
Apro con cautela la porta e mi incammino lentamente per il corridoio.
Questo posto di notte è veramente inquietante. La luce dei lampi crea delle ombre che si allungano sui muri e poi scompaiono nell'istante successivo. Fuori si è scatenato un violento temporale e la pioggia ticchetta sulle enormi vetrate con lo stesso ritmo.
Scendo la lunga scalinata che porta alla hall. I miei passi risuonano lievemente nel grande spazio vuoto.
Entro nella sala dello staff e apro una credenza in cui teniamo i biscotti. Ne prendo quattro o cinque e li mangio in fretta.
Poi ritorno nella hall e ricomincio a salire le scale. I lampi continuano a illuminare a momenti l'ambiente, creando perfettamente un'atmosfera inquietante. Forse mi sto facendo trasportare dalla situazione e dal fatto che ho paura del buio, ma non vedo l'ora di rientrare nella mia stanza, al sicuro.
Sono quasi arrivata alla porta quando sento un rumore di passi alle mie spalle. Chiaramente chiunque li emetta non sta cercando di nascondere la sua presenza.
Tento di respirare profondamente e calmarmi. Se qualcuno avesse provato a forzare la porta di ingresso o avesse tentato di scavalcare il cancello sarebbe suonato un allarme. Se un paziente fosse uscito dalla sua stanza sarebbe scattato un altro allarme.
Perciò sarà uno dello staff che si è fatto una passeggiata notturna come me.
Mi volto un po' più tranquilla, aspettando di vedere Mary o Klaus magari, ma mi trovo davanti uno sconosciuto.
-Salve. Sono Jill Nerev. Sono nuova qui e non so chi tu sia...-dico sottovoce. Non mi avvicino a lui perché Karen non me lo ha presentato e non l'ho mai visto.
-Richard Vend.-risponde lui.
-Quindi sei un membro dello staff?-chiedo. Non risponde. Ricomincio ad avere paura. Devo forse urlare per avvertire gli altri che c'è uno sconosciuto in corridoio e che nessun allarme abbia suonato? Oppure dovrei cercare di fuggire? O dovrei barricarmi nella mia stanza? Concentrata in questi pensieri continuo a fissare Richard che mi guarda e sorride. Un secondo dopo un lampo illumina tutto il corridoio e il secondo dopo, quando torna tutto buio il tizio è scomparso, come non fosse mai esistito.
Sbatto le palpebre più volte confusa. Poi apro la porta ed entro nella mia stanza chiudendomi a chiave. A quanto pare sono parecchio stanca, mi immagino perfino delle persone in corridoio.
Mi butto sul letto, scansando il libro e appoggiandolo sul comodino e mi metto a dormire, cercando di non pensare alla strana visione che ho avuto.

Salve personeee
Dopo tutto questo tempo (Sempre) sono ancora viva. Non ho molto da dirvi, più che altro in questo periodo mi sono uccisa dietro compiti, verifiche, interrogazioni e robe varie per cui non sono riuscita ad aggiornare nessuna storia. Ho trovato un po' di tempo solo ultimamente. E soprattutto... dopodomani è Nataleee😍🎄Quindi niente spero che questa nuova parte della storia vi piaccia.

Al prossimo capitolo

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 24, 2017 ⏰

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