Prologo

23 3 0
                                    

L'odore del mare... l'ho sempre amato, fin da piccino. Non ricordo la prima volta che andai al mare, ricordo solo che ero con mio padre e mia madre. Erano tempi felici e ricordo quei giorni mentre con malinconia osservo le onde. Come è libero il mare, come è gentile con le sue onde; più lo osservo e più ricordo. Che gran uomo era mio padre, fu proprio lui a darmi questo nome, Joshua. Egli amava l'inglese e per questo decise di darmi questo nome che io ho tanto a cuore. Mia madre era una donna forte e di buon cuore, riusciva sempre a render felice mio padre, nonostante egli fosse depresso. Lei era l'unico raggio di luce nella sua vita. Era bellissima, ricordo ancora i biondi capelli che mio padre amava; ricordo tutto ma non avrò nulla di ciò indietro. La loro morte mi rese ciò che sono ora: un guscio vuoto.
Sono solamente l'ombra di una persona da quel giorno di gennaio. Un attentato terrostico... otto proiettili ognuno, morirono anche altre centocinquanta persone quel giorno. Un fottuto fanatico del cazzo mi aveva portato via i miei genitori e il mio sorriso. Da allora odio tutto, da allora sono stato etichettato come misantropo, da allora ho perso la mia umanità e sono diventato un guscio vuoto e freddo. Mia nonna ha cercato di crescermi nel migliore dei modi ma non è mai riuscita a farmi tornare il sorriso.
Forse è l'unica persona che non odio, forse è l'unica a cui ancora tengo, l'unica. Amici? Non ne ho mai avuti. A scuola sto da solo, è meglio così; gli altri mi intralciano.
Penso e ripenso a tutto ciò mentre guardo il sole tramontare. Come è bello il cielo, così fiero dei suoi portamenti e dei suoi colori. Lo guardo e mi vien da abbozzare un sorriso, esso ricambia mostrandomi il suo miglior rosso.
Devo tornare a casa, è tardi. Me ne vado mentre un cupo sole si chiude su di me

Sky BurialDove le storie prendono vita. Scoprilo ora