8: Ritorno

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{Attenzione: contenuti sessuali in questo capitolo}.

Ti senti male, molto male.
La testa ti pulsa, tremi e hai la nausea.
Non riesci a muoverti e nemmeno a vedere nulla.
Le corde che ti legano i polsi ti segano la pelle.
Grillby ti ha tradito.
Avresti dovuto aspettartelo, dopotutto è un amico di Sans.
Avresti dovuto capire che ti stava prendendo in giro.
Hai freddo.
Quando Grillby ha capito che avevi intenzione di scappare ti ha legato e ti ha chiuso nella cella frigorifera.
Hai cercato di correre via prima che ti prendesse, ma per via della febbre le tue gambe sono molli e deboli come budino.
Senti delle voci nell'altra stanza.
- Non dovresti perderla d'occhio - Sta dicendo Grillby.
Stanno parlando di te.
Come temevi è Sans a rispondere.
- Lo so, ma sai... È da tanto che non tengo un "cucciolo" -.
Senti i due ridacchiare.
- Ad ogni modo, dov'è la mia bimba?-.
- Oh, è qui. Ha la febbre-.
- Ah. Non potrebbe fregarmene di meno -.
-  Beh, sta' solo attento che non muoia-.
Una grande rabbia ti monta dentro.
Tu non sei un oggetto. Sei una persona, porca miseria.
Senti degli scatti e poi la porta aprirsi.
- Oh, eccoti qui, dolcezza-.
Non puoi rispondere, un pezzo di scotch te lo impedisce.
Qualcuno ti toglie la benda dagli occhi: è Grillby.
Sans è davanti a te, con le mani dietro la schiena.
Avvicina molto il proprio volto al tuo, mentre tu cerchi di allontanarti più che puoi.
- Così non va bene, cucciola. Dovresti saperlo. Inoltre non si rubano i vestiti degli altri -.
Solo adesso ti accorgi di avere addosso la sua felpa.
Finalmente Sans toglie le mani da dietro la schiena e tu rimani impietrita.
Lui ghigna alla tua faccia e ti mostra la "sorpresa".
- Guarda che ti ho portato -.
È un collare rosso, con le borchie nere. Ad esso è attaccato un guinzaglio.
Scuoti la testa con foga.
Non deve mettertelo. Non sei il suo fottuto cane.
Ma a lui sembra non importare delle tue proteste, così ti afferra per i capelli e ti infila il collare, stringendolo parecchio.
- Dopotutto è così che si trattano i cani cattivi  - Ghigna soddisfatto.
Lui e Grillby ridacchiano, poi quest'ultimo ti slega e Sans ti fa alzare tirandoti per il guinzaglio.
- Brutto pezzo di merda, non trattarmi come un animale - Dici a denti stretti nonappena la tua bocca viene liberata dallo scotch.
- Ehi, non ringhiare, cucciola -.
Lo scheletro ti tira verso di sè, cingendoti col braccio e facendoti stare ferma.
- Non vorrai far aumentare la punizione -.
Alla sola idea di che cosa potrebbe farti ti ammutolisci.
Grillby ghigna. - Ha già paura di te. Direi che sia un buon inizio - Dice rivolto a Sans.
- Io non ho paura di questo stronzo del cazzo -.
Non vedi lo schiaffo arrivare, ti ritrovi semplicemente a terra dolorante.
Non riesci nemmeno a realizzare cosa stia accadendo quando un calcio nello stomaco ti spedisce contro il muro, seguito da un altro colpo nello stesso punto e un altro sulle costole.
Non riesci più a capire nulla, senti solo delle urla confuse e del dolore lancinante ovunque.
Hai freddo, nausea, mal di testa e ti viene da vomitare, anche se non hai nulla nello stomaco.
- Sei una troia! Una puttana, una stupida mocciosa del cazzo!
Ancora non l'hai capito che sei solo mia, eh? Non tornerai mai a casa! I tuoi amici moriranno e tu rimarrai sola a soddisfare tutti i miei bisogni, hai capito?!? - Urla Sans.
Senti una lacrima scenderti lungo la guancia, seguita da altre.
Lui si china accanto a te.
- Adesso piangi, eh, piccola puttana? -.
Tiri su col naso.
Sei talmente stanca che fatichi a capire quello che Sans ti sta dicendo.
- Sans, a me sembra che sia completamente andata. Uccidila e prendi una delle sue amiche -.
Non riesci a vedere l'espressione sul volto dello scheletro.
Non riesci più a vedere nulla.
Hai nuovamente perso i sensi.





Quando riapri gli occhi ti senti peggio di prima.
La nausea è peggiorata, ti fa male tutto per via dei calci e degli schiaffi e la testa sembra voglia spaccarsi.
Non riesci a mettere a fuoco la stanza e senti uno strano ronzio nelle orecchie.
Senti caldo intorno a te, ma non capisci dove ti trovi.
Sai di essere sdraiata sul pavimento.
Senti qualcuno entrare.
È Sans.
Fingi di dormire e lo senti fermarsi.
Rimane qualche secondo fermo a guardarti, poi dice: - So che sei    sveglia -.
Si china accanto a te e ti costringe ad aprire gli occhi.
Sei troppo debole per reagire.
- P... Per favore, lasciami in pace... Sto molto male.... - Mormori con voce flebile.
Lui ti posa un dito sulla bocca.
- Sta' zitta -.
Non osi contraddirlo.
Stai troppo male e non credi che altra violenza potrebbe  giovare alla tua cagionevole salute.
Non riesci a vedere il volto di Sans, riesci solo a distinguere i suoi contorni sfocati.
Noti che non ha la felpa.
La indossi ancora tu...
Lui ti solleva goffamente e ti porta in bagno, posandoti a terra vicino alla vasca.
- Sei sudata e sporca. Hai bisogno di una lavata - Dice.
Non sei quasi nelle condizioni di muoverti, figurati di lavarti.
Il tuo timore è che lo sappia anche lui.
Il tuo cuore esplode quando lo senti tirarti giù i pantaloni.
- No... - Cerchi di fermarlo mettendo le mani sulle sue, ma lui le toglie facilmente, poi ti immobilizza di nuovo.
- Sta' ferma - Dice annoiato.
Vorresti urlare quando ti toglie anche le mutande, ma non ci riesci.
Non riesci a fare più nulla ormai.
Sei solo a malapena cosciente di quello che probabilmente tra poco accadrà.
Lasci che Sans ti spogli del tutto e che ti metta nella vasca.
Prende una spugna e inizia a lavarti, toccandoti il seno e l'intimità.
- P... Per f... Favore... Basta - Mormori, ma lui non ti ascolta e continua.
Non sai quanto duri la cosa.
Ad un certo punto però ti solleva e ti avvolge in un asciugamano.
Ti asciuga lentamente, senza però smettere di toccarti.
Ti allenta leggermente il collare, mentre intanto ti asciuga i capelli.
I suoi movimenti sono lenti e goffi.
Sei così stanca... La testa ti dole così tanto...
I tuoi occhi sono così pesanti...






Stai leggermente meglio quando ti svegli.
Sei sdraiata su un letto, sotto le coperte che ti tengono al caldo.
Qualcuno ti ha messo un pigiama rosso di lana e indossi anche la felpa di Sans.
Hai ancora i capelli leggermente umidi.
Non hai più il collare.
Cerchi di metterti seduta, ma è come se le tue ossa non fossero più in grado di sollevarti. E probabilmente è così.
Senti dei click e Sans entra nella camera. Si chiude la porta alle spalle e ti guarda.
Ha qualcosa dietro la schiena.
Hai paura di cosa possa essere.
Si avvicina a te e si siede sul letto.
Ti porge un hot dog.
- Toh, mangialo. Devi recuperare un po' di energia-.
Non ti fidi. Potrebbe essere avvelenato o cose simili.
Lui sbuffa. - Senti mocciosa, prendilo prima che te lo spiaccichi in faccia -.
Obbedisci e inizi a mangiare a piccoli morsi.
Inizi a sentirti meglio.
- G... Grazie- Mormori.
- Non mi ringraziare - Borbotta lui.
Passa un po' di tempo e tutti e due vi immergete in un silenzio imbarazzato.
All'improvviso lui ti posa una mano sulla fronte.
- Hai la febbre troppo alta. Vedo di trovare qualcosa per aiutarti -.
Detto ciò si alza ed esce dalla stanza a grandi passi, chiudendoti dentro a chiave.
Che sia diventato gentile? Che provi pietà per te?
Non lo sai.
Sai solo che l'hot dog che ti ha dato ti sta facendo tornare un po' di energia.

Underfell! Sans X readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora