Mi risveglio con un po' di mal di testa. Mi metto a sedere e vedo che sono nel letto nel loft di Derek. Vedo lui arrivare e sedersi vicino a me.
"Passata bene la notte?" Mi chiede ridendo.
"Mi hai dato una pugno in testa, ma sei pazzo?" Gli do una spinta sul braccio.
"Era l'unico modo." Si giustifica.
"Perchè sono qui?" Chiedo, dato che avrei preferito risvegliarmi a casa mia e magari con qualcun'altro davanti.
"Non avevo voglia di portarti a casa e Stiles aveva detto che preferiva lasciarti qui." Mi spiega. Alzo gli occhi al cielo e mi lascio scappare un "che palle" mentre mi risdraio a letto.
"Va così male?" Mi chiede come se gli interessasse davvero.
"Non ho avuto tempo di dirgli che me ne vado domani e lui lo ha scoperto da qualcun' altro." Gli dico.
"Te ne vai?" Mi chiede.
"Mi hanno presa per una parte in un film a Broadway." Rispondo.
"Però si vede che gli piaci, si nota da come ti guarda. Assomiglia al modo in cui Scott guarda Allison."
Mi scappa un sorriso. È dolce.
"Non ti è mai piaciuta qualcuna Derek?" Gli chiedo curiosa.
Mi guarda.
"Si." Risponde.
"Racconta." Lo prego.
"No non ne ho voglia piccoletta, ho tante cose da fare." Si alza dal letto. Lo prendo dal polso.
"Per favore." Gli faccio gli occhi da cucciola. Lui sbuffa. Lo so sono adorabile.
"Si chiamava Cassie, l'ho conosciuta da ragazzo, in estate, la amavo da morire e lei amava me. Abita in Irlanda, dopo l'estate ci siamo scritti per un po', poi sempre meno e alla fine basta. È finito tutto, non l'ho mai più vista." Mi racconta.
"È triste, perchè non sei andato in Irlanda?" Gli chiedo.
"Lo avrei fatto, ma non potevo lasciare la mia famiglia." Dice.
Gli accarezzo la spalla come conforto.
"Io non ti odio." Mi dice girandosi verso di me.
"Grazie, nemmeno io." Gli dico sorridendo.
"Però ora vattene che devo fare delle cose." Si alza dal letto e apre la porta del loft.
Mi alzo ed esco. Raggiungo casa mia. Salgo le scale ed entro in camera. Continuo a preparare le valigie, ormai dovrebbero essere pronte. Provo a chiamare Stiles: segreteria.
Scendo giù e mi faccio un panino. Provo a richiamarlo dopo un po', squilla, poi la segreteria. Decido di andare a casa sua. Esco di casa e mi spunta mio padre davanti con un cesto di vestiti.
"È la tua roba, devi lavarla e poi stenderla, io vado e torno domani mattina presto, prima che tu parta." Mi da questo pesantissimo ammasso di roba.
Provo a fare in fretta. Passano due orette, ho dovuto lavare tutto a mano. Stendo l'ultima cosa e sono quasi le 17:00.
Esco e vado verso casa di Stiles.
Busso alla porta. Mi apre lui.
"Ciao." Dico.
"Ah ciao." Non sembra felice di vedermi.
"Stiles ti prego, te lo avrei detto ma non ho avuto tempo, tu mi hai tirato la gomitata, hai smesso di parlarmi e infine Heather! Dimmi quando avrei potuto!" Mi giustifico, è vero.
"Non lo so okay? So solo che domani te ne andrai e io non voglio, vorrei che tu stessi ancora qui con me, pensavo che sarebbe andato tutto bene, ma non sarà così." Riprende fiato.
"Si invece, ci chiameremo, messaggieremo, poi c'è Skype e il resto."
"Non sarà uguale."
"Si invece." Mi avvicino a lui. Gli accarezzo la guancia e insieme avviciniamo i nostri visi e infine ci baciamo. Lo bacio con più passione, ma lui mi ferma.
"Scusami." Entra a casa, mi guarda per l'ultima volta e poi chiude la porta. Non ci credo. Torno a casa, ripensando a quello che è appena successo. Entro dentro. Mi viene fame così chiamo e ordino una pizza. Intanto che aspetto l'arrivo, metto tutte le valigie in macchina, già pronte per il viaggio. Arriva la pizza, pago, metto un film e mangio.
Qualcuno bussa alla porta, vado ad aprire.
"Theo!" Esclamo e lo abbraccio.
"Ehi che fai?" Mi chiede.
"Guardo un film, vuoi entrare?" Lo invito.
"Si certo." Accetta.
Lo faccio accomodare sul divano e gli do delle fette di pizza.Finisce il film e arriva tardi.
"Okay vado allora?" Mi chiede sull'uscio della porta.
Annuisco, gli do un abbraccio e un bacio sulla guancia.
Lui se ne va e io salgo in camera mia. Mi metto il pigiama, mi raccolgo i capelli in una coda e mi sdraio a letto. Guardo il cellulare: nessun messaggio.
Mi addormento, con il pensiero di Stiles in testa."Ari? Ari svegliati."
"Si?"
"Devi andare, il volo è tra un'ora." Scatto in piedi.
Mio padre è davanti a me. Vado a prepararmi, mi vesto, mi trucco e mi pettino. Pronta.
Saluto mio padre e prendo l'auto. Arrivo in orario all'aereoporto e all'improvviso mi salgono i brividi. Mi spaventa tutto così tanto.
Faccio tutto il necessario, prima di salire sull'aereo c'è una piccola fila.
"Ari! Ari?" Mi sento chiamare. Mi giro. Non ci posso credere.
Ci sono tutti! Dal primo all'ultimo, persino Stiles.
Gli vado incontro e li saluto tutti, finchè arrivo a Stiles.
Lo bacio, anche se sento che vorrei di più, vorrei dirgli che lo amo o qualcos'altro.
"Il volo sta per partire." Dice una voce. I ragazzi se ne stanno andando, non posso lasciarlo andare via così.
"Stiles?" Lo chiamo. Lui si gira, ma io non so cosa fare. Mi guarda con un' espressione triste. Si volta di nuovo e fa per andarsene.
"Stiles!" Grido il suo nome, ho davvero bisogno di lui.
Lui si rigira. Sta volta apre le braccia e io corro verso di lui, gli salto in braccio, lui mi afferra e io lo bacio. Mi stacco per un attimo.
"Ti amo." Finalmente gliel'ho detto.
"Ti amo anch'io." Mi dice. Sento i ragazzi e altre persone che applaudono. Mi scappa da ridere.
"Il volo è in partenza." Di nuovo quell'odiosa voce.
Mi stacco dolcemente dal bacio di Stiles e lui mi lascia lentamente a terra.
Le nostre mani ancora incrociate si staccano. Lo guardo ancora per un attimo, sorrido e lui fa lo stesso.
Torno dall'aereo e salgo, mi metto nel mio posto vicino al finestrino. Guardo i ragazzi andarsene. Mi mancheranno da morire.Ciao a tutti! Questo è l'ultimo capitolo ma ho già programmato di continuarlo facendo un altro libro. Spero che vi sia piaciuto, un bacio😙😙❤❤
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Teen Wolf (Another Story- Ariana Grande)
FanfictionUna ragazza di 16 anni, di nome Ariana, si trasferisce a Beacon Hills con suo padre per cambiare la sua vita, dopo il tradimento di sua madre nei confronti del padre. Appena entrerà nella nuova scuola si incontrerà con gli amici di Scott McCall, di...