"Dovresti accompagnarmi a prendere la mia auto, Val"-mio padre venne a prendermi come suo solito davanti scuola. Le mani nelle tasche mentre iniziava a camminare accanto a me.
Avevo passato quel pomeriggio a scuola per un corso pomeridiano di letteratura e andare con lui era l'ultima cosa che avrei voluto fare."Devo proprio?"-lo avevo guardato in cerca di una risposta negativa, così da poter tornare a casa, ma mio malgrado annuì impedendomi di andare via.
Alcuni minuti dopo ci trovammo nell'officina dove aveva lasciato la sua auto.
Nell'aria prevaleva un forte odore di gomma, olio e benzina. Tra i tre l'ultimo non mi dispiaceva affatto. Da piccola sporgevo sempre il naso fuori dal finestrino quando ci si fermava a fare benzina. Trovavo particolarmente piacevole quel nuovo profumo così strano ed al contempo interessante.
Risentirlo in quel momento mi fece tornare in mente piccole parti della mia infanzia e per un attimo mi persi nei miei pensieri."Buon pomeriggio"-disse mio padre richiamando l'attenzione di una figura stesa al di sotto di una delle auto.
Osservai la figura di mio padre di spalle, posizionandomi poi accanto a lui e, quando mi fermai alla sua sinistra, il suo telefono iniziò a squillare. Si allontanò velocemente per rispondere, facendomi segno di chiedere se la sua auto fosse pronta.
"Ma... papà"-mi lamentai seguendo con lo sguardo l'uomo che più odiavo al momento.
"Mi dica"-una voce maschile alle mie spalle richiamò la mia attenzione facendomi voltare verso di essa.
Una voce troppo giovane per essere di qualche meccanico grassottello dalle mani e i vestiti unti d'olio scuro.
Davanti a me in quel momento, c'era tutt'altro che un uomo di mezza età col riporto e il viso sporco di grasso, bensì un ragazzo. E che ragazzo!
Mi sorrise strofinando le mani unte su un panno bianco già sporco in alcuni punti.Mi strinsi nella mia felpa guardandolo oltre la mia frangia spettinata.
Era il ragazzo più bello che avessi mai visto in vita mia e giuro, avrei voluto aver indossato qualcosa di diverso in quel momento.
"Sei qui per l'Alfa romeo?"-i suoi occhi azzurri mi scrutarono attentamente in attesa di una mia risposta.
Esitai qualche secondo prima di annuire, sentendomi improvvisamente in imbarazzo, quasi dimenticando ciò che mio padre mi aveva chiesto di fare.
"Perfetto"-Un piccolo sorriso si fece spazio sulle sue labbra facendomi arrossire-"Seguimi"
...
"TI RACCONTERÒ MILLE STORIE D'AMORE CON UN FILO DI VOCEEE"
"Smettila dai"-Matilde ride dando un leggero schiaffo sulla spalla di suo fratello mentre guida.
Continua a cantare a squarciagola da quando ha acceso l'auto e trovo ciò troppo divertente. È stonato come una capra! E Matilde non fa altro che ricordarglielo ogni due minuti, facendolo cantare ancora più forte."Portami con teeee"-Andrea si volta verso sua sorella continuando a cantare e ridendo.
"Dio aiutaci"-Matilde alza gli occhi al cielo ridendo prima di poggiare la fronte al finestrino e inizia a canticchiare anche lei.
Io, seduta sul sedile posteriore, mi godo la scena in tranquillità, ridacchiando per le loro scenate da fratello e sorella. Nonostante Andrea sia un fratello rompiscatole a volte, non mi dispiacerebbe averne uno simile, sempre se ne avessi uno!
Quando mi volto per guardare fuori dal finestrino lasciandoli cantare, i miei pensieri tornano al ragazzo che ho visto prima di fronte la gelateria.
Benjamin Mascolo.
Il ragazzo che avrei sperato di non rivedere più per evitare di sentirmi nuovamente in imbarazzo.
Mi ha sorriso.
***
Perdonate la lunghezza di questo capitolo. Ho la sfiga addosso e ho PC e telefono rotti (al momento sto scrivendo con il telefono di mio fratello, ma ha una tastiera che fa pena e mi sono dovuta accontentare). Spero che il problema si risolva prima del prossimo aggiornamento altrimenti temo di dovervi far aspettare un po' anche stavolta.Comunque, volevo ringraziarvi perché per la terza volta "Una vita senza te" è finita in classifica!
Grazie di tutto :*
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Una vita prima di te || Benji & Fede #Wattys2017
FanfictionSequel/Prequel di Una vita senza te e Prendimi per mano. Prima che tutto iniziasse, in una vita prima di lui.