Mi sentivo stranamente normale nell'osservare il cadavere della ragazzina che sembrava stesse dormendo sospesa e rilassata nel mezzo dell'acqua.
Non mi feci assalire dal panico ,difatti, la prima cosa che feci fu agguantare Camila per poi risalire a poco a poco in superficie.
Nuotai molto lentamente diretta all'altro capo della vasca ed in quel momento cominciai a sentire la mia testa offuscata da mille pensieri.
Come era caduta Penny in piscina ?? Come aveva fatto ad affogare se sapeva nuotare ??
Perché mi era sembrato di stare affogando ?? Come avevo fatto a non notare nulla di quello che stava succedendo intorno a me??
Quanto ero rimasta svenuta? Pochi secondi ,minuti o addirittura ore?
Posai i piedi sulle scalette arrampicandomi fino a sfiorare i ciuffetti d'erba circostanti alla piscina e fu nel piantare le mani sulle piastrelle che notai un canale come scavato nel terreno,fili verdi sparsi per tutto il perimetro e piccole tracce di sangue nei pressi del cespuglio... Si trattava del mio o di quello di Penny ? Chi avrebbe potuto provocare una morte così orrenda ad una povera bambina? Spinto poi da cosa?
So solo che mentre mi interrogavo non prestai attenzione alla radice di una pianta e caddi sbattendo la testa.
Mi risvegliai chissà quanto dopo con gli occhi rivolti ad un soffitto bianco e nel mettere a fuoco mi accorsi del petulante suono delle sirene della polizia.
Sentivo freddo ai piedi che erano gelati a causa del vento e mi sentivo inadeguata come se non mi trovassi più nel mio corpo .
Tentai di alzarmi con il solo risultato di provare una intensa fitta dietro la nuca e sentirmi tirare dalla flebo legata alla mia vena pulsante.
Ero confusa , stanca e spaventata da tutto quello che era successo in quel breve lasso di tempo.
Mentre la mia confusione si tramutava via via in rabbia il mio flusso di pensieri fu interrotto dall'apparizione rassicurante di mia madre che grazie al cielo mi venne ad abbracciare.
Mi scrutò attentamente il viso pallido e cambió espressione nell'accarezzarmi i capelli contaminati dal terriccio.
"Sai tesoro cosa è successo questa mattina?"mi disse con le lacrime agli occhi e torturandosi il labbro forse nel tentativo di non scoppiare in un pianto disperato.
"Amore cosa ti ricordi esattamente di questa mattina?" Mi sussurró schiarendosi la gola.
Io la fissavo disorientata "questa mattina?" Pronunciai appena .." A cosa ti stai riferendo mamma?" Il vento mi stava atrofizzando le dita dei piedi e non potei fare a meno di sporgermi per vedere il colore del cielo : blu oltremare.
Era notte fonda.
L'orologio dell'ambulanza segnava le 23:05 ben 12 ore più avanti di quanto ricordassi ,dalle 9:30 quando io e Penny avevamo indossato i costumi al mio svenimento erano trascorse poco più di 2 ore ...come era possibile che l'orologio segnasse un così tardo orario?
Piano piano i ricordi della mattina cominciarono ad affollarmi il pensiero e l'unica cosa che riuscì a dire a mia madre che continuava a scrutarmi come se provenissi da un'altro universo fu " mamma dov'è Penny?" forse la cosa più stupida che potessi chiedere in quella circostanza . A questo punto mia madre si portò il maglione sul labbro e cominció a singhiozzare rumorosamente , boccheggiando tra un sussulto e l'altro.
"Penny ,amore, è... ( altro verso strozzato)"" era sul fondo della piscina quando siamo usciti a chiamarvi per il pranzo "
Ascoltavo quasi in trans le parole della mamma che mi spiegava dal suo punto di vista il riassunto della vicenda ,spiegandomi poi che la polizia stava visionando i filmati delle videocamere esterne dei vicini dei Lockwood.
La cosa più strana è che più lei raccontava più mi sembrava tutto così estraneo e distante come se stessi assistendo alle riprese di un film e che tutto non potesse sfiorarmi minimamente.
Anzi più mamma parlava più mi sembrava che dimenticassi i particolari riuscendo a mantenere impresse solo le informazioni fondamentali.
"Mamma sto bene?" Le chiesi interrompendola.
"Si tesoro tranquilla hai dormito solo perché tutto ciò è stato molto stressante per te.. Non è colpa tua ,domani ci guardiamo una bella maratona di cartoni raggomitolati nelle coperte e ci prepariamo una bella cioc..." "Mamma?"
La scrollai per una spalla.." Mamma sono stanca ,ho molta fame"
"Oh certo ora recupero tuo padre e torniamo a casa" mi disse alzandosi,lisciandosi il maglione e saltando giù dall'ambulanza ,lasciandomi sola nel mezzo delle leggere coperte.
Annoiata mi guardai intorno e notai un grumo marrone nell'angolo di fianco alla barella . Sporgendomi mi resi conto che si trattava di una bambola bruna dagli occhioni azzurri, coperta da un abitino scarlatto . Aveva un 'aria stranamente familiare e contenta l'accarezzai pettinandole i capelli riflettendo sul possibile nome che potevo affidarle.. Sicuramente qualcosa legato all'acqua ,mi ricordava tanto l'acqua.
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Verità celate dalle tenebre
Mystery / ThrillerHannah è in apparenza una comune sedicenne che tenta in tutti i modi di uniformarsi alla normalità dei suoi coetanei, vestendo come loro e tentando di reagire in maniera naturale a tutto ciò che accade nel suo mondo. Hannah però non è come tutti i "...