10- attacco animale

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La pioggia era calata e finalmente potevo riuscire a sgranchirmi le gambe.
"Vieni con me? Vado a prendere qualche boccata d'aria"
Chiesi a Michael, sdraiato sul suo letto ad annoiarsi.
"Dove andiamo?"
"Non abbiamo molta scelta, alberi o spiaggia"
"Direi alberi, sulla spiaggia ci si annoia di più"
Non risposi presi una liana e dandomi uno slancio andai su un ramo, mettendomi a testa in giù come le scimmie.
"Grazie per avermi aspettato!"
Gridó lui dal fondo, io mi limitai solo a girare gli occhi all'insù.
"Se riesci ad arrivare dove sono qua io e tanto. Alza il culo e vieni!"
Prese una liana, e mi divertivo troppo a vedere la sua goffaggine. Ma era carino! Aspetta che? Ho detto carino? A lui!!?

Dopo un paio di minuti mi raggiunse e stallo un po' lì a parlare di cose che minimamente non mi fregava proprio. Finché da lontano non avvertì i passi tenui di una pantera.
"Hey! Li senti?"
"Che cosa?"
"Una pantera e da queste parti!!"
"Tu...tu riesci ad avvertire i passi un felino?" Domandó scioccato.
"Sh, vieni con me!"
Prendemmo tutti e due una liana e insieme andammo a vedere quello straordinario felino.
"Non devi fare rumore. Se la spaventi può essere pericolosa!" Bisbigliai a Michael.
Lui annuì. Dopo qualche minuto che eravamo lì, non mi accorsi che la sua mano era nella mia. Stranamente non avevo neanche l'impulso di levarla; stavo provando una sensazione strana ma piacevole. Lui si accorse di tutto e con un movimento brusco tolse la mano, ma fece anche casino; così spavento la pantera che si accorse della nostra presenza.

Ci attacco, cercammo in tutti i modi di sfuggirle, Michael sali su un albero mentre io cercai di ucciderla.
Combattemmo per diversi minuti, forse una ventina; ma senza una lancia è impossibile ucciderla.
Cercai di correre e di evitarla, ma non mancai una sua zampata sul mio petto. E caddi a terra sanguinante.

Michael

"Noooo!" Gridai sulla come dell'albero su cui mi ero rifugiato. La bestia non si era accorta di me potevo fare qualcosa io allora. Strappai un pezzo di ramo facendolo bello appuntito, presi la mira esatta è saltai sulla groppa dell'animale; neanche il tempo di scagliarmi via che conficcai quel bastone nel suo petto. Morta!
"Renè! Renè!" Mi accostai vicino a lei, stava perdendo molto sangue e aveva perso i sensi.
La presi in braccio e di fretta la portai fino alla nostra capanna, con mio grande imbarazzo gli dovetti strappare per forza il suo corpetto di pelle per medicarla. Cercai solo di concentrarmi sul salvarle la vita.
Presi un pezzo di stoffa immergendolo nell'acqua e con quello tamponare le ferite e ripulirla dal sangue colato.
Poi presi un altro pezzo e glielo stronzi come una benda. Ora avevo fatto di tutto devo solo sperare che si riprenda.
Coprì il suo corpo con la coperta e gli levai le ciocche di capelli dal viso. Bhe, devo ammettere che anche quando dorme e splendida.

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