Capitolo 1

179 14 26
                                    

<Quella ragazza era matta ma sapeva dar colore alle emozioni.
Era così strana,pazza,mi trascinava in mondi immaginari,mi faceva conoscere persone buone,che non mi odiavano ma che,per mia sfortuna,non esistevano.
Per combattere lo schifo avevo il rap io mentre lei?
Lei si era creata un mondo suo. Un mondo non schifoso... Io l'amavo...>
<E come mai l'hai lasciata andare via?>
<Perché ci metti anni per innamorarti e un secondo per smettere di fidarti... Ma capisci che se io non fossi uscito quella notte non l'avrei manco conosciuta...>

<Allora vai a farti fottere!> grido io scagliando il posacenere di vetro contro la porta.
Mamma si mette a urlare,come è suo solito fare mentre papà sta li,con il suo sguardo pieno di rabbia nei miei confronti.
<Hai fatto piangere tua madre,vergognati.> dice con voce apatica.
Non ho mai sentito un tono diverso da questo.
L'apatia era il suo forte ma si lamentavano di me.
Io sono lo sfogo dei miei genitori,rappresento tutto ciò che loro non sono mai potuti diventare.
Vittorio scende dalle scale e inizia a urlare contro papà mentre Edoardo è vicino a Tommy,sul divano,che lo coccola.
Mi spiace per i miei fratelli,non è colpa loro se sono uno sbaglio.
<Sapete che c'è? Me ne vado di casa. Il mio sogno è il rap.> sbraito io strattonandomi i capelli dalla rabbia.
Cala il silenzio in casa,le lacrime di mia mamma lasciano posto a un volto in bilico tra l'apatia e lo stupore.
Prendo il cellulare e esco di casa,senza continuare a guardare le loro facce.
Inizio a correre finché non arrivo a vedere una panchina.
Quando finalmente l'ho quasi raggiunta mi si piazza una ragazza sui diciotto vestita con un'abito da poliziotta,con tanto di paletta,fischietto e capello.
<State superando il limite di velocità!> urla mentre agita quella stupida paletta rossa.

<Ma di che cazzo di droghe vi fate voi agenti?> rido istericamente io.
Okay che non sono tutti apposto ma da qui all'assumere droghe così pesanti...

<Multa!> fischia lei facendo accendere qualche luce dei palazzi li vicini.
<Shhhh! Ma che cazzo fai?! E' notte,dormono le persone normali e tu ti metti a fischiare?> domando io non capendo.
Magari era la figlia di Button, la stupidità ci sta.
<Lei è in arresto,signor?> afferma lei domandando il mio cognome.
<Sto cazzo, mi chiamo sto cazzo.> scherzo io.
Non capisco cosa cazzo succede... Forse è uno stupido scherzo di qualche mio amico...
Ma come faceva a sapere che avrei fatto questa strada?
<Dovrei tornare a casa...> dico io indietreggiando.
<Sei in arresto mi spiace.> continua lei prendendomi la mano e trascinandomi per le stradine di Roma.
Sto davvero seguendo sta pazza?
Arriviamo dopo poco davanti a una casa di una bianco slavato con un cancelletto arrugginito.
<Ma dove cazzo vivi?> domando io senza,però,ricevere risposta.
Prende fuori delle chiavi e infila una di queste nella toppa.
Gira un paio di volte finché non da uno spintone con la spalla per aprirla del tutto.
<Se chiedevi facevo io... Ti sei fatta male?> domando io preoccupandomi per la ragazza.
<No, tranquillo.> dice molto fredda.
Entriamo e lei butta fischietto,paletta e capello sul divano invecchiato di mille anni.
<Vieni> mi invita lei in una delle tante stanze.
Sono tutte grigie tranne questa che è colorata di un'arancione intenso.
<Perché questa non è brutta come le altre?> domando e ancora una volta resta muta.
Si siede sul letto e si toglie le scarpe per poi mettersi a gambe incrociate,poi fa spazio a me e inizia lei a fare le domande.
<Allora,come mai andavi così veloce col tuo veicolo?> chiede facendosi tranquillamente i cazzi miei.
<Uno stupido litigio...> rispondo martoriandomi le mie pellicine.
<Con chi?> chiede ancora,senza vergogna di essere troppo invadente.
Ho sempre odiato chi faceva troppe domande,le persone dovrebbero farsi i fatti loro ma visto che pure io prima facevo domande decido di sfogarmi con la ragazza rossa davanti a me.
<Con mia madre,mio padre...> dico fissando per un'attimo i suoi occhi azzurri.
<Ah... E perchè?>.
Non si vuole proprio arrendere,arriverà a farmi dire i dettagli.
<Semplice,non mi fido più di loro... Hanno provato a tagliarmi fuori dal rap...> ammetto io facendomi scrocchiare le dita dal nervoso.
Dovrei tirare un pugno secco alla parete ma la sfonderei e non mi va proprio,è l'unica parte bella della casa,non la voglio rovinare.
<Ci metti un secondo a non fidarti più...> afferma lei non sapendo nulla di me il che mi da molto fastidio ma provo a non dargli peso.
<Già,odio le persone.> dico cercando di chiudere quel discorso che mi brucia così tanto.
Si avvicina,mi apre le braccia e ci si accoccola dentro.
Non so esattamente cosa fare così chiudo le mie braccia in una coccola calda.
Era da tanto che non abbracciavo qualcuno.
Tutti,compresi i miei,mi danno del mostro.
<Sei un ragazzo meraviglioso.> dice lei continuando a stringere la mia vita.
<Dio guardami,io sono un mostro...> rispondo con apatia.
Si stacca dal mio abbraccio e dopo avermi fissato per una decina di minuti poggia le sue labbra sulle mie.
Ha delle labbra morbide anche se leggermente screpolate.
<Ti amo.> ammette con fermezza guardandomi dritto negli occhi.
Abbasso lo sguardo,non può essere vero.
<Per innamorarmi ci metto anni,ti conosco da nemmeno un'ora,non esiste quel tipo d'amore...>
Lei si alza dal letto e come se niente fosse esce dalla stanza per andare in un'altra di quelle anti-colore.
La seguo senza dire nulla.
<Mi puoi rispondere? Grazie.> dico io sull'orlo di una crisi di nervi.
Odio quando chiudono una discussione così.
<Ci metti anni per innamorarti e un secondo per smettere di fidarti?!> grida lei con quel senso di apatia che mi perseguita.
Non ha tutti i torti alla fin fine,è matta,quello si,ma quasi quasi è più sana delle troie che ci sono intorno a me.
Alla fine l'amore dicono tutti che ci vuole del tempo per svilupparlo ma allora perchè alla prima cagata smettiamo di fidarci di tutti?
Perchè non dovrei innamorarmi di questa ragazza a me sconosciuta?
Cosa mai potrà accadere?
O mi innamoro seriamente o nemmeno soffrirò.
La mia mente lotta tra questa verità e il mio stupido orgoglio maschile.
Potessi parlare e pensare io con quel senso di apatia...
<Ma si sti cazzi,scopiamo come pazzi.> dico io andandole vicino per baciarla.
Un secondo per amarsi,mille per odiarsi.

SPAZIO ME
Ei giovany esploratrici.
Non ho tanto da dire visto che ho detto già tutto prima... Volevo solo farvi qualche domandina durante il nostro "percorso"...
Quanti anni avete personcine belle?😏
E poi ovviamente... Cosa ne pensate del capitolo?❤

Resterai per sempre mia,la mia Rihanna.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora