Capitolo 2 (parte seconda)

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UNA SANZIONE NON COMUNE

CAPITOLO 2

(parte seconda)

Le loro mamme di offrirono di andare con loro, ma Harry e Louis erano stati inflessibili sul fatto che avevano bisogno di farlo per conto proprio. Lo avevano cominciato insieme e così avevano bisogno di finirlo insieme - per il loro bene. Questa parte doveva essere solo loro - non vollero condividere questo orrore con nessuno.

Non c'era motivo di mentire, l'intero calvario fu assolutamente la cosa più orribile che avessero mai vissuto. Non c'era altra parola per descriverlo: era semplicemente orribile. McKenna fu solidale e professionale e le sue prime parole a Louis furono che non aveva bisogno di provare dolore per niente di tutto ciò. Potevano dargli un potente tipo di farmaci che normalmente non potrebbero dare a qualcuno con un bambino sano. Ma le parole gentili fecero poco più dell'acqua che gocciola su un furioso incendio.

Anche la camera d'accoglienza, che era probabilmente una normale sala parto 'privata', non fece nulla per alleviare il loro dolore. C'era una televisione e un bollitore per il tè - un po' come una camera d'albergo - ma fece apparire la situazione ancora più fuori dal loro controllo.

McKenna spiegò che poiché il bambino era ancora piccolo non avrebbe dovuto 'teoricamente' causare a Louis danni facendolo uscire per via rettale - era o quello o l'intervento chirurgico. Louis optò per il primo - l'idea di andare sotto i ferri lo terrorizzava al di là della ragione. C'erano molti modi rozzi di descrivere come sarebbe stato il parto ma nessuno di loro trovò la situazione minimamente divertente da fare le eventuali battute. Invece, si sedettero nervosamente sul divano - desiderosi di farla finita e tornare a casa a nutrire il loro shock e angoscia. McKenna silenziosamente consegnò a Louis alcune pillole da prendere, per indurre al travaglio e li lasciò a sedere fuori nel rispetto della privacy.

Ci volevano un paio d'ore affinché le pillole facessero effetto, Louis e Harry trascorsero il tempo coccolati insieme, a guardare la merda del giorno in TV sul piccolo divano. Di tanto in tanto Harry catturava qualche lacrima vagante che scivolava silenziosamente sul viso del suo amico e lo tirava più strettamente al petto. Non sprecò fiato in parole di conforto, perché questa non era una bella situazione e le cose non sarebbe state migliori per molto tempo ancora a venire.

Ogni mezz'ora o giù di lì McKenna sarebbe apparsa per controllare i progressi di Louis e controllare anche i suoi organi vitali. Infine, verso circa l'1:00 del pomeriggio, Louis si iniziò ad agitare un po' sul divano, le sue dita che strofinavano irritate sul suo addome.

"Stai bene?" Chiese Harry; rinunciò alla presa sul suo amico e lo lasciò stare in piedi. Louis scosse la testa, sembrando più a disagio, "penso che sia iniziato," borbottò.

Harry annuì e si alzò, "Meglio alzarsi dal letto allora", esortò a bassa voce, "Chiederò a Sheila di avvisare McKenna."

Fu caotico e doloroso e, per Louis, davvero umiliante. Mantenne il volto sepolto nel guancia rugosa di barba di Harry, tremando e singhiozzando mentre Harry lo teneva stretto con una mano intorno alla sua testa e l'altra a massaggiargli l'addome dove poteva sentire le contrazioni. Harry non riusciva a vedere cosa stava succedendo sotto il foglio ma c'era, di tanto in tanto, un suono che lo faceva sussultare e ricordare proprio dove il bambino stava uscendo. Si concentrò sullo sfregare lo stomaco di Louis e a sussurrare parole di incoraggiamento quando McKenna chiedeva a Louis di fare qualsiasi cosa.

Harry seppe quando fu finito perché Louis improvvisamente lo afferrò dolorosamente stretto, grugnì sgradevolmente e poi si rilassò, singhiozzando in un modo che distrusse il ragazzo del Cheshire.

Stordito, Harry tenne il suo amico in braccio e lo tenne stretto, singhiozzando un po' anche lui. McKenna diede loro quindici minuti da soli e poi tornò per chiedere se volevano vedere il bambino prima che fosse preso per il post-mortem. Louis gemette in modo straziante, "... no!" nella spalla di Harry e Harry fu immediatamente d'accordo. Sapeva che se lo avessero visto allora non sarebbero mai più stati gli stessi. Non lo volevano. Non voleva che il suo volto inseguisse il retro della mente sua e di Louis per sempre.

Una Sanzione Non Comune (Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora