Capitolo 3 (parte seconda)

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UNA SANZIONE NON COMUNE

CAPITOLO 3

( parte seconda )

Okay, Louis era nervoso e quando diventava nervoso diventava ansioso e quando diventava ansioso iniziava a scocciare le persone. Questa volta toccò a sua madre.

"Louis, vuoi smetterla di agitarti e sederti!", gridò mentre evitava di sbattere contro di lui per la quinta volta in altrettanti minuti.

"Mi dispiace!" Louis alzò le mani e indietreggiò.

Jay scosse la testa in preda alla disperazione, "Cos'è che ti fa agitare così tanto comunque?"

"Niente!" Louis rispose in fretta, "ho solo pensato di darti una mano a preparare le cose." Invece si avvicinò di lato e acchiappò un pacchetto di patatine al sale e aceto dall'armadio - aveva un desiderio per loro al momento.

Jay alzò gli occhi, annusando la menzogna per quella che era, "Davvero...?" Disse sarcasticamente: "Beh, se vuoi veramente aiutare, potresti versare ad entrambi un bicchiere di vino. Penso che ne abbiamo bisogno. E," guardò indietro mentre portava la pentola nelle sue mani sopra il fornello, "quello è il terzo pacchetto che mangi oggi? - Pensavo che stessi cercando di mangiare più sano."

"Quarto in realtà," mormorò, camminando verso la dispensa. "Quale vuoi, rosso o bianco?"

"Scegli tu", rispose lei distrattamente.

Louis esitò mentre apriva lo sportello, "Uh... non ho molta voglia di un bicchiere di vino quindi quello che vuoi tu."

"Bianco allora", rispose, "c'è qualche birra in frigo se vuoi, invece."

"No, sono apposto grazie", disse Louis distrattamente, raggiungendo una bottiglia di Chardonnay. "Questa va bene..." cominciò a chiedere, girandosi, solo per trovare sua mamma che lo fissava in stato di shock con gli occhi spalancati. "Stai bene?" Chiese, sbattendo le palpebre.

"Non hai toccato una goccia d'alcol da quando sei a casa," disse, come se pensasse che questo finalmente risolvesse un problema che stava deliberando da secoli.

Louis si spostò a disagio, "Sì... allora? Te l'ho detto, sto cercando di diminuire."

"Non stai diminuendo Lou - stai andando in astinenza", rispose lei, mentre il suo sguardo cadde sulle patatine nella sua mano sinistra. La sua espressione era accorta adesso, "Io ti conosco - non potresti farlo se non avessi una maledetta buona ragione. E non è l'unica cosa che hai fatto che è strana. Hai rifiutato di prendere il paracetamolo per il mal di testa l'altro giorno e prendi le compresse di vitamine religiosamente ogni mattina." Lei alzò la mano quando lui fece per parlare "Non mi dire cazzate sul fatto che ne hai bisogno per metterti in forma per la band perché... quando ero incinta di te e Flick desideravo le Wotsits* 24 ore a settimana."

Gli occhi di Louis erano spalancati, oh Dio, lo sapeva. Sentì bene il panico nel suo petto. Non erano ancora passati tre mesi. Non voleva che nessuno lo sapesse!

"Io..."

Jay attraversò la cucina lentamente e prese il vino e le patatine dalle mani di Louis, poggiandoli sul bancone. Poi gli prese il viso delicatamente, "Dimmi la verità, Lou..."

Louis deglutì a fatica. Lei sapeva. Lei voleva solamente che glielo dicesse lui stesso quindi era inutile negarlo. Per quanto lo volesse così disperatamente.

"Sono di circa un mese." Ammise, soffocando sulle parole.

Jay deglutì e alzò le labbra prima di chiedere tranquillamente, "Di Harry?"

Louis annuì, "Noi... ehm...» Abbassò lo sguardo imbarazzato, "non era previsto esattamente... è stato più che altro un sottoprodotto del nostro... dolore. Ma..."

Una Sanzione Non Comune (Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora