Run. Run away, while you can.

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Ancora ci sto dentro, ci sto marcendo. Si sente quasi il tanfo di questa condensa attaccata attorno alla mia figura. È una cosa che mi porto dietro, dentro e fa paura perché non la scrolli da dosso, proprio non vuole andar via.
Si è proprio attaccata, feroce, resta lì intenta a succhiare quanta più voglia di andare avanti e ci riesce perché resto incollata anche io ad essa!
È tutto un "io non ci penso manco più ", perché in parte è così. Penso che dicendolo possa far più rumore in quella mia capoccia di ferro, che a botta delle testate al muro, manco si fa più male.
Penso che dicendolo possa divenire realtà, così, come per magia, da un momento all'altro.

Pura follia.

Il dolore è un sentimento che ti porti dentro e scava fosse abissali da cui, mi sono resa conto, non si può risalire facilmente.
Altro che scala che ci vorrebbe, ci vuole una vita, un infinità di tempo e cosa non meno importante, la voglia di voler andar avanti e non pensarci più.
Ma io non voglio andare avanti, voglio restare appigliata a qualsiasi piccolo fardello che mi resta. Tengo salda la presa e aspetto che passi il momento .
Perché si tratta di quelli, se pur costanti, sono sempre lì, con me.

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