Capitolo 6

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Avevo ancora il sapore delle birre in gola e la testa mi girava un pò, non avevo mai bevuto 4 birre in cosi poco tempo e soprattutto a stomaco vuoto (si avevo mangiato un panino, ma per me significa stare a stomaco vuoto). Manuel si avvicinò alla finestra spalancata da dove arrivava il rumore delle macchine che passavano nella strada bagnata che separava la mia casa dalla sua, si accese una sigaretta e mi iniziò a guardare sorridendo. Rimasi a guardarlo con lo sguardo incuriosito, poi iniziai ad arrossire e scoppiai a ridere chiedendogli cosa volesse con quello sguardo da evidente ubriaco marcio (aveva bevuto quattro birre ed era già ubriaco...addio serate con cocktail vari...).
"Niente, sei sexy da ubriaco"
"Non solo da ubriaco u.u" dissi io con una faccia offesa, poi lo guardai e scoppiammo a ridere di nuovo.
Lanciò il ciccone di sigaretta dalla finestra e lo guardai prendere una cosa dal cassetto, non vidi bene cosa ma era una cosa piccola, che stava nel palmo di una mano.
Mi guardai nel riflesso della finestra, avevo i capelli fradici e quasi me ne ero dimenticato quindi feci per alzarmi dal letto quando lui vi si scaraventò sopra urlando "John Cenaaaa!", il letto trabballó poi lo guardai con la faccia stupita e scoppiammo a ridere.
"Ma cos'hai nella testa tu?"
"Sono ubriaco, sono giustificato"
"Allora hai ragione"
Lo presi con le braccia da dietro alla schiena lo sollevai di peso e mi buttai sul letto urlando "Body slam!"
Ci trovammo aggrovigliati uno sull'altro nel letto e nello girarsi ci sfiorammo il naso, ci guardammo e scoppiammo a ridere e, sempre da distesi gli aggiustai i capelli sempre bagnati e sempre in disordine.
Questa volta riuscii ad alzarmi senza incombere in una lotta di wrestling e con la faccia un po sconsolata dissi
"vabbe io devo andare che mi devo fare una doccia calda che dura fino alla fine del mondo"
"Ma che cosa?" speravo che volesse che io rimanessi ancora li ma..."domani dobbiamo fare filone, come facciamo se stai nella doccia fino alla fine del mondo?"
"Facciamo filone nella doccia"
"Interessante😏"
"Quanto cazzo sei ubriaco"
"Abbastanza"
"Vabbe...mi accompagni alla porta che sennò me ne esco da casa tua domani"
"Va bene...andiamo all'avventura verso...la porta di casa mia."

Uscito da casa sua mi sentivo bene, avevo passato un pomeriggio stupendo, ormai aveva smesso di piovere e quindi mi avviai a casa a passo lento. Presi il telefono e vidi che era già quasi ora di cena e mia madre non mi aveva ancora chiamato, ma al contrario mi aveva chiamato due volte mio padre e mi aveva mandato una caterva di messaggi Federica, la tipa con cui sarei uscito il pomeriggio dopo, "fantastico" pensai alzando gli occhi al celo. Non visualizzai neanche e rimisi il cell in tasca. Arrivato a casa mi feci velocemente la doccia poi mi scaraventai sul letto e mi venne a mente quando ci sfiorammo col naso sul suo letto e sorrisi sfiorandomi i capelli. Guardai un pò la TV mi cucinai qualcosa e alle 8 di sera ancora nessuna traccia di mia mamma. Decisi di chiamarla...segreteria. Non era nuova a comportamenti simili quindi sbuffai e ripresi a guardare la TV.
Quasi alle 10 e mezza stavo quasi per addormentarmi quando sentii il campanello. Pensai subito a mia mamma e pensai che era anche ora che tornasse.
Mi alzai ancora mezzo assonnato e andai ad aprire la porta. Davanti a me un uomo con la barba incolta, un impermeabile scuro addosso tutto bagnato dalla forte pioggia che aveva iniziato a battere da un'oretta a quella parte.
Ci guardammo per qualche secondo poi ruppi il silenzio
"Cosa vuoi?"
"Volevo rivederti"
"Vaffanculo" e gli chiusi la porta in faccia e tornai nel letto chiudendo la porta. Dalla mia camera sentivo il campanello risuonare in tutta la casa come una sveglia rotta, sentii tanti pugni e urla su quella porta...dopo un pò si fermò tutto...e riuscii a chiudere gli occhi.

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