13

37 1 0
                                    

Dalle sue mani uscì un forte lampo viola che fece spalancare la porta con un violento schianto.
La ragazza corse lungo il corridoio, con gli uomini che la rincorrevano.
Svoltava ad ogni angolo, sperando che dietro ad esso ci fosse l'uscita, ma aveva la sensazione che dall'uscita si stesse solo allontanando.
Ad un certo punto svoltò dietro ad un angolo e si trovò davanti ad un vicolo cieco.
Sentiva i passi degli uomini farsi sempre più vicini, e la paura la assalì.
Si appoggiò con la schiena al muro, esausta e ormai rassegnata alla sua morte.
Non appena gli uomini svoltarono l'angolo dove c'era lei, si fermarono.
Si fermarono e la fissarono.
Lei non ne capì il motivo.
Si guardò le mani, che erano sparite.
Volse lo sguardo sui suoi piedi, che non c'erano.
Capì di essere svanita.
Sorrise nella sua invisibilità, e camminò verso gli uomini.
Fece uno slalom tra di loro che, non appena la ragazza fu alle loro spalle, si girarono e Rubeus disse
"Stupida ragazzina, pensi davvero di poter ingannare la creatura magica più potente del mondo, con un giochetto da quattro soldi?"
Abigayle era di fronte all'uomo, sentiva il suo respiro sulla fronte, e vedeva gli occhi che scrutavano la stanza in cerca di nulla.
Lei arretrò, sempre con lo sguardo fisso sull'uomo.
Continuò ad arretrare, con le mani dietro la schiena, finché non andò a sbattere contro qualcosa.
Si girò e vide Colin con lo sguardo fisso su suo padre.
Stava per urlare il suo nome e saltargli al collo, ma non lo fece ricordandosi di essere ancora invisibile.
"Figlio mio"
Disse sorridente Rubeus
"Dov'è?"
Chiese serio il figlio
"Non ti preoccupare. L'ho già eliminata"
Disse il padre sorridente, mentendo
"Cosa?! No! Non puoi averlo fatto"
Colin aveva le lacrime agli occhi. Abigayle avrebbe voluto baciarlo e mostrargli che era ancora viva, ma non sapeva come fare.
"Attaccate"
Disse sottovoce il ragazzo.
Da tutti gli angoli sbucarono lupi mannari, vampiri, fate e altri esseri magici, che corsero contro Rubeus e i suoi uomini, annientandoli.
Colin rimase a guardare la scena impassibile, con le lacrime che scendevano dai suoi meravigliosi occhi neri e che gli bagnavano le guance rosee.
"Colin.."
Sussurrò Abigayle, rendendosi conto di essere tornata visibile.
L'espressione del ragazzo cambiò da tristezza e rabbia a felicità e sorpresa, in un secondo.
Strinse le braccia intorno alla vita di Abigayle, fino quasi a soffocarla, ma non le importava, era meglio così.
"Abigayle..."
Sussurrò lui nell'orecchio della ragazza
"Colin..."
Ripeté lei
"Stavo iniziando a pensare che fossi veramente morta"
Abigayle sorrise
"Io non muoio mai. Giusto?"
Colin rise
"Giusto. Ma ora andiamocene di qui"
Il ragazzo le afferrò una mano e iniziò a correre, uscendo da quel posto infernale.

Dopo aver corso per centinaia di corridoi e aver otlrepassato migliaia di porte, si trovarono davanti a una porta chiusa.
"Pensi davvero di essere più forte di me?"
Una  voce riecheggiò nel corridoio.
I due si girarono lentamente e videro gli occhi di Rubeus guardarli divertiti.
"Figliolo, io non voglio farti del male..."
"Ma vuoi fare del male a lei, ed è come se lo facessi a me"
L'uomo sbuffò, poi guardò Abigayle
"Tu. Piccola ragazzina. Ti pentirai di essere nata"
Tirò fuori il suo tracciatorio e lo puntò contro di lei
"Tormentum"
Pronunciò piano queste parole, ma Colin, conoscendo l'incantesimo, si lanciò verso di lei, facendola spostare e subendo lui la maledizione.
Dal tracciatorio uscì una forte luce bianca, che andò a finire sulla pancia di Colin.
Quest'ultimo cadde a terra, la bocca e gli occhi spalancati, e il corpo percorso da spasmi.
"Colin!"
Urlò Abigayle gettandosi verso il ragazzo steso a terra.
"Colin rispondimi..."
Una lacrima scese dal suo occhio e cadde sulla maglietta del ragazzo, bagnandola.
"Stai tranquilla non è morto, è solo un po' stordito. Stordito quanto basta per non poterti difendere"
Disse Rubeus ridendo
La ragazza si asciugò le guance con il palmo della mano e si alzò.
Puntò i palmi delle mani verso l'uomo dicendo
"Stammi lontano"
"Oh! Guarda, la ragazzina pensa di potersi battere con me..."
Disse Rubeus con sarcasmo, poi aggiunse
"Anche se sei più forte di me, tu non sai usare neanche una minima parte dei tuoi poteri"
Aveva in mano il lungo bastone da passeggio che aveva il giorno in cui la ragazza fece il test.
Abigayle chiuse gli occhi, sempre con i palmi puntati verso l'uomo, fece un respiro profondo e si concentrò.
Le parole le uscirono spontanee dalla bocca
"Nihilium"
Un forte raggio di luce viola uscì dai palmi delle sue mani.
L'uomo, impreparato, afferrò il bastone e lo utilizzò come scudo, evitando l'incantesimo mortale.
"Come hai fatto?"
Chiese lui con gli occhi sbarrati.
La ragazza alzò le spalle
"Solo i più grandi Identifies sanno usare questo incantesimo, e tu lo hai utilizzato come se niente fosse, senza neanche avere un minimo di addestramento"
Lei strinse gli occhi e fece uscire dai suoi palmi una scarica di luce blu che colpì l'uomo in pieno viso, stordendolo.
Avanzava sempre di più verso di lui, continuando a mandare ondate di luce con i palmi delle mani, che Rubeus prontamente schivava o abbatteva con il suo bastone.
"Ora basta!"
Urlò lui.
"Combattiamo veramente"
"Ci sto"
Rispose lei fermamente.
La ragazza tornò dall'altra parte della stanza e guardò l'uomo negli occhi.
"Immobiles"
Disse lei, e così iniziò un'ondata di luci colorate, urla, cadute e stordimenti.
"Nihilium"
Urlò l'uomo.
Le ragazza cadde a terra, stremata.
L'uomo le andò in contro e si chinò verso di lei.
"Non sei più tanto sicura adesso, vero?"

-S-

Ali di pietraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora