Capitolo 16

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SMUT: CAPITOLO CON CONTENUTO ALTAMENTE (?) SESSUALE, LEGGERE A VOSTRO RISCHIO E PERICOLO

Writer P.O.V.

Il bacio si fece sempre più movimentato; le lingue danzavano lentamente, cercando di dominare l'una sull'altra.

Le mani avide di Sascha perlustravano attentamente sotto la maglia di Stefano, lasciando piccoli cerchi immaginari nei fianchi di quest'ultimo.

Stefano, invece, aveva le mani nei capelli di Sascha dove ogni tanto tirava qualche ciocca, facendo gemere leggermente il ragazzo dai capelli corvini.

Arrivarono fino al letto, dove si stesero lentamente, continuando a baciarsi.

Quando Stefano si staccò per riprendere fiato, Sascha non ci pensò due volte e levò velocemente la maglietta del ragazzo castano.

Stefano arrossì e, insicuro, sfilò lentamente la maglietta arancione di Sascha, rimanendo a guardare qualche secondo il petto nudo del corvino.

Le loro labbra si riscontrarono e, piano piano, Sascha scese, arrivando al mento, al collo, alla clavicola, lasciando piccoli baci umidi, fino a trovare un punto preciso e lì, iniziò a mordere e succhiare.

Ormai erano tutti e due andati, non capivano, quasi, nemmeno quello che stavano facendo, sapevano solo di essere ubriachi di quel qualcosa verso l'altro.

Dei piccoli gemiti strozzati uscirono dalla bocca di Stefano, un suono così bello per Sascha da giocargli brutti scherzi.

Dopo aver finto il succhiotto ritornò a baciare Stefano, fino a che quest'ultimo non invertì le loro posizioni, mettendo Sascha sotto di lui.

Si avvicinò lentamente al lobo dell'orecchio destro di Sascha e lo morse, per poi scendere lasciando piccoli morsi per tutto il collo.

Baciò avidamente le sue clavicole e poi scese ancora di più, fino ad arrivare ai capezzoli, che mordicchiò leggermente.

Lasciò una scia di umidi baci sul ventre di Sascha, fino a soffermarsi al bordo dei suoi jeans skinny neri.

Stefano guardò con sguardo malizioso il corvino, sfregando una mano sul cavallo dei jeans –leggermente rigonfiati– di Sascha.

Li sbottonò lentamente, facendo quasi soffrire il più piccolo (N/A si, Sascha è più piccolo di qualche mese, tipo 6 mesi, lol).

Infine tirò giù sia gli skinny che i boxer di Sascha, facendogli godere del bellissimo spettacolo che offriva l'erezione –già completamene formata– del piccolo.

A Stefano gli si illuminarono gli occhi.

Sascha oramai era in stato di trans, era talmente invaso dal piacere che non capiva più niente.

Il più grande iniziò a masturbare lentamente il membro di Sascha, che era quasi in agonia: voleva di più.

-St-Stefano- disse il corvino con voce supplichevole.

Il castano accontento Sascha, iniziando a leccare lentamente l'erezione di quest'ultimo, facendolo quasi già venire quando si soffermò sulla punta; poi lo prese tutto –o quasi– in bocca.

Dei gemiti di piacere uscivano dalla bocca di Sascha, che cercava di trattenere per non fare troppo rumore; Stefano adorava quella visione: Sascha, sudato, con sguardo appagato che urlava il suo nome.

-S-Ste, sto per ven-venire levati- disse Sascha sforzandosi di trattenere l'orgasmo, non voleva venire in bocca al suo amante.

Ma Stefano non si mosse e si ritrovò a ingoiare tutto il liquido.

Soddisfatto del suo lavoro andò a baciare Sascha, che prontamente cambio posizione.

A quel punto ormai tutti e due avevano capito dove –e come– si sarebbe conclusa questa storia.

Stefano, allora, si tolse i suoi jeans blu scuro e, rimasto solo in boxer, divaricò le gambe.

Appena finito quel gesto il corvino iniziò a lasciare una umida scia di baci sotto l'ombelico del più grande. Quando arrivò ai boxer perse il loro bordo fra i denti e piano piano glieli sfilò.

Ora erano tutti e due nudi, eccitanti, e ubriachi di quel qualcosa.

Sascha che, a differenza di Stefano, non era più vergine, sapeva già, più o meno, che cosa doveva fare.

Si chinò e raccolse dalla tasca del suo paio di skinny una piccola scatolina di vaselina, la cosparse sopra all'indice e al medio e poi guardò negli occhi Stefano.

-Se-sei sicuro Ste?- chiese con voce leggermente tremante.

Il più grande annui sicuro e con la sincerità –mista ad eccitazione– negli occhi.

Così Sascha penetrò Stefano con l'indice muovendolo lentamente.

Faceva malissimo per Stefano, ma piano piano si abituò; Sascha infilò anche il medio, ed iniziò a sforbiciare, quando il castano iniziò ad mugolare dal piacere tolse lentamente e le dita e, con un colpo secco, penetrò, con il suo membro, Stefano.

Prima che potesse urlare, un paio di labbra si posarono su quelle di Stefano.

Quest'ultimo si aggrappò al corvino con le gambe.

Poco dopo il dolore di Stefano si tramutò in piacere, ed, insieme a Sascha, iniziò ad ansimare.

Il castano graffiava aggressivamente la schiena del corvino, ansimando nel suo collo, mentre il più piccolo spingeva lentamente, cercando di non fare male al più grande.

Sudati, stanchi, eccitati e ubriachi di quel qualcosa vennero, Stefano nei loro ventri e Sascha dentro Stefano, sussurrando le parole che mai nessuno dei due pensava di riuscire a dire:

-Ti amo Sascha.-

-Ti amo Stefano.-

OKAY.

È stato un fottuto parto.

Lo so, è venuto una merda, ma accontentatevi, lol.

Niente canzone perché è una smut :P

Consigli per migliorare questo genere di capitoli? È la prima volta che ne scrivo uno e, anche se leggo queste cose tutti i giorni, non sono capace, lol.

Alloura, non ho nient'altro da dirvi, quindi ZAOH

P.S. SHIPPATE MUKE

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