Capitolo 21

687 48 30
                                    

Song: Me & My Broken Heart-Rixton
(Nightcore version)

Stefano P.O.V.

Sbatto ripetutamente gli occhi.

Non-non può cazzo essere la nostra collana, no cazzo!

Prendo un respiro profondo, poi mi giro a guardare Giada.

È rigida ed ha gli occhi spalancati.

Scatto in avanti prendendo la catenella.

Guardo prima Sascha poi Giada.
Mi rigiro verso Sascha.

-Tu...- sussurro lievemente -tu, tu lo sapevi...- dico piano.

-TU CAZZO LO SAPEVI!- lo guardo male.

Sascha spalanca gli occhi; prima aveva uno sguardo quasi, come dire, furbo, ora sembra dispiaciuto.

Mi giro di scatto ricordami di Giada.

-E TU!- dico indicandola con cattiveria e le lacrime agli occhi -TU L'HAI LASCIATA QUI! HAI, HAI...- un singhiozzo uscitomi dalla bocca fa interrompere il mio monologo.

Le braccia di Sascha mi avvolgo i fianchi da dietro – facendomi appoggiate la testa sul suo petto –, se non fossi così arrabbiato anche con lui mi girerei e piangerei abbracciandolo, invece mi scanso via velocemente.

Giada piange in silenzio e sembra sussurrare qualcosa, ma non riesco a capire.

Mi guardo attorno, non so veramente cosa dire, sono scioccato, sì, scioccato.

Prendo un respiro profondo; non sono mai stato il tipo che perde le staffe.
*cof cof, oggi a scuola non ha praticamente aggredito uno?* questi sono dettagli, coscienza. Sshh! Non è il momento!!

-Okay, ora mi spiegate- dico dopo essermi calmato abbastanza, anche se ho ancora gli occhi lucidi.

C'è un silenzio imbarazzante per qualche attimo, poi prendono a parlare -Io...- dicono nello stesso istante.

Sascha guarda malissimo Giada, invece lei ha lo sguardo basso, come se avesse paura di una possibile mia reazione.

Quando sento i loro due sguardi addosso sospiro e inizio a parlare -Allora, Sascha, prima voglio sapere il motivo del perché non me l'hai detto.- dico con voce quasi fredda, tradita però dal tremolio causato dal pianto e dal nervosismo.

Sascha mi guarda. Poi fa un piccolo sorriso.

È bello anche così, con lo sguardo perso, incazzato e dispiaciuto e gli occhi leggermente rossi.
*non è il momento Stefano, ascolta!*
Uff.

-Allora, uhm- inizia, probabilmente cercando le parole giuste.

Solo in questo momento mi rendo conto che in casa ci siamo solo noi tre.
Mia mamma e mia sorella non ho idea di dove possano essere.

-Ho trovato il ciondolo con la catenella dentro un cassetto del comodino che stava già precedentemente nella stanza- dice -all'inizio non sapevo cosa fosse, non sono neanche, neanche riuscito ad aprirlo per colpa della ruggine...- sospira -quando mi hai raccontato la storia ho preferito non dirti niente, sai, non volevo farti soffrire già più del dovuto- fa un piccolo sorriso, che poi gli muore sulle labbra -poi, boh, non so cosa mi è preso ora- dice quasi sottovoce e con voce dispiaciuta -ho, ho visto la scena e non ho resistito e- lo interrompo.

-Okay, Sascha, davvero, può bastare.- dico sorridendo leggermente -ti credo, okay?- lui annuisce e inizia a molleggiare sui talloni, quasi imbarazzato.

The Triangle|| SaschefanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora