Capitolo 3

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Le ore di scuola passano lente tra mille occhiatacce dei miei compagni. Finalmente suona la campanella della fine delle lezioni e io mi fiondo fuori da scuola, non ce la facevo proprio più. Appena varcato il cancello mi metto le cuffie a tutto volume e mi incammino verso casa quando mi sento toccare da una spalla, a quel tocco inaspettato mi viene quasi un infarto "ciao sono Alex " si presenta davanti a me un ragazzo alto capelli neri, occhi verdi, vestito con una felpa nera e dei jeans neri strappati sul ginocchio... non male...ma che cazzo sto pensando?! Mikan riprenditi!! " ciao" rispondo fredda e indifferente. " come ti chiami?" Fa che non è uno tutto domande e niente di interessante da chiedere..." Mikan " sono troppo fredda? Nah... i sentimenti non sono accettati in questo mondo..." ho visto che tutti ti ridono dietro...mi spiace"," non mi serve il tuo dispiacere" rispondi acida, come se non me ne fossi accorta che mi guardano tutti come dire< oddio quella è pazza!> oppure < ma è pervaso uscita da un carcere che è piena di catene?> o cose del genere! Mica sono diventata cieca tutto d'un colpo!comunque meglio restare calmi..." non intendevo quello è che ci sono passato pure io tutto qui" ma glie l'ho per caso chiesto? " bene e perché dovrebbe interessarmi?" Mi guarda con un sopracciglio alzato in uno sguardo confuso " ma sei sempre così fredda?" " e tu sei sempre a farti i cazzi degli altri?" Mi sto iniziando ad innervosire e questo non va bene. Decido di andarmene senza più ascoltarlo, odio le persone che mi parlano per pena preferisco stare da sola come ho sempre fatto in fin dei conti. Arrivo a casa venti minuti di camminata e visto che non ce nessuno ne approfitti per farmi una doccia e rilassarmi un po'. Mi sono appena finita di vestire quando sento mia mamma che entra in casa urlando "sono a casa!" Non rispondo e mi butto sul letto fino a quando non sento aprire la porta della mia camera " senti funerale cerca almeno di rispondermi se sei in casa e visto che non sai l'educazione niente cena, ora però muoviti da quel letto e pulisci casa che io sono stanca " ti pareva che non ha voglia di fare niente! Non la degno di uno sguardo e me ne resto sul letto tranquilla. Senti i suoi passi avvicinarsi e mi afferra per i capelli " ho detto che devi pulire casa!" Mi ringhia addosso io gli sputo in faccia e mi libero dalla presa. " questa non la mando giù! Ora tu pulisci casa o ti sbatto fuori di casa! " , " perfetto" rispondi fredda mentre prendo un borsone e inizio a mettere le mie cose all'interno. Mi guarda male per poi andarsene sbattendosi dietro la porta. Cosa credeva che mi mettevo a piangere ai suoi piedi solo per restare in questa casa? Mi ha fatto un favore invece! Non c'è la facevo più. Finito di prendere tutta la mia roba passo al cibo ne riempo uno zainetto tra patatine, cioccolato e qualche panino. Prendo delle bottiglie d'acqua e i miei soldi e me ne asco di casa lasciando le chiavi sul mio anzi sul letto della mia vecchia camera.

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