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CAMERON

Questa serata potrà avere soltanto due conclusioni. Opzione numero uno mi sfondo di dolci e aranciata, cercando di non pensare a quanto cazzo sia bella la bionda con quel vestitino; opzione numero due me la carico su in spalla e la porto nella mia stanza. Non so bene quando quello che c'è tra noi sia avanzato di livello, forse quando mi sono confidato con lei a Parigi, oppure durante uno dei tanti nostri battibecchi. Non lo so e francamente non mi interessa. Quello che so di certo, e' che ogni volta che lei è nei paraggi, non rispondo più di me stesso e devo compiere uno sforzo allucinante per non andare da lei e riempirla di baci fino a non avere più fiato in corpo. Quando lei mi sorride, oppure quando le sto vicino e la abbraccio, sento come un brivido percorrermi tutta la schiena, per giungere poi fino al collo. Ma non un brivido di quelli freddi, che ti fanno rimpiangere di non esserti coperto di più. No, assomiglia più a una scossa, una di quelle che di fatto ti riscaldano. Certe sensazioni sono ancora nuove per me, rappresentano una continua scoperta e per quanto a volte tutto ciò mi faccia paura, dall'altro e' anche estremamente eccitante. Per quanto poi lei sia timida e molto riservata, riesco a percepire da come mi guarda, ma sopratutto da come spesso il suo corpo reagisce a contatto con il mio, che anche lei prova la stessa cosa. E ciò non fa altro che rendermi ancora più felice. Sentire che lei mi vuole, ma non nel senso banale e ne solito doppio senso, e' bello. Sapere che un mio abbraccio, una mia carezza o un mio bacio sono capaci di renderla tranquilla, e' parecchio assurda come cosa. Ma d'altronde lei ha lo stesso effetto su di me. E la cosa più bella e' che non ho la più pallida idea di come lei ci riesca. Me lo sono sempre chiesto, mi son sempre interrogato su questa cosa, sull'origine dei sentimenti e del perché sia una determinata persona a far scattare quella scintilla. E piu' ci rifletto, meno trovo una risposta.

<< Hey amico, tutto bene?>>

Vedo Nash avvicinarsi con un piatto stracolmo di cibo, tanto che mentre mi guarda ne approfitto per rubargli una pizzetta.

<< Hey, giù le mani dal mio cibo!!>>

<< Dettagli. Comunque si, sto bene, anzi magnificamente. E tu invece?>>

<< Mai stato meglio. Sai, prima mentre andavamo in tour mi divertivo sempre moltissimo, perché di fatto avevo voi. Ma da quando quella piccoletta e' entrata nella mia vita, mi sembra che ogni cosa abbia più senso, perché ho qualcuno con cui condividerla. Non so se hai capito il senso...>>

<< Perfettamente amico. Perfettamente. E per la sorpresa finale sei pronto? Io e i ragazzi siamo davvero gasatissimi all'idea di vedere la faccia di Amanda! Devo ammettere che ci sai proprio fare con le ragazze.>>

<< Sono super carico. Sono d'accordo con Lily che non appena le torte che lei e Lydia hanno fatto, verranno riposte sul tavolo, noi entreremo in scena.>>

<< Grande piano.>>

Non appena Nash si allontana per andare da Shawn, probabilmente per rivedere gli ultimi dettagli, vengo avvicinato da un'altra persona.

O meglio, da due.

<< Cameron.>>

<< Isaac, Dylan.>>

Cerco di rimanere serio, ma purtroppo non ci riesco. Mi sembra troppo di assistere a una di quelle scene dove il ragazzo viene messo sotto interrogatorio dal padre della ragazza in questione. Padre che in questo caso è rappresentato da due dei suoi migliori amici. Per fortuna manca Brooklyn all'appello perché avendo passato del tempo insieme, sa che sono un tipo a posto.

Più o meno.

Loro due ancora no.

<< Allora... Tutto bene?>>

<< Alla grande. Volevamo dirti una cosa veloce e piuttosto rapida. Tu ci piaci Cameron, sei sveglio e la fai sorridere come non capitava da tempo. Ma se ti azzardi a farla soffrire, piangere o altro, noi ti spacchiamo le gambe. Chiaro il concetto?>>

<< Cristallino ragazzi. Ma non succederà, perché io...>>

Mi blocco subito prima di pronunciare quelle parole, perché non sono ancora riuscito a dirle da solo, figuriamoci dinanzi a quei due, che di fatto sono peggio di due zitelle pettegole.

<< Ecco, bene. Ora possiamo andare a ballare!>>

Entrambi mi prendono sotto braccio e mi portano verso gli altri, non prima però che io abbia lanciato un'occhiata di sfuggita alla mia bionda. Mi ha appena lanciato uno sguardo che assomiglia molto a delle scuse, ma io sono troppo stupito dal gesto dolce che hanno fatto quei due, per cui mi limito a farle l'occhiolino.

A un certo punto gli adulti ci salutano, intimandoci di non fare casini e di tenere le mani a posto. Non scherzo, il padre delle sorelle ci ha avvicinato e ci ha lanciato uno sguardo di fuoco, prima di venire portato via di peso dalla moglie.

<< Raga, adesso si che possiamo mettere la musica!>>

Ed è così che vado vicino alle casse, attacco il mio cellulare e faccio partire la famosa e segreta playlist. Cartella che contiene alcune delle perle più adatte a questa serata francese.

<< Caaaam!! >>

Mi volto verso la proprietaria della suddetta voce, rimanendo per qualche secondo totalmente abbagliato. Ha i capelli mossi, leggermente scompigliati e le guance rosse, mentre in mano ha due birre ghiacciate.

<< Ciao!>>

<< Ciao anche a te bionda!>>

Mi viene da ridere, ma mi trattengo. Conoscendo lei e il suo caratterino, potrebbe anche prendermi a sberle a caso e non voglio assolutamente. Anzi.

<< Qualche indizio sulle canzoni che hai scelto?>>

<< Welcome to my house, Friday night, teenage dream, Welcome to Saint Tropez, Uptown Funk, closer, e parecchie di Kygo e Martin Garrix.>>

Lei mi guarda un attimo, poi apre bocca.

<< Ma io ti amo!>>

Non appena si rende conto di ciò che ha detto, inizia ad arrossire e cercare di rimediare a ciò che ha detto.

<< Cioè non in quel senso... No aspetta, ovviamente... Oh, che casino. Beviamo e basta che è meglio.>>

Ci limitiamo a fissarci negli occhi, fino a che qualcuno non viene a chiamarci, interrompendo quel momento. Perché di fatto lei non lo ha detto in quel senso, ma è come se avesse aperto l'argomento. Quello delle tre parole magiche che nessuno ha mai il coraggio di pronunciare per primo, ma che tutti vogliono sentirsi dire.

Non le chiedo neanche di ballare, ma mi limito a prenderla per mano e a trascinarla in mezzo agli altri. Balliamo spensierati, a volte vicini, a volte lontani, ma non allontanandoci mai troppo l'uno dall'altra. E mentre ci muoviamo a ritmo della musica, capisco perfettamente che cosa devo fare quando ci troveremo a Roma. So come dirle ciò che prova, nel modo migliore e senza bloccarmi.

Ho finalmente trovato la soluzione, per cui mi avvicino a lei, le cingo la vita con un braccio e la bacio. La bacio piano, come se temessi di romperla da un momento all'altro, per cui rimango del tutto stupito quando lei reagisce chiedendomi l'accesso e baciandomi con foga. Mi bacia incurante degli altri, mi bacia perché ne ha bisogno proprio come ne ho bisogno io.

Siamo solo io e lei e il resto del mondo scompare ancora.

I hate you, Cameron Dallas !  ( IN REVISIONE COMPLETA dal 2024)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora