Suonarono al campanello e io mollai la bottiglia d'acqua sul tavolo per correre ad aprire.
Erano Silvia e Giada, che sicuramente erano venute insieme, accompagnate dalla mamma della prima. «Ho portato della birra!» urlò Giada ancor prima che la abbracciassi, le feci segno di abbassare subito la voce, mia madre era in casa «Scusa» sussurrò mentre la nostra amica scoppiò a ridere. Adoravo Giada, ma avvolte era troppo giubilante e inappropriata –caratteristiche che non facevano proprio parte del mio carattere–.Mi aiutarono a sgomberare il soggiorno e a preparare la tavola con il cibo, poi verso le sette e mezza arrivarono anche i nostri amici: Jacopo, Ivan, Riccardo, Giovanni e Elisabetta, ma di Michele nessuna traccia.
«Forse non trova la casa» lo giustificò Jacopo il suo migliore amico: in effetti era l'unico oltre a Jaco, che non era mai venuto a casa mia, faceva parte del gruppo da relativamente poco e neanche io sapevo dove abitava. «Va be, arriva quando arriva» commentai mentre davo le spalle a tutti per mettere il film.
«Ma avete sentito della rissa nella piazza davanti alla nostra scuola?» chiese Silvia, cambiando completamente discorso «Guarda che io e Ivan eravamo lì» intervenì Riccardo e sembrava quasi che se ne vantasse, quasi «Allora spiega che è successo, perché io non ho capito niente» si grattò la testa e guardò un'attimo Ivan «Allora: Sara Gentile di 3B ha ricevuto delle "lusinghe" –mimò le virgolette–da parte di Teo» Sapevamo tutti che parlava di Matteo Mattei di 4D, un grosso idiota che era stato bocciato due o tre volte e che aveva una "reputazione" non buona in città; questo ci provava con tantissime ragazze e metteva in continuazione le corna alla sua "ragazza". «L'ha respinto e non si sa come è girata la voce che a Matteo piacesse ancora di più per questo, Denise è venuta a saperlo e ha picchiato di brutto la poveretta» Denise non solo era una grande stronza, ma era anche molto esperta quando si parlava di "picchiare qualcuno" «Ci credo che si è preso una cotta, Sara è strafiga. Quella ragazza sta già avanti, ad un livello superiore al nostro, ho sentito che fa la modella e ci credo perché... wao ha un fisco... Mi viene duro solo a pensarci» tutti scoppiammo a ridere, Ivan non si faceva problemi prima di dire certe cose.
Mi girai ad osservare Silvia che si era girata dall'altra parte dopo il suo commento, a lei Ivan piaceva da impazzire e probabilmente c'era rimasta male a sentirlo parlare di altre ragazze così «Ehy, ma voi non siete intervenuti vero? Siete rimasti a guardare come due deficienti?!» dissi velocemente per evitare che la vedessero uscire «Ma no, quando siamo arrivati noi la cosa era già tutta finita!» «Ah, non credo che sareste intervenuti comunque...» commentò acidamente Elisabetta «Ma si invece...-» non finì di ascoltarli perché uscì dalla stanza per cercare Silvia. La trovai seduta sui gradini che portavano al piano di sopra, mi sedetti affianco a lei, accarezzandole le schiena «Non c'è bisogno di piangere, ha solo fatto un'apprezzamento verso un'altra ragazza. Non state mica insieme» la senti singhiozzare di più, non ero brava a consolare in queste situazioni: non ne sapevo niente di amore.
«È proprio questo Mari, non stiamo insieme, non c'è-è niente tr-tra noi» Improvvisamente sentì il campanello e poi chiamarmi, per evitare che venissero a cercarmi corsi alla porta, lasciando Silvia da sola «Ma dov'eri finita? E dov'è Silvia?» mi chiesero prima che aprissi la porta.
Aprì e un grosso diavolo mi afferrò le spalle, urlai spaventata a morte, mi divincolai cadendo all'indietro, ma questo mi tenne per le mani iniziando a ridere, una risata che conoscevo... Tutti corsero da me, che nonostante avessi capito chi fosse non riuscivo ancora a muovermi per lo spavento «Ma che?» Jacopo scoppiò a ridere appena lo vide, questo sì tolse la maschera, aveva le lacrime a gli occhi per quanto stava ridendo. Mi teneva ancora per le mani, per fortuna mi ripresi e lo spinsi via «Michele Benedetti, sei uno stronzo!» gli urlai contro. Gli voltai le spalle, voltai le spalle a tutti e corsi di sopra, nella mia camera. Era progettato tutto, visto che non poteva organizzare lo scherzo per Ivan, era a me che l'aveva fatto.
Per via della mia fissazione per gli horror avevo avuto una drastica de sensibilizzazione ed era al quanto difficile sorprendermi/spaventarmi, infatti tutti ci provavano senza risultati... Almeno sino ad oggi. Stronzo, stronzo, stronzo! Mi poggiai una mano sul petto per cercare di calmarmi un po', il cuore mi andava ancora a mille e mi si inumidirono pure gli occhi. E io che avevo pure prestato la mia casa per il pigiama party.
Non potei fare a meno di tirare calci al pavimento come fossi una bambina. Io e lui non andavamo d'accordo, sì, ma da un po di settimane a questa parte era iniziato a diventare insopportabile nei miei confronti, ma a differenza mia che non lo sopportavo a lui facevo semplicemente ridere.
Bussarono alla porta, la aprii ed entrò nella stanza Giada «Tua madre è uscita» «Okay» dissi ributtandomi sul letto «Mari ma che diavolo stai facendo, non vorrai rovinarti la serata per uno stupido scherzo. Non era neanche così cattivo» la guardai contrita, se io non ero brava a consolare, lei faceva proprio schifo «Vi sto ospitando a casa mia e voi che fate, mi fate uno scherzo del genere?!» poggiò la schiena alla porta «Ehy, guarda che io non ho fatto niente. Sono stati Jacopo e Michele ad organizzare lo scherzo» sospirai e ci fu silenzio per due minuti buoni «Ascolta io non voglio perdermi il divertimento per stare qua con una che non sa accettare uno scherzo, così stai solo dimostrando che te ne importa. Muovi il culo e vieni a giocare ad obbligo o verità» non riuscì a trattenere un sorrisetto, amavo il suo modo di fare, sapeva convincermi con parole forti e non con dolcezza come si fa di solito. «Va bene» alzi gli occhi al cielo e le misi una mano sulle spalle «Inizia a pensare a qualche obbligo perfido» mi si alzarono gli angoli della bocca «Ne ho già in mente qualcuno» sussurrai maleficamente.
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Come noi nessuno mai
RomanceNon volevo innamorarmi di lui, non volevo desiderarlo ogni secondo, non volevo morire dalla voglia di farci l'amore... Maria, Michele e il loro gruppo di amici.