LILY
La prossima volta che mio padre organizza uno dei suoi brevi e contenuti giri turistici per una qualsiasi città, mi fingo malata. Abbiamo infatti trascorso l'intero pomeriggio a camminare senza sosta, se non si conta la microscopica pausa a un delizioso bar per andare in bagno e fare rifornimento di liquidi. Non sono stanca, di più. Per fortuna ho avuto la geniale idea di mettere le scarpe da ginnastica, così da poter camminare e non sentire troppo dolore ai piedi, al contrario invece della mia geniale sorella, che ha voluto indossare il suo nuovo paio di sandali comprati in Francia. Lei infatti, a differenza della sottoscritta, si è fidata senza problemi quando papà ha comunicato del nostro piccolo giro, sostenendo che non sarebbe durato più di un'oretta.
E invece il suddetto giro è durato qualcosa come quattro ore. Quattro lunghissime ore sotto il sole, a piedi e con il cellulare scarico. Senza contare il fatto che mio padre si è rifiutato categoricamente di farci tornare in taxi al nostro albergo, sostenendo che andava contro lo spirito del vero e serio turista.
Inutile sottolineare il numero di insulti che nella mia mente ho formulato, oltre che delle peggiori vendette. Amo il mio papà, ma in situazioni come quelle non ragiono più.
Devo ammettere però che una volta tornata in albergo e dopo aver fatto la doccia più lunga e più rilassante della mia vita, mentre riguardavo le foto fatte durante il pomeriggio, ho iniziato ad apprezzare il giro infinito. Mio papà ci ha portato nei posti classici che vengono visitati e ammirati sempre dai turisti e devo confessare che li ho amati tutti, dal primo all'ultimo. Ho amato le dimensioni enormi del Colosseo e la sua costruzione così maledettamente perfetta, nonostante siano passati secoli da quando è stato costruito; sono rimasta assolutamente e totalmente affascinata dalla fontana di Trevi, che a quanto ho letto dal cartello è stata recentemente ristrutturata e devo riconoscere che l'ho trovata semplicemente superba. Quando poi siamo arrivati di fronte al Pantheon prima e al Foro Romano poi, ho provato un'assurda e innegabile sensazione di piccolezza. Non so che altro termine utilizzare per descrivere quella sensazione: mi sono sentita piccola e assolutamente insignificante. Se penso alle grandiose opere che i Romani sono stati in grado di costruire e ideare, non posso farne a meno.
Non riesco assolutamente a comprendere chi afferma di non amare la storia. Io l'ho sempre amata, fin da quando ho memoria e il fatto che mia madre scriva romanzi ad ambientazione storica ha senza dubbio aiutato questa mia iniziale passione, ma poi l'ho portata avanti autonomamente. Sono fermamente convinta infatti che conoscere il nostro passato e le nostre radici sia fondamentale per poter costruire un futuro solido e duraturo, oltre che per cercare di non commettere più gli stessi errori.
Quando sono ormai arrivata all'ultima foto scattata oggi, nella quale ci siamo io e mia sorella di fronte a uno di quei finti gladiatori che si trovano in giro per il centro, spengo la macchina fotografica e la metto in carica, così da poterla utilizzare per tutta la giornata seguente. Guardo l'orologio sopra il comodino e noto con piacere che ho ancora qualche minuto prima di dovermi alzare e raggiungere gli altri nella stanza di Nash, dove abbiamo appuntamento. I ragazzi hanno fatto le prove fino a tardi e avendo mangiato relativamente presto, abbiamo deciso almeno per stasera di rimanere in albergo tranquilli, così che loro siano freschi e riposati per il grande giorno.
<< Lily, hai visto per caso i miei occhiali?? Non ho assolutamente voglia di mettere le lenti, ma se non li metto, rischio come minimo di andare a sbattere contro la porta o contro qualche spigolo.>>
Uno dei lati negativi di essere una James. Siamo entrambe due talpe bionde. Senza lenti o occhiali infatti siamo totalmente perdute.
<< Sis... li hai sulla tua bella testolina!>>
Lei si porta una mano sulla testa e non appena sente la presenza dei suoi amati occhiali, tira un sospiro di sollievo.
<< Ah, meno male che ci sei tu!>>
<< Me lo dicono in tanti!>>
Lei alza gli occhi al cielo e poi si avvicina alla porta, facendomi poi cenno di seguirla.
<< Dai, muoviti che raggiungiamo gli altri!>>
Per una volta nella vita faccio come mi viene detto e dopo aver afferrato cellulare e chiavi della stanza, mi precipito fuori. Chiudo la porta e affianco mia sorella, ormai già parecchio avanti.
<< Ma secondo te, che parere hanno intenzione di chiederci? Sono curiosa. >>
A cena infatti, dopo averci invitato da loro, ci hanno anticipato di una questione misteriosa, senza però scendere nei dettagli. E per due ragazze curiose come noi, significa torturarci a fuoco lento.
<< Sai che non ne ho idea? Conoscendo i ragazzi, potrebbe trattarsi di qualsiasi cosa...>>
<< Ancora qualche minuto e poi lo scopriremo... Comunque sorellona, prima di entrare da loro volevo chiederti una cosa. Ma proprio sinceramente.>>
Siamo di fronte alla porta dei ragazzi, ma io mi blocco. Mi volto verso di lei, in modo tale da far incrociare i nostri occhi e cercare di interpretare il suo sguardo. Sembra tranquilla, quindi faccio un bel respiro e lascio uscire l'aria, in modo tale da tranquillizzarmi. Non posso farci niente, quando si tratta di mia sorella, parto subito per la tangente.
<< Dimmi tutto Mandy, ti ascolto.>>
<< Ma tu non hai paura? Cioè dico, adesso che le cose con Cam vanno alla grande, che siete stabili e via dicendo... non ti spaventa l'idea che le fan sappiano di te? Non hai paura di come potrebbero reagire alla notizia che il loro beniamino sta con una ragazza? Per di più normale? Io si... Sopratutto dopo che ho letto alcuni commenti piuttosto cattivi di alcune fan su una ipotetica ragazza di Nash, che altro non era se non sua cugina.>>
Mia sorella raramente si dimostra debole e fragile e quando lo fa, significa che la situazione è davvero grave. Come faccio ad aiutarla e allo stesso tempo a infonderle coraggio?
Decido di optare per la cruda verità, per quanto poco positiva possa essere.
<< Certo che ci ho pensato Mandy... Specialmente nell'ultimo periodo, anche perché siamo andate a sceglierci dei ragazzi che più famosi di così non potrebbero essere. Da una parte ti confesso che sono letteralmente terrorizzata, perché Cam ha fan ovunque e potrebbe capitare in ogni momento di essere riconosciuti e di conseguenza di finire su internet, scatenando così un putiferio. Ma dall'altra penso anche a tutti gli sforzi che io e lui abbiamo fatto insieme, alle lacrime che ho versato e alle risate magnifiche, oltre ai momenti magnifici che abbiamo condiviso. E sono questi pensieri che mi danno la forza di essere coraggiosa. Io non so come reagirò quando mi troverò in quella situazione, magari sarò capace di farmi scivolare tutto addosso oppure sarò terrorizzata e scapperò a gambe levate. Non ne ho proprio idea e fino a che il problema non si presenterà, preferisco non pensarci. Può non essere l'atteggiamento più maturo, ma per ora mi va bene così. E secondo me dovresti fare così anche tu, perché se no rischi di vivere nel timore continuo e non ne vale la pena. Ma sopratutto non dimenticarti mai che qualsiasi cosa succeda, Nash lotterà con le unghie e con i denti per difenderti. >>
Mia sorella mi guarda ancora per qualche secondo, poi si getta verso di me e mi abbraccia forte. Rimaniamo così per qualche minuto, perfettamente immobili e in silenzio, fino a che non si stacca e mi da un bacio sulla guancia.
<< Grazie mille, davvero. Avevo proprio bisogno di uno dei tuoi discorsi!>>
<< Quando vuoi Mandy!>>
E dopo averle risposto, allungo la mano e busso alla porta della camera di Nash.
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I hate you, Cameron Dallas ! ( IN REVISIONE dal 2025)
FanfictionAll'apparenza Lily James sembra la tipica ragazza americana. Ottimi voti, adora la sua famiglia, i suoi amici e ama divertirsi. Sembra una normale adolescente, tranne che per un particolare. Detesta Cameron Dallas. Se tre quarti della popolazione f...