Capitolo 4

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Finalmente venerdì, fine settimana penso che sia il mio giorno preferito.
Quel giorno a tutti i ragazzi non importa altro che :"La festa a casa di Henderson" che vuol dire alcol, fumo e droga. Però per la prima volta per me quel venerdì non era un solito venerdì, quel giorno sarei stata con Austin eh beh non so cosa dire sono al settimo cielo. Però prima di tutto questo, c'è il carcere, come al solito arrivo davanti quel postaccio dove trovo Logan seduto sul cruscotto dell'auto con in braccio Jennifer e tutte  e due le gang attorno. Non capisco cosa serve essere come loro al liceo, si sentono importanti che poi non sono nessuno, si sentono grandi perché si fumano la canna fuori scuola oppure perché saltano le lezioni e nessuno se ne importa..vabe che ci puoi fare tanto loro  si possono permettere tutto, siamo noi che ci dobbiamo fare il culo per tutta la vita, noi dobbiamo studiare,noi dobbiamo trovarci un lavoro per pagarci l'università. Inutile pensarci su, è meglio che entro dentro e sperare di uscirne al più presto.
Appena entro in classe vedo Austin che mi rivolge un sorriso come per dirmi: "ci vediamo sta sera", quel sorriso allo stesso tempo mi lascia incantata ma allo stesso tempo  penso:" eh se è solo un piano di Logan e dei suoi amici, mi sembra tutto così strano;mi trovo degli amici, Austin mi chiede di uscire..è troppo bello per essere vero,anzi è una realtà troppo bella per essere la mia, io sono sempre stata la ragazza lasciata in disparte da tutti, vista come quella che legge troppo, che sembra un'asociale del cazzo ,che sta sempre con le cuffiette  nelle orecchie,che non dà retta a nessuno, ma forse non capiscono che io sto con le cuffiette nelle orecchie perché forse è solo la musica che mi da la spinta di andare avanti in questo mondo di merda, che forse nella musica io ritrovo quello che non ho mai avuto l'affetto e l'amore di qualcuno che mi capisce."
Mi siedo nel mio banco è inizio a cacciare i libri,qualche volta scambio degli sguardi con Austin,i miei occhi azzurri a contatto con i suoi verdi,sono semplicemente il paradiso,mi sono incantata e questo non vabene.
Sento una voce ovattata che mi chiama
"Hope-signorina Hope"
Mi sveglio eh mi accorgo che il prof mi sta chiamando :
"Scusi prof" il signor Smith mi squadra da capo e piedi e poi esclama
"Non importa può capitare a tutti, però  la prossima volta stai attenta se no sai cosa ti succederà."
Maledetto Austin,però il lato positivo che la giornata stava per finire mi mancava solo l'ultima ora..educazione fisica. Tutti noi al suono della campanella corriamo fuori dalla porta e ci dirigiamo in palestra.
Appena entro dentro ci trovo solo Austin che mi saluta con un cenno della mano
H:Austin ma gli altri ?
A:ehm..non lo so sono entrato e non c'era nessuno
Austin mentre parlava si stava avvicinando eh non mi piaceva
H:ehm che stai facendo?
A: non lo so Hope ,appena ti vedo..i tuoi occhi il tuo viso le tue labbra
H:Austin ma stai delirando??
A:fidati sto benissimo
Ci trovavamo a pochi centimetri,Austin mi stava per baciare ed io non sapevo cosa fare fin quando non sentii più il suo respiro sulle mie labbra, ad un certo punto senti solo del liquido viscido addosso, e la gente che mi rideva attorno, e le risate di Austin ed Henderson.
L:bello, il bagno Hope eh hahahaha!
A:ma veramente ci credevi..io e te insieme?
J:che scema, un figo come Austin con lei
Lo sapevo non mi dovevo fidare quello che mi sembrava il paradiso, si è trasformato in un inferno e si è distrutto sopra di me.
Saltai l'ora di educazione fisica e corsi a casa,salii velocemente le scale e mi diressi verso la doccia. Iniziai a spogliarmi e iniziai a togliermi tutti i vestiti sporchi. Entrai nella doccia e mi insaponai i capelli con il mio shampoo alla vaniglia mi insaponai il corpo e mi sciacquai.Usci dalla doccia con gli occhi arrossati ,volevo piangere ma non c'è la facevo, il mio cuore era spezzato..sono io che mi fido troppo delle persone,mi misi una asciugamano attorno al copro presi una sigaretta e l'accesi , avevo giurato a me stessa che non avrei mai fumato nella vita, però dopo tutte le perdite che ho avuto me ne fotteva assai se morivo o no tanto nessuno se n'è mai fregato di me quindi. Cazzo penso tra me e me era l'ultima sigaretta eh non mi bastava dovevo andarne a comprarne altre,mi vestii velocemente e scesi,mentre scendevo le scale andai a sbattere contro qualcuno che stava salendo per le scale con degli scatoloni
H:ehm,scusami non volevo
La cosa che mi dispiaceva eh che gli ho fatto volare tutti gli scatoloni per aria
X:non ti preoccupare non è successo niente
H:aspetta ora ti aiuto
X:grazie
Iniziai a raccogliere tutti gli oggetti che erano caduti dalle scatole e sopra uno di questi c'era scritto un nome "Luca" non mi sembrava un nome Americano, però Hope ti ricordo che ah te non te ne può frega di meno,devi andare a comprare le sigarette, muoviti se no trovi tutti chiusi.Mi sbrigai a raccogliere tutto eh la diedi a "Luca"
X:grazie piacere Luca
H:ehm piacere Hope
L:abiti in questo palazzo?
H:si
L:ah,okay
H:vabe ci si vede ora devo andare
L:okay
Non volevo essere così dura o scortese solo che ormai non mi fidavo più di nessuno,non volevo che qualcuno mi manipolasse,ho preferito lasciare la conversazione in sospeso ma...poi se lo rivedrò...che faccio?
Poi si vedrà ora l'unica cosa che devo fare e comprare le sigarette
Non me frega più di tanto ormai se devo morire posso morire anche così.

Abbandonata dal destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora