Capitolo 1

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Buio. Solo buio. Nient'altro che buio. Finalmente un lieve scorcio di luce. Niente, di nuovo buio. Un piccolo sforzo e la fioca immagine si ripete. Arriva un lancinante dolore alla testa. Non ce la faccio. E la mia mente sprofonda nuovamente nelle tenebre. Per un tempo che sembra infinito rimango immobile, nessun movimento, nessun accenno ad una qualsiasi espressione motoria, il mio corpo è sopraffatto dalla stanchezza; come la neve, in inverno, che grava su una casetta di montagna, troppo fragile per sopportarne il peso.
I miei sensi non funzionano a dovere. I suoni sono completamente ovattati, riesco a malapena sentire i miei pensieri, che da troppo tempo sono la mia unica fonte di compagnia. Il mio corpo sembra pesare centinaia di chili. Forse dovrei provare ad alzare una mano, o almeno un dito, ma che dico, non ho neanche la forza per sollevare le palpebre, che sembrano pesare come non mai. Inoltre c'è l' emicrania che pulsa in continuazione. Non mi sono mai sentita così male. Non penso di aver mai provato una sensazione del genere. È orrendo. Devo fare qualcosa. Non resisto più. In quel momento percepii un suono dall'esterno. Cercai di concentrarmi unicamente su quello: con il passare del tempo diventava sempre meno attutito. Era una ripetizione. Bip, bip, bip. Regolare. Bip, bip, bip. Provai ad aprire gli occhi una, due, tre volte. Alla quarta, con uno sforzo estremo, ce la feci. Una luce intensa pervase, improvvisamente, la mia vista. Cercai di ripararmi il più possibile. Poco a poco i miei occhi si abituarono, non faceva più tanto male. Mi guardai intorno, niente, non c'era assolutamente niente. Era una semplice stanza, interamente bianca, con al centro il letto su cui ero distesa, una finestra, ovviamente, bianca e una poltroncina del medesimo colore. Era tutto tranquillo. Troppo tranquillo. L'unico suono udibile erano i continui bip. Colta dalla curiosità, cercai di scendere dal lettino su cui ero distesa e, dopo vari tentativi, poggiai il primo piede a terra e, successivamente, il secondo. Tutto il peso del mio corpo gravava sulle gambe. Era troppo. Cominciai a tremare e caddi a terra. Sbattei la testa. Buio. Ancora quell'orrenda sensazione. Percepii un debole rumore di passi. Un leggero bruciore al braccio. Poi, non sentii più nulla. E tutto ricadde nel buio totale.

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