Capitolo 1

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Mi sono svegliata,qui,nel mio letto,come ogni mattina mi preparo per andare a scuola,la mia vita è tutta una corsa contro il tempo.
A volte penso che il tempo ce l'abbia con me, che cerchi sempre di scivolarmi dalle mani quando più mi serve,quando più ne ho bisogno.
Esco fuori strada,le macchine corrono,i motorini vanno più veloci della luce,ho le mie cuffie alle orecchie e il mondo davanti..per un secondo tolgo le cuffie,guardo il cielo..le nuvole,anche quelle corrono,sembra stiano facendo a gara a chi arriva prima chissà dove.
Sposto lo sguardo dalle nuvole e lo porgo al pullmino che sta venendo verso di me per portarmi a scuola.
Sono scesa alle 07:30,sono le 07:50.
"E tardi,bisogna correre"
Certo,è tardi,è tardi sempre,è tardi anche quando non lo è.
Allora entro,mi siedo.. "Buongiorno" nessuno risponde,tutti freddi,persino l'autista,tutti spenti,cosi distaccati,così vuoti,l'unica cosa che sento uscire dalla bocca di Nicola è "E TARDI" .
Arrivo a scuola,mi dirigo verso la mia classe..non c'è ancora nessuno,banchi vuoti,cattedra vuota,lavagna pulita e finestre chiuse,un carcere vero e proprio.
Dovreste sapere che non ho mai considerato la scuola un carcere,l'ho sempre considerata un luogo piacevole dove andare,pensavo che servisse per prepararmi alla vita,ho scoperto che non è cosi.
Non è cosi,ti insegna l'anno della rivoluzione francese,ti insegna il pessimismo cosmico di Leopardi,ti inculca nella mente dati e storie che non dimenticherai mai,ma non serviranno mai.
L'ho scoperto quest anno che mi trovo al quinto anno di liceo linguistico,ho passato quattro anni della mia vita a studiare,a non uscire il sabato per farlo,ad evitare le cose piu belle pur di prendere un misero voto più alto di tutti.
Quel voto non c'è niente da fare,nella mente di tutti è cosi,deve essere alto..alto altrimenti siamo considerati ignoranti e questo non lo accettiamo,vogliamo sempre essere sopra di tutti e piacere a tutti.
Bene,per me quel voto ormai è diventato un nome che mi porto stampato sulla fronte "7".
Un marchio con il quale vengo identificata.
Quel sette mi ha segnata,indica che non sono abbastanza intelligente,che non sono abbastanza capace,perché non riesco ad andare oltre a quello,ma non è cosi.
Se giudichi un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi,passerà tutta la vita a credersi un ignorante..caro Einstein.
Siamo stupidi e bigotti,ci lasciamo influenzare da quello che ci dicono,dal voto che ci assegnano e non deve essere cosi,la mia visione quest anno è cambiata totalmente ed è stata la scelta che mi ha salvata.
Sento delle voci,stanno arrivando alcune mie compagne di classe,ecco la professoressa di francese.
"Bonjour ragazzi" con la sua voce a tratti simpatica e a volte non so perché suona minacciosa.
L'ho sempre ammirata,sa insegnare,sa molte cose e si aspetta che le conosciamo anche noi.
"Avete visto il telegiornale"? chiede.
La classe muta.
Certo,con tutti i compiti assegnati il tempo di guardarlo non ce l'ho,a malapena riesco a stare con i miei genitori.
"Ragazzi voi dovete sapere cosa avete attorno,dovete essere a conoscenza della realtà"
Non ha torto,in fondo siamo cittadini e come tali nel momento in cui dobbiamo eleggere qualche rappresentante o prendere scelte politiche,dovremmo assorbire certe conoscenze.
L'ammiro anche per questo,nella sua ora non parliamo solo della letteratura francese,bensi anche di altre cose e grazie a lei ho appreso diverse cose.
"Aprite il libro a pagina 35"
Tutti lo fanno.
Comincia ad interrogare.
"Come puoi collegare Luigi X alla restaurazione?" chiede vicino a Silvia.
Silvia resta muta,non risponde,probabilmente non avrà studiato.
Silvia è una ragazza molto dolce,carina,con i capelli corti e il naso a patata,è molto timida e per questa ragione non ha molti rapporti sociali,fa molta fatica a parlare.
E' amante di Ed Sheeran,lo ascolta sempre ogni volta che si trova in macchina del padre.
Ha difficoltà nel fare collegamenti storici,ma è molto brava a disegnare,è una vera artista!
"Silvia,tu devi studiare"
"Proff io ho studiato ma non ho capito la domanda"
"La domanda è semplicissima,se non sai rispondere vuol dire che non hai studiato"
Silvia le dice che non è cosi,che ha studiato tanto tutto il pomeriggio e non solo,ma la professoressa insiste e comincia a dirle "sei stupida se non riesci a fare un collegamento cosi semplice" .
Lei rimane in silenzio.
Tutta la classe rimane in silenzio.


Silenzio.


TEMPESTA.
Dentro di me si sta scatenando una tempesta,vorrei rispondere,vorrei dirle che non deve permettersi,ma non lo faccio, non di nuovo,perché purtroppo l'ultima volta che ho discusso con la professoressa,è stata quando le chiesi di non parlare durante un compito. Nessuno riusciva a concentrasi,i nostri compiti sono andati avanti cosi da ben quattro anni,ma quest anno ho parlato,ho reagito NON SI PARLA MENTRE GLI ALUNNI SVOLGONO UN COMPITO.
Vogliono il rispetto e il silenzio quando svolgono le interrogazioni. E poi? Loro a noi non lo portano.

Continua ad interrogare.
"Driiiiiiiiiiiin"
il suono della campanella,prossima ora.
Penso di uscire un po' , cinque minuti giusto per rilassarmi,per mandare un messaggio al mio fidanzato..ma non ci riesco,perché la prossima insegnante è gia qui.
Nemmeno il tempo di sedermi,già cominciano le critiche.
"Non sapete fare niente" " Non sarete mai nessuno" ecco,queste parole inculcate nella mente di 32 persone in classe possono provocare un vero e proprio danno psicologico per molte di loro.
"Devo spiegare non c'è tempo"
IL TEMPO.
Ancora una volta-, il tempo non c'è o sono loro a credere che non ci sia?
Passate le sei ore torno a casa,la mia amica Federica mi accompagna vicino al pullmino,comincia a dire che deve andare,ha da sbrigare molte commissioni e che NON HA TEMPO.
Tutto gira intorno al tempo.
Il tempo gira intorno a noi.
Cos'è il tempo esattamente?
Vi sono molte teorie scientifiche a proposito,la mia preferita è quella di Einstein .

Tempo e spazio sin dall'antichità, erano separati e considerati oggettivamente, sulla base della geometria euclidea soprattutto.
Lo spazio aveva tre dimensioni e il tempo era misurato con calendari di tipo solare o lunare.

Con Einstein tempo e spazio diventano una cosa sola, nel senso che, a causa della velocità della luce, essi s'influenzano reciprocamente.
Einstein in pratica fa capire che quanto più aumenta la nostra velocità nello spazio, tanto più il tempo rallenta.
Allora perché se la gente corre,il tempo corre con loro e non rallenta?


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