Capitolo 2

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Eccomi a casa.
Piatto pronto a tavola e come al solito la mamma che lava i piatti.
Ha cucinato la mia pasta preferita,la pasta e patate.
Mia mamma è una donna molto strana,fredda in alcuni tratti e dolce in altri no,ma so per certo che mi vuole bene anche se a volte sembra il contrario.
Quando torno da scuola spesso non c'è mai,mi sembra strano ritrovarla qui..anche se si potrebbe dire che è come se non ci fosse.
Non mi chiede come sto,com'è andata e se comincio a raccontarle la giornata ha gli occhi incollati al cellulare.

Poi dice che sono io a farlo sempre.
Vado nella mia camera,è cosi luminosa grazie ai raggi del sole che entrano dalla finestra,prendo il caricatore dai miei cassetti viola,lo infilo nella spina e mando un messaggio al mio fidanzato,Tommy, l'unica persona che davvero attraverso tante dimostrazioni e non solo parole, abbia dimostrato di tenerci a me.
L'unico che davvero mi dedica il suo TEMPO. Con lui il tempo assume un'altra visione,con lui si ferma.
Quando lo guardo negli occhi vedo tutte le equazioni più difficili da risolvere, quelle dove nonostante l'impegno e le giornate impiegate nel farle,non riesci a risolvere.
Cosi come queste equazioni siano un mistero irrisolvibile,lo sono anche i suoi occhi e si,perdo la condizione del tempo.
Nemmeno il tempo di qualche messaggio e già sono scoccate le 17,ho una fila di libri sulla scrivania che aspettano solo di essere aperti e studiati.
Per domani ho un compito in classe e devo studiare molto.
Squilla il telefono.
"Amore ci sei oggi? Voglio vederti,mi manchi"
"No,purtroppo devo studiare per un compito,non posso ma ti prometto che domani ci rivedremo"
"va bene,tiamo."
"ti amo"
Stacca.
Prima di sedermi a studiare preparo tutto l'occorrente,gli evidenziatori per sottolineare,la matita,la gomma e dei fogli bianchi dove riassumere il tutto.
Comincio a leggere.
"Shopenhauer considera la vita come un pendolo che oscilla tra il dolore e la noia"
La noia in questo momento la sto avvertendo io.
"Leopardi considera l'uomo infelice"
Secondo il suo pensiero,gli uomini primitivi erano più felici,in quanto non erano a conoscenza dei fatti,non sapevano cosa avevano di fronte,non conoscevano tante cose ma soprattutto erano felici perché erano a contatto con la natura.
La natura oggi è stata dimenticata dall'uomo.
L'uomo non guarda il cielo,non conta le stelle,non resta a bocca aperta difronte ad una distesa di campo di girasoli,non apprezza l'arte, non è curioso,l'uomo era una macchina perfetta vicino alla natura.
Non è vero che la tecnologia lo ha migliorato,a causa dei progressi tecnologici l'uomo è diventato pigro,molto pigro.
A causa del tempo che corre si sono inventati macchinari per aumentare la velocità di produzione,i macchinari hanno preso il posto dell'uomo nelle fabbriche,nelle aziende,ovunque..
Hanno anche preso il posto dell'uomo in tutto e per tutto.
Basta pensare che l'uomo non svolge più calcoli matematici o semplici conti con il proprio cervello,si affida ad una calcolatrice,facendo ciò impigrisce di molto il cervello.
L'uomo si affida alla tecnologia,per studiare,per lavorare,per sostenere esami..l'uomo non è più uomo,è una macchina.
La differenza è che prima era una macchina perfetta.
Nel ventunesimo secolo siamo circondati da zombie con lo sguardo incollato al cellulare,come se fosse una calamità..è inquietante,passeggio per strada e vedo coppie che invece di darsi la mano e guardarsi negli occhi, sono ammaliati dallo schermo del cellulare.
In questo secolo nessuno più ragiona,nessuno si sforza di capire,rielaborare i concetti,riassumere..ma sì,tanto abbiamo "wikipedia" !
Il nostro amato wikipedia che ci ha salvati tante di quelle volte.

Nessuno più legge i libri,intendo i "classici" quei libri antichi di cui i nostri genitori sicuramente sapranno qualcosa,quelli si che erano libri pieni di valori,di azione,di cambiamenti,di rivoluzioni,di onore ma soprattutto libri che ti facevano riflettere.

Oggi nessuno più ha tempo di sedersi comodi,di poggiare una tazza di thé o di cioccolata calda sul tavolino e di assaggiare le fantastiche avventure dei grandi dell'epoca passata!


Ah quasi dimenticavo,il mio nome è Shay Mitchell.


Run Out Of TimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora