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Passarono molti anni dalla stesura della lettera.
Ora ci troviamo nel 2016 precisamente il
10-Settembre-2016

a sveglia sta suonando da moltissimo tempo in sottofondo si sentono i Muse che suonano Psycho, penso che ormai devo svegliarmi, dopo poco ecco mia madre che cerca di svegliarmi in qualsiasi modo.
- Virgil, dai é ora di svegliarsi, la scuola ti attende! Non vorrai mica fare tardi anche il primo giorno di scuola vero?!
La voce di mia madre mi entra nelle orecchie, non so come contrastare quella voce così fastidiosa. Metto la testa testa sotto il cuscino per cercare di addolcire la sua voce squillante, sembra che stia funzionando penso!
Penso che sia strano che mia madre si arrenda così facilmente!
I minuti corrono e la conferma che mia madre si stia arrendendo sembra farsi sempre più concreta, dopo poco ecco la porta della mia camera si spalanca bruscamente, ma sinceramente non ho la forza di alzarmi per controllare cosa stia succedendo. Sento una mano che mi sta togliendo le coperte di dosso e comincio a lamentarmi alzando la voce.
- HO SONNO NON HO VOGLIA DI SVEGLIARMI LASCIAMI DORMIRE TI PREGO!
La voce di mia madre mi rimbomba nella testa.
- Ti do tempo tre secondi signorino! Per alzarti e preparati oppure userò le maniere forti! Pigrone! Ricordati che fino a quando resterai sotto il mio stesso tetto dovrai fare quello che ti diciamo io e tuo padre senza ribattere, quindi ti ho detto di alzarti! Conto fini a tre. Uno... Due...
Non ho intenzione di alzarmi quindi resto a letto senza fiatare tanto prima o poi si stancherà di urlare.
- TRE!!!
Le coperte erano gia state sollevate dal mio corpo, le finestre aperte e un'aria gelida di settembre mi colpisce senza risparmiare ogni parte del mio corpo, cerco di trovare un piccolo lembo di lenzuolo per coprirmi ma ogni sforzo e invano, in quel momento un secchio di acqua fredda, ma che dico fredda! Gelida, mi colpisce in pieno facendomi svegliare. Un po' brusco come risveglio ma efficace! La risata di mia madre mi riporta alla realtà, mi strofino gli occhi mi stiracchio un po' e comincio a pensare a cosa devo fare, mi guardo un po' attorno la mia camera é un completo disastro maglie sparse qua e là , il disordine regna sovrano nella mia stanza. Lo sguardo mi va a finire dritto sulla sveglia guardo, riguardo bene e mi rendo conto che sono le otto e dieci, comincio ad urlare dicendo a mia madre che mi doveva svegliare prima.
- cazzo, cazzo, cazzo, sono in ritardo anche il primo giorno di scuola non voglio crederci!
Mi vesto velocemente infilandomi qualcosa trovato qua e là nel mio armadio, vado in bagno mi preparo e scendo velocemente le ultime scale che portano alla cucina. Li trovo mio padre vestito elegante per il lavoro, mia madre che finisce di pulire la cucina, e mi fratelli più piccoli che gioca con i cereali, io invece mi prendo una merendina e scappo via dirigendosi verso il nuovo istituto, si nuovo in quanto mi sono trasferito quest'estate in questo nuovo posto. Sono a metà strada tra la mia nuova scuola e casa quando mi accorgo che mi sono dimenticato il mio bracciale portafortuna di cui non ricordo nulla di come l'ho ottenuto ma sono sicuro di una cosa quell'oggetto mi porta veramente fortuna e non intendo affrontare il mio primo giorno di scuola senza di lui, quindi torno indietro fino a casa, apro di fretta il portone d'ingresso di casa ed ecco che ad aspettarmi c'è mia madre che tiene tra le mani il mio bracciale. Ringrazio mia madre con un sonoro bacio e scappo via mentre sto per chiudere la porta mia madre mi dice:
- non credi che sei cresciuto per queste superstizioni e amuleti?
E io facendo finta di ascoltare rispondo:
- si mamma dopo lo faccio!
Corro via come se non ci fosse un domani! Arrivo a scuola che ho già buoni venti minuti di ritardo, entro chiedo informazioni al bidello per trovare la classe, mi dice che devo percorrere tutto il primo corridoio infondo a quest'ultimo avrei trovato la classe! Apro la porta frettolosamente e cosa scopro? Che l'insegnante ancora non é presente in aula la fortuna é ancora dalla mia parte! Do un bacio al mio portafortuna dicendo sottovoce

- grazie!
Scrutò l'intera aula fino a trovare un banco vuoto, mi siedo e aspetto che l'insegnante entri. La porta si apre ed entra una ragazza, devo dire che ha proprio un bell'aspetto capelli biondi e si muove con tanta disinvoltura che si capisce a primo impatto che fa parte delle più popolari dell'istituto. La ragazza saluta i sui compagni e si dirige verso di me e mi chiede:
- visto che non trovo un posto libero posso sedermi qui?
Io rispondendo balbettando:
- si si puoi sederti tranquillamente.
Lei comincia a chiedermi come mi chiamo le classiche cose che si dice all'ultimo arrivato e via dicendo quando sto per chiedergli anch'io come si chiamasse ecco che ecco che entra la professoressa urlando per il casino creato da noi studenti, neanche si presentò che comincio a fare l'appello. Così pensai questo é il momento giusto per sapere il suo nome. L'appello era quasi terminato e del suo nome nessuna traccia fino a quando lei non si alzò e disse presente! Il nome chiamato dalla professoressa fú Terry Rha.
La lezione comincio e la professoressa iniziò a spiegare la materia più atroce che abbiamo inventato matematica, praticamente la materia in cui io sono negato in tutto, mentre vedevo che Terry era attratta da questa materia non perdeva neanche una parola della lezione. Le ore passavano lentamente e i professori cambiamo di continuo non ci fu nemmeno un momento di pausa, ma d'untratto la campanella suonò per dare agli studenti come me la buona notizia che le lezioni erano terminate ed era il momento di tornare dalle nostre famiglie, esco di scuola e comincio ad avviarsi verso casa quando sento chiamarti da una voce femminile.
- Virgil, Virgil vuoi fermarti?
Ebbene sì era Terry che mi chiamava, pensai a cosa volesse dirmi, quindi mi fermo e aspetto che lei mi raggiunga, arrivata vicino a me con un sorriso a trentadue denti mi chiede se volevo fare un tratto di strada con lei visto che lei doveva percorrere quel tratto di strada, incominciai a camminare quando lei prontamente mi afferra per un braccio dicendomi di aspettare un suo amico! Aspettiamo pochi minuti ed eccolo che arriva anche lui come Terry sembra uno di quei tipi che se la tira, la mia impressione fú vera quando si presentò si chiamava Leo e faceva parte della squadra di pallavolo della scuola me ne resi conto dagli indumenti che portava infatti indossava proprio la divisa della squadra, ci incamminammo verso casa e loro due ridevano e scherzavano fini a quando io non interruppi la loro conversazione notando al collo di Terry una collana in acciaio con un simbolo simile al mio è nel portachiavi di Leo la stessa forma, l'unica differenza tra il mio bracciale, la collana di Terry e il portachiavi di Leo era la posizione del ciondolo infatti tutti e tre i ciondoli avevano la forma di un triangolo con i lati uguali solo che il mio era rivolto con la punta verso l'alto e aveva Delle sfumature rossastre che fino a quel momento non avevo mai notato, quello di Terry aveva la punta rivolta verso il basso ed aveva le sfumature di un colore simile al blu e quello di Leo era un po' più diverso da quello mio e di Terry anche il suo raffigurava un triangolo rivolto verso l'alto ma aveva una barra che divideva il triangolo in due in modo parallelo e il suo aveva un colore tendente sull'azzurro. La cosa mi sembrava strana quindi da curioso come sono gli domandai se sapevano la provenienza e i significati di questi simboli al che loro risposero che anche loro non sapevo nulla al riguardo lo portavano solo perché portavano fortuna e si sentivano al sicuro indossandolo, parlando della provenienza di questi simboli eravamo arrivati ad un incrocio li le nostre strade si separarono ci salutammo e mi incamminati verso casa al che mi girai per vedere se Terry e Leo fossero andati via e li video che ancora erano lì a salutarsi in un mod molto affettuoso. Mi girai e mi diressi verso casa, entrati in casa salutai mia madre e cominciai a parlare di come era andata la giornata gli parlai anche di Terry e Leo e della strana scoperta fatta sul mio bracciale e delle sue nuovissime sfumature rosse ma quando alzai la manica per poterlo mostrare a mia madre il mio ciondolo era argenteo non più rosso.

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