4. Gelosia

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Hermione andò a lavoro ma staccò ad ora di pranzo; per via di una riunione importante e confidenziale, il Ministro aveva dato a lei come ad alti dipendenti il pomeriggio libero.
Arrivò a casa con l'idea di farsi subito una doccia ma appena varcata la soglia e vista l'espressione di suo marito capì che sarebbe successo di nuovo.
<< Ben arrivata. >>
<< Non sapevo avessero dato il pomeriggio anche a te. >>
Lui si alzò e il cuoricino di Hermione cominciò a battere furiosamente nel suo sterno.
<< E come potevi saperlo? Sei stata lontana da qui e da tuo marito due giorni. >>
<< Io- >>
<< Dove sei stata? >>
<< Lo sai Ron, da Susie. >>
L'uomo si avvicinò ancora con un'espressione iraconda sul viso.
<< Perché hai un profumo da uomo addosso allora? Spiegamelo. >>
<< Ho dormito nel letto del suo ragazzo, lui era fuori per lavoro. >>
<< Mi credi ancora idiota come a scuola Hermione?! >>
<< No. >>
<< A me sembra proprio di si! Chi è?! >>
<< Chi è chi? Ron non penserai che- >>
<< Eccome! Con chi mi tradisci! >>
<< Nessuno! >>
Eccolo lì. Hermione sapeva che prima o poi lo avrebbe incontrato, quel solito schiaffo dato con la mano aperta e che le avrebbe lasciato il segno delle cinque dita.
<< Piccola stronza! Da chi è che ti fai sbattere come la più facile delle sgualdrine? >>
<< Da nessuno Ronald Weasley! Io ti amo! >>
Ne sentì un altro, sulla stessa guancia.
<< Se mi amassi non mi avresti lasciato da solo! >>
"Se mi amassi non mi picchieresti."
<< Lo sai di chi sei? Sei mia Hermione! Hai sposato me e dei essere devota a me ed a me soltanto! Sei mia! >>
Le mani di Ron cercarono i bottoni della camicia di lei slacciandone alcuni e strappandone altri.
<< Ronald! >>
Lui non l'ascolto e con le mani le sfilò i pantaloni baciandola ed Hermione si lasciò andare non riuscendo a non amarlo.
Gli strinse la braccia intorno al collo sperando che venendo ricambiato si calmasse un po' ma lui senza nemmeno aspettare che fosse pronta la fece sua.
Hermione smise di agitarsi a chiuse gli occhi sperando che tutto finisse al più presto.
Il rosso dopo essere venuto e aver ripreso fiato sul suo collo si alzò e uscì da lei lasciandola tremante sul divano; senza dire una parola si richiuse i pantaloni e si allontanò.
La riccia si rivestì e uscì di casa, passò un'ora girovagando senza meta prima di andare da Draco.
Quando arrivò lui stava entrando in casa.
<< Draco... >>
Lui sospirò sentendo la sua voce e si girò raggiungendola e aiutandola a stare in piedi.
<< Dio Hermione che è successo? >>
<< Lui... lui mi ha- >>
Gli strinse le braccia al collo piangendo.
<< Mi ha violentata. >>
Sussurrò sperando che lui non la sentisse ma invece quelle parole risuonarono come urlate per il biondo.
Draco sentì la rabbia salire dal basso e fermarsi nello stomaco.
<< Andiamo dentro. >>
La portò in camera e la fece mettere sul letto.
<< Ruf! Preparami un bagno caldo con dei sali poi prendi Scorpius e portalo in giardino. Dagli la scopa e fallo volare finché non ti richiamo. >>
<< Si Padrone. >>
Per sua fortuna Hermione si addormentò così lui poté raccogliere un campione di seme nell'eventuale caso che lei lo denunciasse.
Si, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di saperla al sicuro.
<< Hermione? >>
La svegliò appena finito e le prese le mani.
<< Riesci ad alzarti? >>
La ragazza annuì ma poi barcollò.
<< Ti prendo in braccio okay? >>
Lei annuì ancora e si lasciò sollevare stringendogli le braccia intorno al collo e le gambe intorno al bacino, lui la portò in bagno immergendola nell'acqua calda poi si inginocchiò a fianco a lei.
La guardò per qualche minuto, aveva gli occhi chiusi il viso bagnato di lacrime e a quella visione odiò Weasley che la trattava come uno straccio, odiò lei per essere così testarda e odiò se stesso per non essere riuscito ad imporsi, per non essere riuscito a non farla tornare a casa, per non essere riuscito ad evitare questo.
La lavò e la portò nella propria camera, più confortevole e più calda di quella degli ospiti; recuperò un completo intimo di Astoria e dei vestiti comodi poi la lasciò dormire.
Quando Hermione si svegliò in piena notte lui era addormentato sulla poltrona.
Si mise seduta sentendo la testa girare ma poggiò comunque i piedi a terra e provò ad alzarsi.
Barcollò e sbatté un ginocchio contro il comodino facendo rumore.
<< Ehi... >>
<< Draco. >>
Lo sentì alzarsi e vide la sagoma muoversi nel buio.
<< M-mi dispiace... non volevo svegliarti. >>
<< Non c'è problema. >>
Venne stretta tra le sue braccia e si sentì protetta.
<< Come stai? >>
<< Bene. >>
La mano di Draco le accarezzò i capelli.
<< E psicologicamente? >>
<< Bene. >>
<< Spesso tendiamo a nascondere ciò che proviamo. >>
<< Mi stai di nuovo psicanalizzando. >>
<< Scusa, hai ragione. >>
<< Sto bene Draco, davvero. >>
Appoggiò il viso al petto dell'uomo.
<< Che ore sono? >>
<< Le due. >>
L'accompagnò sul letto e la fece sdraiare.
<< Domani mattina ti sveglio io. Torna a dormire. >>
<< È il tuo letto. Non voglio sfrattarti. >>
Draco si infilò sotto le coperte e le sorrise; quando Hermione lo abbracciò il profumo di lui la circondò.
<< Mi piace il tuo profumo. >>
<< Ne sono onorato. >>
<< Domani devo svegliarmi presto, devo andare a casa per prendere i documenti dell'ufficio. >>
<< Hermione... >>
<< Si? >>
<< Hai davvero intenzione di tornare l'ennesima volta da lui? >>
<< Draco- >>
<< Dimmelo. >>
<< Lo amo. Sento il bisogno di stargli vicino Draco. La guerra lo ha distrutto. >>
<< C'è chi ha passato di peggio Hermione e non ha reagito picchiando la moglie! >>
<< Ogni persona reagisce in modo diverso Draco, tu prima di tutti dovresti saperlo. Ha solo bisogno di aiuto. >>
<< Ti ha violentato Hermione! >>
<< Lo ha fatto per gelosia! Mi ha sentito addosso il tuo profumo e non ci ha più visto. Continuava a dire che ero sua e dovevo essere devota a lui. >>
Draco le accarezzò il viso.
<< Da quello che in tutti questi mesi mi hai detto, secondo un parere professionale non è gelosia. Non per amore almeno. Le persone ferite tendono a "spegnere" i sentimenti. Il tuo caro Ronald ha fatto lo stesso, non è più capace di amare. Quella che sembra gelosia è semplice mania del controllo e della sottomissione. >>
Hermione chiuse gli occhi avvicinandosi inconsciamente a lui.
<< Deve avere continuamente controllo e potere su di te. >>
Ripensandoci molte situazioni appoggiavano la teoria di Draco.
<< Lo riconosci? >>
<< Si. >>
L'uomo sospirò baciandole le fronte.
<< Ci conviene dormire Hermione. >>
Quella mattina Draco le chiese se suo marito si fosse almeno preoccupato di fare l'incantesimo e dato che la risposta fu negativa le diede una pozione con lo stesso effetto della pillola babbana detta "del giorno dopo".
A casa Ron si scusò del proprio comportamento e la supplicò di perdonarlo promettendo che si sarebbe controllato.
Fu di parola; passò un mese e Hermione continuò ad andare da Draco.
La donna iniziò a sentirsi tremendamente stanca e spossata, incominciò ad avere sovente la nausea e a vomitare.
<< Vado in bagno. >>
<< Stai bene Hermione? >>
<< Si... ho solo un po' di nausea. >>
<< Perché non ti lasci visitare? >>
<< Se continua lo farò. >>
Appena chiuse la porta dovette rigurgitare.
Sabato mattina, prima di farsi una doccia guardò il suo corpo allo specchio, si trovò ingrassata e pesandosi notò di aver preso peso.
Nella testa le balenò un pensiero terrificante e meraviglioso allo stesso tempo.
Quel medesimo giorno andò in farmacia e confermò le sue idee, era in dolce attesa.
Avrebbe dovuto dirlo a Ron? E se l'avesse picchiata di nuovo? Questi pensieri la tormentarono per l'intero pomeriggio poi decise di non pensarci.
Quando Ronald rientrò dal pomeriggio passato con Harry giocando a Quidditch la trovò ai fornelli.
<< Ciao Hermione. >>
<< Ron! >>
La donna aveva un sorriso stampato in faccia.
<< Come mai questa allegria? >>
<< Mi sei mancato. >>
Il rosso dubitò un attimo poi la voce di lei lo riportò alla realtà.
<< Come sta Harry? >>
<< Bene. Ci siamo divertiti anche se ha vinto lui. >>
<< Tra poco è pronto, vai a farti una doccia. >>
<< Vieni con me? >>
<< Vorrei ma brucio le cose sul fuoco. >>
Lo baciò guardandolo sorridere e tornò a controllare la cena.
L'uomo ci mise poco, giusto il tempo che fosse pronto da mangiare e dopo cena si addormentarono abbracciati.
Trascorsero tre giorni prima che Ron perdesse di nuovo la testa.
Dopo i primi due schiaffi Hermione, spaventata che potesse fare qualcosa alla creatura che aveva in grembo, impugnò la bacchetta e provò a schiantarlo.
Purtroppo lui fu rapido a schivare lo schiantesimo che si infranse sul muro e la guardò furioso.
Le strappò la bacchetta di mano e si accanì con rabbia; l'unica cosa che la donne poté fare fu rannicchiarsi in posizione fetale per proteggere la piccola nuova vita e sperare che la smettesse.
Dopo l'ennesimo colpo perse conoscenza, quando si risvegliò erano passati solo pochi minuti ma suo marito non c'era più.
Restò inerme sul pavimento, non seppe per quanto tempo finché non trovò la forza di alzarsi.
Non aveva l'energia per smaterializzarsi così fu costretta a camminare per strada fino a che, di nuovo, perse i sensi.

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Scent of new life || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora