8. Condanna

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Hermione aveva seguito Draco, l'aveva visto cupo, voleva parlargli ma poi rimase nascosta ad ascoltarlo.
Non poté credere alle sue orecchie e tanto meno ai suoi occhi quando questi le mostrarono il tulipano comparso dal nulla.
Rientrò in casa e lo aspettò.
<< Herm. >>
<< Draco. >>
Si sedette anche lui sul divano.
<< Come ti senti? >>
<< Bene, i giramenti di testa si sono calmati. >>
<< Ottimo. >>
Le passò una mano tra i capelli e la vide chiudere gli occhi, sorrise e le baciò la fronte.
Con il passare del tempo la sentiva scivolare sempre di più finché non se la ritrovò addormentata sulle gambe.
La manica sinistra era alzata e Draco poté vedere la cicatrice della notte che aveva passato al Manor tra le grinfie di sua zia; aveva ringraziato Merlino e Morgana quando si era accorto che aveva perso i sensi.
Coprì la ferita e le accarezzò il viso togliendole un boccolo da davanti agli occhi.
<< Mi accetterai mai Hermione? >>
Sussurrò rapito dai lineamenti dolci di quel volto, dai riflessi dorati dei ricci e dalle occhiaie che contornavano da troppo tempo quegli occhi.
La svegliò quando la cena fu pronta.
<< Come mai uno solo? >>
Chiese accarezzando i petali del fiore che era stato accuratamente messo in acqua dal biondo.
<< È strano, di solito fioriscono tra qualche settimana ma questo era completamente sbocciato. Se non l'avessi raccolto l'avrei perso. >>
<< È bellissimo. >>
<< L'ho preso per te. >>
Lei arrossì completamente e lui sorrise.
***
Quella mattina contro Ronald era stato chiamato a testimoniare Draco in qualità di medico e lui aveva presentato la prova effettiva della violenza che Hermione aveva subito ovvero la corrispondenza tra il DNA di Weasley e il campione che lui aveva prelevato mesi prima e lei non l'aveva presa molto bene.
<< Hermione?! >>
<< Lasciami in pace. >>
<< Hermione fermati. >>
<< No. >>
La donna lasciò per strada le scarpe e salì le scale con Draco alle calcagna mentre il povero elfo che cercava di raccogliere le calzature di lei venne investito dal biondo.
<< Accidenti! >>
<< Scusi Padrone. >>
La riccia si chiuse in camera sbattendo la porta che per poco non colpì lui in pieno viso.
<< Hermione Granger! Ascoltami! >>
<< No! Non mi toccare! Non mi parlare! Non mi guardare nemmeno! >>
Lui sbuffò e salì cautamente sul letto.
<< Mezzosangue... >>
Lei sussultò, erano anni che non la chiamava così e lui resosi subito conto dell'errore di affrettò a scusarsi.
<< Per il fatto del tribunale ho dovuto Hermione. >>
<< No... non hai chiesto a me. Non avevi il permesso. >>
<< L'ho fatto per te! Eri praticamente incosciente e non potevo aspettare! >>
Le sistemò un ciuffò dietro l'orecchio.
<< Vuoi la verità? L'ho fatto perché volevo vederlo accusato. Volevo avere la certezza che sarebbe stato giudicato colpevole. Volevo vederlo pagare per tutto quello che ti ha fatto. >>
<< Esci. >>
L'uomo sbuffò ancora e se ne andò, non appena la porta si chiuse lei scoppiò a piangere e lui da fuori la sentì, si appoggiò pesantemente alla porta poi sospirò.
Draco tornò la sera e la trovò in bagno.
Si era fatta la doccia ed ora stava davanti allo specchio ad osservarsi.
Il biondo si avvicinò e la guardò tramite la lastra di vetro sorridendo, con molta cautela spostò le mani sulla cintura che teneva chiuso l'accappatoio e sciolse il nodo.
Lei non si mosse né si lamentò e questo fu per Draco il consenso di continuare; glielo fece scivolare dalle spalle senza badare al fatto che cadesse sul pavimento e le baciò prima una spalla poi il collo mentre con le mani le accarezzava il ventre.
Dal collo poi salì fino all'orecchio dove incominciò a torturare il lobo tra i denti.
<< Dra... >>
La guardò vedendo gli occhi brillare di paura ed eccitazione.
L'uomo la prese per i fianchi e la fece girare per guardarla negli occhi direttamente poi si avvicinò lentamente alle labbra di lei sfiorandole con le sue; sentì il respiro di Hermione farsi pesante così sorrise e la baciò.
Lei gli accarezzò il collo con le mani mentre la Serpe la stringeva tra le braccia.
<< Dovevo farlo. >>
Sussurrò lui una volta staccatosi dalle labbra di lei.
<< Si, dovevi farlo. >>
<< L'avrei fatto prima ma volevo... beh... è una cosa strana- >>
<< Chiedere il permesso ad Astoria? >>
Chiese lei sorridendo.
<< Tu come lo sai? >>
<< Volevo parlarti e ti ho seguito poi non sono più riuscita ad andarmene. >>
Si guardarono negli occhi entrambi imbarazzati.
<< È ora di cena... andiamo a mangiare? >>
<< Si. Mi vesto e arrivo. >>
<< Ottimo. >>
A cena non fecero altro che scambiarsi sguardi fugaci e abbassare lo sguardo imbarazzati quando i loro occhi si incontravano arrossendo come dei ragazzini alle prime armi.
<< Questa cosa ci è sfuggita di mano Hermione. >>
Lei rise e lo guardò salire sul letto.
<< Dici? >>
<< Si. >>
Sussurrò prima di baciarla affondando una mano tra i suoi ricci.
<< Si dice che una donna incinta non può provare emozioni forti lo sai Draco? >>
Lui ghignò sulle sue labbra e le diede un altro bacio.
<< Quindi io sono un'emozione forte? >>
<< Quello che provo per te, che sia rabbia, amore -mormorò arrossendo- felicità o fastidio è sempre forte. >
Draco rise e la baciò un'ultima volta prima di entrare in bagno, al suo ritorno, e non era stato via tanto, lei dormiva.
***
<< Ronald Weasley, per i reati di violenza domestica e violenza sessuale questa giuria la dichiara colpevole. È condannato a tre anni nella prigione di Azkaban e un anno di lavori sociali, in più per lei sarà assolutamente vietato, da ora in poi, provare a contattare o avvicinarsi alla Signorina Granger. >>
Ron non osò alzare lo sguardo mentre Hermione voleva urlare di non farlo, di non portarlo in quel posto orribile ma restò zitta abbracciata a Draco.
Il rosso non la guardò più e si fece portare via dalle guardie.
<< Vuoi parlare con i- >>
<< Portami a casa. >>
<< Subito. >>
Arrivati al Manor Hermione si immerse nell'acqua calda con cui la vasca da bagno era stata riempita e restò lì a piangere.
<< Herm? >>
Cercò di controllare la voce ma non ci riuscì bene quanto sperava.
<< S-si. >
<< Posso? >>
Si asciugò velocemente le lacrime.
<< Vieni pure. >>
La serratura scattò e la porta cigolò.
<< Sei nuda? >>
<< Si ma mi hai vista nuda una caterva di volte. >>
<< Lo so ma... non importa. >>
Lei sorrise e lui anche di rimando.
<< Tutto okay? >>
<< Stavo pensando alla condanna... Azkaban... >>
<< Ehi... oramai è fatta. Semplicemente pagherà per quello che ha fatto e prima che tu tragga conclusione affrettate non sono contento che l'abbiano portato lì. Ci ho passato del tempo anche io non lo augurerei a nessuno, nemmeno a Weasley. >>
<< Oh... me l'ero dimenticato. >>
Draco le baciò i capelli sorridendo.
<< Cosa vuoi mangiare per pranzo? >>
<< È indifferente. >>
<< Allora faccio scegliere agli elfi. >>
Si alzò e la guardò un'ultima volta.
<< Ti aspetto giù. >>
<< Arrivo. >>
Passò un mese ed Hermione tornò a sorridere.
Era seduta sul letto e indossava una leggera vestaglia, Draco non poteva fare a meno di ammirare il ventre rigonfio ricordandosi di quando Astoria aspettava Scorpius.
<< Ehi? >>
L'uomo si ridestò dai cupi pensieri e guardò la donna sorridere.
<< A cosa pensavi? >>
<< A quanto sei bella. >>
Le baciò il collo facendole il solletico.
<< E poi? Non era solo quello, c'era altro. >>
Gli prese il viso tra le mani guardandolo negli occhi.
<< Cosa non va? >>
<< Niente Hermione. Ho pensato ad Astoria. >>
<< Vuoi parlarne? >>
<< No. >>
Infilò le mani sotto il tessuto della vestaglia e le accarezzò la schiena sentendola rabbrividire.
Le diede un baciò veloce poi si sdraiò e lei poggiò subito la testa sulla sua spalla, si addormentarono così.

Questo è il penultimo capitolo, ce n'è ancora uno poi l'epilogo e i ringraziamenti🌼

Scent of new life || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora