CAPITOLO SEI

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Vedendo la sua espressione così impacciata, decisi di allungare la mano per presentarmi come se in realtà non ci conoscessimo, ma proprio quando stavo per parlare lui m'interruppe.

<<la conosco già papà, è la giornalista di cui ti parlavo qualche tempo fa ricordi? l'intervista per il locale..>>

<<ah si si! beh com'è piccolo il mondo allora>>

<<eh già..>> rispose evidentemente consapevole di ciò.

<<ho adorato la tua intervista Seleen, si vede che sai fare il tuo lavoro>> a quei complimenti non potei che esserne grata e contenta così risposi con un grande sorriso.

<<e sei anche una bella donna, se posso dirlo..vero figliolo??>>

<<beh si non è brutta..>>

'tutto qui?? non sono brutta?? che sfacciato!' pensai tra me e me.

Credo che Michele notò la mia espressione un po' imbronciata così poco dopo, mi chiese se era tutto a posto ed io cercai subito una scusa dicendo che mi era solo venuta in mente una cosa che dovevo fare, il tutto aggiungendo un sorriso tirato per rassicurarlo. Per fortuna mi credette così lui e Jacob tornarono a raccontarsi cos'avevano fatto in questo lungo periodo che non si erano visti. Peccato che la fortuna volesse riservarmi ancora un altro piccolo dispetto.

<<visto che sicuramente vi annoiate a sentirci parlare di queste cose, perché non andate al bar e vi prendete qualcosa?>> ci propose Jacob.

<<ma no tranquilli nessun disturbo>> risposi prontamente. Figurati se mi andava di stare da sola con Mark, men che meno dopo il modo in cui mi aveva trattata.

<<si dai è una buona idea, offro io!>> si aggiunse Michele.

Stavo per rifiutare nuovamente inventandomi magari che m'incuriosiva molto sapere del loro lavoro, quando Mark rispose bloccandomi.

<<ok affare fatto, forza vieni Seleen>>

<<ma..>>

<<vieni..volevo chiederti giusto due cose in merito ad un ulteriore intervista>> e così dicendo mi prese per il braccio e mi trascinò verso il bar. Inizialmente cercavo di porre un po' di resistenza ma vedendo le facce perplesse dei due, decisi che era meglio assecondarlo per ora.

Non appena ci trovammo al bar, nascosti da varie colonne che dividevano questa parte dai tavoli per la cena, scansai la sua presa e mi sedetti due sgabelli più in la di dove mi aveva portato.

A quel punto lo sentì ridere piano e scocciata mi girai verso di lui. Inutile negare che vederlo ridere era quasi incantevole ma ora ero troppo arrabbiata e confusa da potermi soffermare su ciò.

<<lo trovi così divertente??>> gli chiesi stupita.

<<sinceramente si>> e continuò a ridere sedendosi sullo sgabello vicino al mio.

<<comunque mi auguro che scherzassi riguardo a un'altra intervista..>> gli chiesi scrutandolo attentamente per cercare di cogliere subito se fosse uno scherzo o la verità.

<<sii stai tranquilla..>> fissai e fissai quei suoi bellissimi occhi verdi, ora con qualche striatura marroncina quasi oro. Se Mark non si fosse messo a ridere nuovamente penso che non mi sarei accorta ancora per molto che lo stavo fissando senza aprir bocca. Accidenti che figuraccia.

<<stai cercando di leggermi la mente?>>

<<no no solo se dicevi la verità,ma ammetto che non mi dispiacerebbe sapere che ti passa in quella testa ogni tanto>>

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