CAPITOLO NOVE

411 25 8
                                    


La settimana riparte alla grande e sono totalmente immersa nel mio lavoro e nell'imminente sfilata alla quale parteciperò, che ho avuto la fortuna di non pensare a nient'altro. Nient'altro dai capelli neri, occhi verdi..ok basta, avevo detto che  non ci pensavo più!

I primi giorni non avere più nessun suo messaggio, non vederlo in giro, mi è sembrato un po' strano e forse ne ero un po' avvilita, ma ormai siamo alla fine della settimana e penso di averla superata.

O almeno io credo.

Chiamo la mia segretaria in ufficio per gli ultimi dettagli e poi sarò finalmente libera. Mi odio a morte perché ovviamente non sono riuscita ad andare a comprarmi un vestito in questi giorni e quindi mi sono ridotta a oggi, ma nel complesso non mi lamento, almeno so che domani sarò a un bell'evento pieno di gente famosa.

<<eccomi Seleen!>>

<<vieni Lucy, entra pure>>

<<ecco il blocco con tutti i dettagli e gli orari delle sfilate>>

<<ti ringrazio, come sai è tutto programmato quindi mi raccomando dobbiamo essere davanti al locale alle diciotto in punto>>

<<certamente, sono emozionata e contenta di accompagnarti>>

<<anch'io, anch'io..hai già il vestito adatto?>>

<<oh sì, l'avevo preso giusto per un party di qualche settimana fa ma credo che sarà perfetto anche per l'inaugurazione>>

<<bene, io vado oggi purtroppo e spero di trovare qualcosa>>

<<troverai sicuramente vedrai, stai bene con tutto tu!>> mi dice rassicurandomi con un sorriso smagliante.

<<grazie, allora a domani pomeriggio>>

<<a domani capo!>>

Mangio qualcosa al volo e prendo un taxi per dirigermi al centro commerciale.

Oggi mi sono presa il pomeriggio libero a posta per cercare il vestito giusto quindi non posso assolutamente sprecare tempo, men che meno tornare a casa a mani vuote.

Giro ormai da un'ora e sono disperata perché non ho ancora trovato niente all'altezza della serata, quando finalmente lo vedo.

I miei occhi si posano sull'abito dei miei sogni.

Mi avvicino alla vetrina come se ci avessi appena visto David Beckham in mutande, e lo fisso per qualche minuto.

Quando mi rendo conto di aver fatto anche la bava, da quanto l'ho ammirato a bocca aperta, decido di entrare e provarmelo. Spero solo che abbiano la mia taglia sennò posso dirmi davvero in un bel pasticcio.

<<buongiorno signorina, posso esserle utile?>>

<<si certo, vorrei provare quel vestito nero in vetrina>>

<<oh si davvero stupendo, non è la prima che me lo chiede>> e in quel momento uccido col pensiero tutte quelle che l'hanno provato, sperando che non avessero la mia taglia o che costasse troppo per permetterselo.

<<signorina?>> la domanda della commessa mi fa tornare alla realtà.

<<scusi scusi, diceva?>>

<<ha una 40 vero?>> annuisco e mentre mi fa avvicinare ai camerini, va a recuperare il vestito.

Vedo che ritorna con il vestito in mano e il mio sorriso si allarga ancora di più di quando ho visto quello splendore in vetrina. Me lo porge e vado in camerino a provarlo.

Dimmi che lo vuoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora