CAPITOLO QUATTRO

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Decisi di non perdermi nei suoi scherzi e senza nemmeno rispondergli gli diedi una ginocchiata in mezzo alle gambe tanto che, del tutto ignaro di cosa avrei fatto, mi guardò stupito mentre lasciava la mia spalla per andare a massaggiare il suo povero amichetto.

Non appena fu troppo preso dal suo dolore per badare a me, ne approfittai per aprire la porta e correre via.

Mi sentivo davvero soddisfatta e orgogliosa di come gli avevo tenuto testa quando, poco prima di aver recuperato la borsetta e di aver chiuso la porta della suite, lo sentì urlare..

<<me la pagherai Seleen, giuro che me la pagherai!!>>

In quel momento nient'altro m'importava se non aver avuto la mia intervista che avrei sistemato e pubblicato l'indomani. Quel che stava dicendo ora per me erano sono parole al vento.

Mi precipitai nella hall, guardandomi alle spalle ogni tanto, e chiamai un taxi mentre camminavo avanti e indietro giusto davanti all'enorme porta dell'hotel.

Se fosse venuto giù per urlarmi contro dell'accaduto, non so che casino sarebbe venuto fuori.

Con la coda dell'occhio vidi il taxi arrivare così mi diressi vicino alla strada e non appena si fermò, entrai subito e gli comunicai la via di casa.

Direi che come primo giorno di lavoro, dopo un altrettanto burrascoso fine settimana, era stato troppo per la mia povera testa e per il mio cuore così decisi di prepararmi un bel bagno caldo e un bicchiere del mio amato vino rosso.

Sentì dopo poco il mio cellulare che mi avvertiva di un messaggio così mi asciugai una mano e lo presi per leggerlo. Era di Rachel.

Rachel J :)

Buonasera bellezza, allora com'è andata l'intervista? Quanto figo era il tipo? ;)


Seleen

Buonasera, tutto bene ma sono stanchissima!


Rachel J :)

Ok..e il tipo??


Seleen

Carino dai


Rachel J :)

Oook


Seleen

Scusami cara ma sono davvero sfinita, vado a dormire. Ci sentiamo domani?


Rachel J :)

Va bene nessun problema. Doveva essere molto più che 'carino' se sei così stanca..ahah

Buonanotte e a domani :*


'Carino è dire poco!' riflettei tra me e me.

Come stabilito, dopo il bagno di cui avevo sicuramente bisogno, mi buttai a letto sotto le mie belle coperte e pian piano presi sonno. Dico pian piano perché stupida quale sono, iniziai a pensare a quel che era successo durante la giornata: quanto quell'uomo fosse terribilmente insopportabile ma intrigante, la sua voglia insistente che non capivo perché volesse portare a termine per forza con me, il fatto che finalmente avevo terminato questo lavoro e quindi non avrei più dovuto incontrarlo.

Eppure dovevo ammettere che un pochino amareggiata lo ero perché questo continuo scappare e far valere le mie idee, mi divertiva.

'Chissà se lo rivedrò al suo locale, semmai tornerò. Chissà se chiederà ancora del nostro giornale per qualche lavoro' mi chiesi mentre finalmente prendevo sonno.

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