Capitolo 7

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Durante la ricreazione io e Sofi discutiamo su cosa dovrei fare con Elia, è un ragazzo che mi affascina sul serio ma non credo sia il mio tipo.
"Sofi ma io non credo neanche di piacergli, insomma è più grande di me io sono una sfigata del terzo anno."
"Mary si vede a chilometri che pende dalle tue labbra, quando ti vede gli si illuminano gli occhi"
"Non lo so Sofi, se non fosse così? Ci rimarrei male e quello che è successo con Lucas si ripetrebbe. Non sono pronta a soffrire di nuovo in quel modo."
"Mary fidati non accadrà nulla stavolta, Lucas è una cosa passata ormai."
Mentre Sofi dice ciò, la mia testa ripensa alla storia con Lucas e delle lacrime iniziano a rigarmi il volto senza che io me ne accorga. "Mary non piangere, vieni qui abbracciami e non pensarci." Sofi allarga le braccia e io mi fiondo su di lei, nulla in questi casi è più confortante di un abbraccio. La campanella suona e torniamo in classe.
Alla fina dell'ultima ora esco dal portone di scuola e vedo Elia fermo che mi aspetta, io mi avvicino..."Hey allora posso offrirti questo pranzetto?" dice con un sorriso splendente. "Mmmm...si" dico abbozzando un piccolo sorrisetto.
Elia mi prende la mano e mi sussurra all'orecchio "Sapevo che avresti accettato." e mi fa l'occhiolino.
Arriviamo in questo posticino e ci sediamo. "Oddio mi sono dimenticata di avvisare David devo chiamarlo assolutamente." mentre scavo nello zaino per trovare il telefono, Elia mi ferma la mano, "Tranquilla l'ho già avvisato io rilassati." tiro un piccolo sospiro.

Io ed Elia iniziamo a parlare un po di tutto, sport, musica, hobby e scuola, fino ad arrivare all'argomento "filosofia" la materia più odiosa del mondo "Odio filosofia" esclamo "Non vedo il perchè debba servirci nella vita"
"Beh io la trovo affascinante, e devo ammettere che ho anche buoni voti." dice lui.
"Beato." dico con un tono affascinato (?).
"Se vuoi potrei darti qualche ripetizione"
"Non credo riusciresti a far entrare qualcosa di buono nella mia testa vuota"
"Scommettiamo che alla prossima interrogazione grazie a me avrai un bel voto" dice porgendomi la mano
"E se non fosse così?" suppongo
"Beh se non fosse così ti farò da schiavetto per una settimana" dice sorridendo
"Affare fatto" dico stringendogli la mano, e a quel tocco mi vengono i brividi, appena le nostre mani si lasciano mi sento vuota, come se qualcosa di me se ne fosse andato.

Mangiamo i nostri hamburger fantastici, io mi offro di pagare ma lui non mi fa neanche prendere il borsello e infatti per il resto del tragitto verso casa gli dico che non c'era bisogno e che la prossima volta avrei offerto io.

Arriviamo fuori alla porta di casa mia, così lo saluto, "Allora ci vediamo domani..."
"Si a domani Mary.."
Mi giro per mettere la chiave nella serratura quando Elia mi afferra il polso, mi fa girare verso di lui e mi stampa un bacio sulle labbra.
Le farfalle nello stomaco impazziscono, dentro di me si divampa un fuoco, inizio a tremare, quando si stacca da me lo guardo dritto negli occhi, apro la bocca ma lui ci posa un dito sopra.
"Zitta ti prego." e mi lascia li immobile andandosene.

Entro in casa, ancora stranita, non posso crederci, cosa è appena successo?! Non so spiegarmelo.
Salgo in camera ancora in silenzio, mi siedo sul letto, prendo il cuscino in mano, lo guardo, poi ci butto la testa e urlo, urlo cosi forte che penso di star per scoppiare. Mi guardo allo specchio, e mi rendo conto di stare sorridendo così a caso, o forse un motivo c'è. La testa pensa ancora a quell'istante e le farfalle tornano sempre, non realizzo.

Mi sdraio sul letto, metto le cuffiette con "Hey Angel" e mi addormento senza accorgermene...

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