Capitolo 8

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apro gli occhi ancora un po' intontita, accendo il telefono per controllare l'orario....10:37! ma cosa cazz.... non posso entrare a scuola a quest'ora, come faccio? mi darò per malata è l'unica soluzione, certo che David poteva svegliarmi.

mi alzo dal letto, mi guardo allo specchio, sono orribile. Mi vado a fare una doccia, mentre sono sotto l'acqua mi torna in testa il ricordo delle labbra di Elia che sfiorano le mie e le farfalle riprendono il sopravvento nel mio stomaco.

esco dopo una mezzoretta dalla doccia, mi asciugo per bene e vado in camera per prendere dei vestiti dall'armadio, ma mi fermo un attimo a leggere i messaggi sul telefono, 478 messaggi non letti: 370 dal gruppo di classe, 3 da mamma, 5 da David, 50 da Sofi, 48 da un gruppo a caso, 1 da Elia e uno da....Lucas!?

cos...che vuole? decido di leggere prima gli altri, scorro velocemente quelli del gruppo di classe e dell'altro gruppo, mamma dice che non può tornare neanche stasera, Sofi dice che mi ammazza perché non mi sono presentata a scuola senza dirle nulla, David dice di aver provato a svegliarmi invano, Elia "scusa per quello che ho fatto non dovevo perdonami"....apro quello di Lucas..."devo parlarti ti prego ascoltami, oggi alle 17 al nostro posto ti aspetto."

non voglio vedere quel pazzo, però sono curiosa, non lo so chiederò oggi a sofi.

mi vesto con un paio di jeans, una felpa della tally, e le vans nere. mi metto le cuffiette e esco, ho bisogno di pensare. Cammino, cammino, cammino senza una meta ben precisa, dopo un'ora mi ritrovo li...al nostro posto mio e di Lucas, un piccolo vialetto con una panchina dietro al campo di rugby, quando stavamo insieme amavamo andare li, era il nostro posto, avevamo persino inciso i nostri nomi su quella panchina. Inizio a piangere quando mi accorgo di star sfiorando quelle incisioni, mi siedo cercando di calmarmi, quando sento una mano sulla mia spalla. "ti prego non piangere" dice qualcuno con una voce tremolante e cupa, mi giro e lo vedo, Lucas, il ragazzo che ho più amato e odiato in tutta la mia vita. "cosa ci fai tu qui?" dico asciugandomi le lacrime con una mano. "io vengo sempre qui, da quando ci siamo lasciati non c'è giorno che io non sia qui. più tosto tu cosa ci fai qui, pensavo di averti dato appuntamento per le 17 e più che altro pensavo che non saresti venuta." dice tutto ad un fiato, noto che è molto teso.

"non so neanche io cosa ci faccio qui, anzi ora me ne vado scusa non volevo invadere il tuo posto" dico alzandomi, ma lui mi ferma prendendomi la mano e alzandosi con me. "no ti prego non andartene aspetta" mi dice quasi come stesse per scoppiare a piangere "Mary lo so è passato un anno da tutto ciò, tu ti risei fatta una vita, ma ti prego ascoltami, sono cambiato, sono cresciuto e ho capito di amarti davvero. So che tu non ti fiderai mai più di me e non ti biasimo ma volevo semplicemente farti sapere che ti amo e ti amerò sempre." dice facendo scorrere una lacrima sulla sua guancia.

lo guardo dritta negli occhi "hai finito?" dico "no" risponde e un secondo dopo mi bacia, ma non un bacio come quello di ieri con Elia ma un bacio appassionato pieno di amore, e io non riesco a ritraermi da ciò così avvolgo le braccia al suo collo e lui mette le mani sui miei fianchi, continuiamo a baciarci, fino a che non sentiamo un gran tuono, la pioggia inizia a cadere prima lieve e poi un po' più forte, ma per noi non esiste nulla, ci siamo solo io e lui adesso, due anime incontrate, separate e ritrovate in questa foresta di anime perdute...

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