Il cameriere si avvicina con grazia, tenendo tra le mani un palmare su cui segnare il nostro ordine. Stash ha ordinato aragosta per lui e bistecca per me, per completare, vino bianco.
"Fanno delle aragoste buonissime" mi spiega mentre il maître versa del vino, all'apparenza costosissimo, nei nostri calici.
"Non ne dubito. Non credi di aver un pò esagerato con questo posto? " gli dico guardandomi intorno. È tutto molto bello, ma una sensazione di disagio si impossessa di me e non sembra voler andare via. Non mi sento all'altezza del ristorante (termine alquanto riduttivo). I calici sono di cristallo, le tovaglie di seta e le persone troppo ben vestite. Siamo all'aperto, per cui, al centro del u troneggia una grossa fontana, formata da tanti piccoli mosaici.
"Non ti piace?" mi dice preoccupato e per un attimo leggo insicurezza nei suoi occhi.
"No..no. Intendo...lascia stare" non intendevo dire che non mi piaceva, almeno non era questo il messaggio che volevo mandare. Abbasso lo sguardo, arrossendo leggermente.
"Hey, piccola..se non ti piace possiamo andare via, ora." mi sussurra alzandomi il viso, posandomi l'indice sotto il mento. Il mio cuore accelera improvvisamente, e il respiro rallenta. Mi perdo per un attimo nei suoi occhi, sentendomi a casa. Questa meravigliosa sensazione dura pochi secondi, poi scuoto la testa, tornando alla realtà.
"Stash, tranquillo. Mi piace, davvero" cerco di essere convincente, ma Stash si alza, prende la sua giacca e poi la mia mano. Il cameriere, gira l'angolo portando i nostri piatti, il moro si avvicina e con un gesto, annulla l'ordinazione. Sembra così padrone di sé stesso, sprizza sicurezza da tutti i pori."Molto meglio"sussurro quando stiamo assaporando le nostre pizze, seduti in una comodissima pizzeria al centro di New York, di proprietà di un italiano.
"Un'altra prima volta" mi dice sorridendo Stash. Non capisco bene a cosa si riferisca, lo guardo con aria interrogativa, ma non intende darmi delucidazioni.
"Che ne dici di un gelato?" propone pulendosi la bocca con un tovagliolo.
"Mmh...va bene" gli rispondo sorridendo. Stash mi parla dei suoi gusti musicali e quelli cinematografici, ma un'altra coppia di ragazze si è avvicina al tavolo chiedendogli un autografo."Stash, posso farti una domanda?" gli chiedo leccando il mio gelato a menta, il mio gusto preferito.
"Anche due, baby" mi risponde, assaporando il suo a stracciatella.
"Non è la prima volta che delle ragazze si avvicinano a te, chiedendoti un autografo o magari una foto. Io non sono a New York da molto, per cui non conosco molte cose. Sei per caso un ballerino o un attore? Un modello? " lo osservo, sinceramente curiosa di sapere la risposta. Scoppia a ridere, mentre ci sediamo su una panchina e per tutta risposta tira fuori un paio di cuffiette dalla tasca della giacca di pelle. Le infila nel suo iPhone e me ne passa una. Il suono di una chitarra elettrica invade le cuffiette e una voce carica di energia comincia a cantare. Un brivido corre lungo la mia schiena e mi lascio trasportare dalla musica, muovendo le mani a tempo. Alla fine della canzone, ho voglia di riascoltarla, ma prima mi giro verso di lui, "Wow! Hai ottimi gusti musicali!" mi congratulo. "È un gruppo? Chi sono?" continua a ridere e poi mi dice che si chiamano The Kolors. Questi ragazzi sono una bomba. "Perché me li hai fatti ascoltare?"chiedo rimettendo le cuffiette pronta per riascoltare la canzone.
"Non hai notato niente di familiare?" continua a dirmi ridendo. Improvvisamente mi do della stupida per non aver connesso prima le cose. "Oh.." dico sorpresa.."non sei un modello o un attore..e nemmeno un ballerino. Sei un cantante! Perché non ci ho pensato prima" scoppio a ridere con lui, effettivamente ha un'aria rock.
"Beh, ora tocca a me farti una domanda" dice con aria spavalda.
"Perché sei qui? A New York intendo" la domanda sortisce l'effetto di un pugno, e sento lo stomaco stringersi.
"Ehm.." sento gli occhi diventare lucidi e mi giro per non farmi vedere così.
"Hey, hey...piccola, tranquilla." mi mette una mano sulla spalla per farmi voltare e mi stringe in un abbraccio. Sento di potermi fidare, così prendo una boccata d'aria per i miei polmoni.
"Io..sono scappata. Sto scappando dal mio passato Stash" gli dico guardandolo negli occhi.
Mi stringe ancora fra le braccia e mi lascia un bacio sulla fronte.
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Love Me Forever || Stash Fiordispino
FanficJade fugge. Ha imparato a fuggire per salvarsi dal passato, da se stessa. È istinto di autoconservazione, ma lei sa che Stash è diverso. Stash non la lascerà andare via..