23.

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Premo le labbra di James sulle mie, come meglio posso perché ho le mani legate dietro la schiena. Lancio un'occhiata a Stash e spero che capisca il gioco che sto facendo, ma lui si è voltato dall'altra parte e io mi sento tanto male, ma lo sto facendo per noi. Voglio liberarci da questa situazione.
Quando James si allontana da me, mi rivolge un ghigno soddisfatto e mi strappa completamente il nastro adesivo dal viso.
"Piccola, ti amo anche io" mi dice guardandomi negli occhi, ma io penso solo a Stash che mi sta guardando dall'altra parte della stanza.
Rivolgo a questo pazzo un sorriso di condiscendenza, mentre si alza in piedi e sparisce dietro un corridoio. Sentiamo l'eco dei suoi passi, è agghiacciante.
"Stash" chiamo il mio coinquilino a bassa voce, ma lui non ha intenzione di rivolgermi la parola.
"Stash, ti prego, guardami. L'ho fatto per liberarci da questa situazione. Non lo amo." continuo a parlare sottovoce perché ho paura che potrebbe rientrare da un momento all'altro. Stash finalmente mi guarda e mi sorride e capisco che mi sta chiedendo se dico sul serio. Muovo lentamente la testa su e giù e mi regala di nuovo uno dei suoi fantastici sorrisi che mi fanno impazzire.
"Abbiamo bisogno di un piano, Jay" mi dice, e mentre lo osservo meglio mi rendo conto che dalla sua maglietta a maniche corte si intravedono lividi e ferite. Mi sento davvero male, non posso fare a meno di pensare che tutto questo è successo a causa mia.
Ci guardiamo intorno alla ricerca di qualcosa con cui liberarci, ma non troviamo niente di utile.
L'eco dei passi nel corridoio ci avverte che James sta tornando, ma non è solo: due uomini lo accompagnano.
Uno di loro prende una sedia da un angolo della stanzetta e la posiziona al centro, precisamente fra me e Stash. Il cuore mi batte forte, perché non prevedo niente di buono. Uno di loro prende Stash per un braccio che lancia un grido di dolore per averlo afferrato dalla spalla ferita. Lo fa sedere sulla sedia e torna vicino a James, come se aspettasse un suo comando. Sembrano due cagnolini, nonostante abbiano una corporatura molto più grossa del pazzo che dà loro ordini.
"James... ti prego" comincio, guardandolo negli occhi, ma lui fissa intensamente Stash che mantiene il suo sguardo.
Stash, non lo sfidare, cazzo!
Finalmente James mi guarda e viene verso di me, si abbassa per raggiungere il materasso con le ginocchia e mi sorride, ma il suo sorriso ha qualcosa che non va, mette i brividi.
"Piccola, deve risolvere questo problema e poi potremo stare finalmente insieme" sussurra al mio orecchio. È ovvio che il problema è Stash.
Non posso fare a meno di pensare che la persona che mi trovo davanti mi sembra così sconosciuta. Non è l'uomo che ho amato così profondamente. È solo un pazzo. James ha lasciato che le persone di cui si è circondato lo cambiassero, rendendolo il mostro che è diventato.
"Aspetta, aspetta..." cerco di prendere tempo "puoi almeno slegarmi? Iniziano a farmi male i polsi" chiedo.
Mi guarda per qualche secondo, prima di estrarre il coltellino che ho visto prima dalla tasca e tagliarmi la corda che mi lega i polsi, ma lasciandomi quella che mi tiene strette le caviglie.
"Se vedo che cerchi di tagliare la corda, consideralo morto" dice indicando Stash "ti sto dando fiducia. Non la tradire." poi si alza e torna dagli uomini vicino a lui. Si dicono qualcosa sottovoce che io non riesco a sentire, quando uno di loro, il più grosso sferra un pugno sul viso di Stash, che sputa sangue.
"Nooo.." urlo, involontariamente. Tutti e tre si girano verso di me, ma James sembra arrabbiato, mi prende per un braccio e mi costringe ad alzarmi, tagliando finalmente anche la corda attorno alle mie caviglie. Mi porta di fronte al mio coinquilino che tossisce e mi guarda.
"Colpiscilo" mi ordina a voce alta James. Sbarro gli occhi, ma dovevo aspettarmelo, lui non è certo il tipo che si fida delle parole.
Non so cosa fare, se non lo faccio, lo faranno loro.
"Avanti, colpiscilo" mi ripete spingendomi verso di lui. Uno dei due uomini va verso un'altra stanza, mentre l'altro, che non sembra molto intelligente, rimane in disparte.
Mi giro verso James, "perché non lo lasciamo andare? Restiamo solo io e te..." tento di convincerlo "non ce ne facciamo niente di lui".
Ma James mi spinge ancora verso Stash che ha distolto lo sguardo.
"Ti ho detto di colpirlo. Se non lo fai tu, lo farò io."
Una lacrima mi riga il volto e ad occhi chiusi do uno schiaffo a Stash.
Sento James che ride dietro di me, devo prendere una decisione, "senti, hai ragione" dico voltandomi "dobbiamo farlo fuori."
Il pazzo mi guarda come se finalmente avessi capito da che parte stare.
"Bene piccola, bene. Lasciamo allora che il mio amico se ne occupi.." dice rivolgendosi all'energumeno al suo fianco.
"No, aspetta" intervengo "voglio farlo io." prendo un respiro profondo e mi avvicino a Stash.
"Sono stufa di sentirmi dire Jay fai questo" dico tirandogli un ceffone "Jay fai quest'altro" e gliene tiro un altro.
James si sta avvicinando a me.
"James, è una cosa che devo fare da sola" gli dico allontanandolo con una mano.
"Anzi, è una cosa che riguarda noi tre e basta." mi rivolgo all'uomo accanto a James, che capisce e con un cenno del capo del suo padrone si allontana dalla stanza.
"Amore mio.." dico prendendo il volto di James tra le mani e baciandolo.
Dalla fondina dei suoi pantaloni tira fuori una Glock. Indietreggio, presa alla sprovvista, mentre punta la pistola sulla fronte di Stash.
"Aspetta...aspetta" grido allarmata. Mi guarda sospettoso e io mi avvicino di nuovo, voltandolo verso di me, in modo che dia la schiena a Stash che ha i polsi legati alla sedia.
"Voglio che prima veda questo" lo tiro per la giacca e lo bacio, mantendendo gli occhi aperti per comunicare con Stash che capisce e mi lascia fare. Continuo a baciarlo facendolo indietreggiare fino a portarlo vicino al mio coinquilino che alza velocemente il piede e lo colpisce dritto in mezzo alle sue gambe. James lascia cadere la pistola e si piega a metà. Ne approfitto per raccoglierla e colpirlo con il calcio della pistola, così da farlo accasciare a terra. Mi precipito da Stash e gli libero i polsi, "Stash! Come stai?" chiedo preoccupata.
Mi prende la pistola dalle mani e mi sorride, " Ora bene, ma questa dalla a me" risponde.
"Tesoro, so maneggiare la pistola meglio di te." inizio ad arrabbiarmi. Mio padre mi ha insegnato a sparare da piccola e nonostante non sia favorevole all'uso delle armi, ne sono sempre stata affascinata.
Stash scoppia a ridere e poi tossisce.
Si alza e raggiunge James che è a terra semicosciente, lo trascina fino alla sedia e gli lega i polsi dietro la schiena per renderlo inoffensivo, poi gli prende il coltellino dalla tasca e mi passa la pistola.
"Controlla che non tornino quei due" mi ordina Stash e io obbedisco. Mi avvicino al corridoio e lancio un'occhiata. Uno di loro mi nota e viene verso di me, chiamo Stash e lui capisce subito che siamo di nuovo nei guai. Mi prende per mano e corriamo lungo il corridoio che sembra fatto da altre piccole stanze con vecchi materassi lasciati sul pavimento sudicio. In un attimo uno dei due uomini ci raggiunge, mentre l'altro sembra essere andato nella stanza dove abbiamo legato James. Che facciamo?
L'uomo si avventa su Stash e io gli salto addosso, cercando di disarmarlo, ma parte un colpo che finisce nel muro del corridoio. Approfittiamo dell'attimo di distrazione dell'uomo per prendere la sua pistola, ma sembra che si sia incazzato. Mi arriva un pugno che mi fa cadere a terra e Stash si gira per vedere come sto. Il gigante ne approfitta per riprendersi la sua pistola e la punta verso Stash. Io prendo quella di James e sparo. Non mi rendo conto di niente, solo che ho colpito quest'uomo. Intanto James ci ha raggiunto con il suo amico che diventa rosso di rabbia quando vede il suo collega a terra, circondato dal suo sangue. Stash raccoglie la pistola da terra e la punta contro l'altro uomo. Ma James lo colpisce con un coltello che noi non avevamo visto, il mio viso è oscurato dalle lacrime quando mi precipito da Stash che si tiene la spalla con una mano. Non posso permettere una cosa del genere. Una scarica di adrenalina percorre il mio corpo e mentre il mio bellissimo coinquilino afferra la sua pistola e la punta contro il gigante di fronte a lui e spara, io punto la mia di fronte a James.
Alza le mani in e indietreggia, le mie lacrime continuano a scorrere e io cammino verso di lui, " Siamo alla resa dei conti" sussurro più a me stessa che a lui. James mi sorride e improvvisamente tenta di colpirmi con il coltello che mi graffia il fianco e io premo il grilletto. Una. Due. Tre volte.
Sono scossa dai singhiozzi e mi lascio cadere a terra. Mi porto le mani sul viso e mi lascio andare. Tremo.
La figura di Stash mi passa accanto e infila la mano nella tasca dei pantaloni di James, recuperando il suo cellulare. Poi compone il 911.
La mia maglietta inizia a bagnarsi di sangue e mi alzo in piedi. Stash mi abbraccia e senza dire una parola, usciamo fuori. Il silenzio è rotto dai miei singhiozzi e dalla pioggia scrosciante che ci bagna prima i capelli e in un attimo siamo bagnati fradici. Sentiamo in lontananza le sirene spiegate della polizia e dell'ambulanza ma non ci importa. Le sue labbra cercano le mie e io ho un bisogno disperato di lui.
Le nostre lingue si incontrano e le mani scorrono tra i suoi capelli bagnati. Mi stacco solo un attimo da lui, "Stash ...ti amo".

Love Me Forever || Stash FiordispinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora