Il ballo finisce parecchio male.

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Bianca ha un'aria un po' confusa, come se avesse paura di qualcosa. Io non credo che possa andare peggio di così, nella palestra di una scuola militare ad uno stupido ballo... Tutti che ballano, tutti che mangiano, ed io? Seduto sulle gradinate a giocare con le mie carte di mitomagia, con mia sorella come unica compagnia.

L'unica cosa positiva è la libertà di non indossare l'uniforme, ma il resto è orribile: palloncini ovunque, ragazze che si spostano a gruppi e che ogni tanto assediano un poveretto come un banco di piranha riempiendolo di graffiti di rossetto su tutto il viso, addobbi colorati... E, come se non bastasse, mia sorella che continua ad assillarmi.
"Nico, c'è qualcosa che non va. Non lo so... È come se percepissi qualcosa di brutto."
Certo, è tutto brutto. I colori, le grida, la musica.. Bah.

Ad un certo punto vedo il vicepreside, il dottor Thorn, che si avvicina minaccioso verso di noi.
"Voi due. Seguitemi immediatamente."
Guardo Bianca, che sembra ancora più turbata.
"Cosa abbiamo fatto, signor preside?"
Lui si guarda intorno, come se stesse cercando qualcuno nel gruppo dei ragazzi che ballano. O per assicurarsi di non essere visto da nessuno.
La seconda ipotesi è quella giusta, dato che ci prende per il colletto, facendo cadere sul pavimento il cappello verde di Bianca e alcune delle mie carte.
"Non dite una parola, o ve ne pentirete."
Mia sorella non fiata, ed io faccio lo stesso. Lei per me è un punto di riferimento, ogni cosa che fa la faccio anche io, è come una madre... Soprattutto perché i nostri genitori sono morti, anche se non ricordo bene come e perché. Probabilmente non lo so.

Il dottor Thorn ci trascina fuori dalla palestra e nessuno sembra accorgersi di noi.
Io e Bianca non fiatiamo finché non ci mette giù, in fondo all'atrio principale, addossati al muro.
"Cosa..?" Bianca trema. Vederla così mi mette un po' di paura: se lei ha paura, perché io dovrei stare tranquillo? Bianca non ha mai paura di nulla.

Ad un certo punto il dottor Thorn lancia in qualche modo una specie di proiettile, che si conficca nel muro proprio di fianco alla mia faccia, mancandomi di poco. Urlo dallo spavento, e così anche Bianca. Non mi muovo.
Il dottor Thorn ride, ma si ferma appena si sentono dei rumori nel corridoio, dei passi.. Ci fa segno di stare zitti e si nasconde nell'ombra, in un angolo buio della stanza.
Sono terrorizzato.

I passi del corridoio non si sentono più, e la porta si apre lentamente: sbuca un ragazzo, forse dell'età di Bianca, con i capelli scuri e una spada. Per un attimo penso che ci voglia fare del male, che in qualche modo sia malvagio come il preside. Lo fissiamo terrorizzati.
"Va tutto bene. Non voglio farvi del male."
Mia sorella non risponde, quindi io faccio lo stesso, anche se il ragazzo sembra avere buone intenzioni.. Più che altro ho paura per lui, perché il dottor Thorn è ancora nascosto da qualche parte.
"Mi chiamo Percy", dice il ragazzo con calma, anche se si vede che ha paura. "Vi porterò fuori di qui, in un posto sicuro."
Adesso ho davvero paura per lui.
Poi succede una cosa che mi spaventa ancora di piú: intravedo il dottor thorn, dietro di lui, e Bianca stringe i pugni, tentando invano di avvisarlo. Ma è tutto inutile.
Lui si volta e il preside gli spara un qualcosa nella spalla, facendolo trasalire dal dolore, lo scaraventa contro il muro e ride. "Sí, Perseus Jackson, so chi sei."
Chi è questo ragazzo? Come mai ci vuole salvare? E come mai abbiamo bisogno di essere salvati, dato che non abbiamo fatto niente?
"Grazie di essere uscito dalla palestra," continua, "odio i balli delle medie."
Anche io li odio. O almeno, li odiavo. Ora avrei dato qualunque cosa per tornare in palestra con mia sorella.
Il ragazzo prova a colpirlo con la spada, ma invano. È attaccato al muro per colpa di quel grosso proiettile nero.

Da qualche parte alle spalle del dottor Thorn parte un secondo proiettile, che si conficca nel muro proprio a un centimetro dalla faccia di Bianca, che strilla.
"Ora verrete tutti e tre con me," annuncia il preside, "in silenzio. Da bravi. Se fate il minimo rumore, chiamate aiuto o opponete resistenza, vi mostrerò quanto è precisa la mia mira."

Ciaoo a tutti.
Dunque. Ho deciso di scrivere la saga dal punto di vista di Nico, ma continuo solo se vi piace.
Accetto critiche di ogni tipo. Che ne dite?

Nico Di AngeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora