Capitolo III

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Le mani mi tremano leggermente mentre infilo le chiavi nella toppa. Non si sente alcun rumore al di là della porta e ciò mi inquieta ancora di più.

Mentre socchiudo la porta sento un bisbiglio in cucina. Oddio...Afferro dalla mia borsa lo spray al peperoncino e il piccolo coltellino che tengo per i casi di emergenza. Giusto per non essere totalmente indifesa... se fosse stato armato sarei stata spacciata. Meglio non pensare a tutti i modi in cui potrei essere sbudellata... ma decido dientrare. Conto fino al tre e poi spalanco la porta. Uno, due... tre. Tiro un calcione straordinariamente forte per il mio corpo esile e stringo il coltellino fino a farmi diventare le nocche bianche.

Appena alzo lo sguardo vedo qualcuno di terrificante. Un ragazzo di colore con gli occhi spiritati, viola, e con degli strani tatuaggi sul volto sta setacciando casa. Il salotto è un disastro. Le sedie di legno che tanto piacciono alla nonna sono a pezzi sul pavimento. Il tavolo è tagliato a metà. Sembra il segno di una lama lunga e molto affilata. Il ragazzo, non può essere molto più grande di me, indossa una veste purpurea e nera con strani bracciali e un anello, molto bello, luccicante che si lega attorno all'indice e al medio stringendosi come un infinito d'oro attorno alle sue dita. Ma non posso concentrarmi su quel pezzo di gioielleria alquanto singolare. Prima che possa controllare le mie emozioni urlo, con tutta la voce che ho in corpo:" Chi sei? Cosa hai fatto a mia nonna? Stringo i pugni e sento pompare sangue nelle vene. Anche se non posso scorgere le mie mani, capisco che le mie nocche stanno sbiancando. Questo individuo, per quanto inquietante e sicuramente assai pericoloso, non mi paralizza, mi fa solo infuriare. Estraggo dalla borsa il piccolo coltellino svizzero e punto al polso, se riesco a centrare la vena perderà sensibilità e non sarà più in grado di muovere il braccio. Mentre mi preparo ad attaccare lo sconosciuto, sento il rumore del vetro infranto e cado. Sbatto la testa violentemente sul pavimento in piastrelle e un dolore lancinante mi acceca la vista. L'ultima cosa che sento prima di svenire è una grande quantità di energia e calore nell'aria e un braccio caldo che mi circonda le braccia.

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Grazie a tutti i miei lettori! Sono veramente felice di tornare a scrivere dopo aver trovato l'ispirazione per una nuova storia!

Vi ringrazio ancora e soprattutto chi ha messo una stellina!

Alla prossima!!

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