Appena si apre la porta, una figura nota si staglia in controluce. Le vesti purpuree, i capelli brizzolati e quell'area misteriosa appartengono allo sconosciuto di New York. Di scatto stringo l'anello e mi attacco al muro, presa dallo sgomento. Eppure mi da una diversa idea, dallo sconosciuto in casa. Lo sguardo magnetico mi penetra nella penombra pomeridiana -Perché sono qui? Cosa è successo? Cosa mi avete fatto?- sussurro con rabbia. L'anello dalla forte presa sta incidendo e plasmando la pelle del mio palmo. -Tutto ti sarà chiaro, ma più tardi. Posso solo dirti che Rose sta bene. - Come osi chiamarla per nome? Che hai fatto a mia nonna? - urlo scattando in piedi. -Sembravi più sveglia, devi imparare di chi ti puoi fidare. Perché pensi che i tuoi genitori siano scomparsi recentemente?- dice con tono caldo. Le sue parole al mio orecchio sembrano quasi convincenti e seducenti. -Non lo so.-Nemmeno io, ma sono persone diverse, come te e me. Non ti sei mai sentita diversa?-.
Ogni dannato istante. Le mie sensazioni e sentimenti parevano perennemente in disarmonia con quelle degli altri. Gli oggetti rispondevano e mi sembravano unici, con un pizzico di stranezza. Potevo controllarli.- Dal tuo silenzio deduco di sì, ora fatti aiutare, c'è molto da fare e non sai niente dei tuoi poteri- Cosa?- Sì, poteri che a te sono addirittura insiti, la tua famiglia è da anni in contatto con noi. Anche se tutto ciò è effettivamente pericoloso-. Per un istante ci pensai e le cose affiorarono, non potevo spiegarmi avvenimenti della mia infanzia, i quali assumevano la forma di sogni da bambini- Non pretenderò che tu ti fida di me, anche se ti ho salvato la vita. Vedi coi tuoi occhi e poi avrai la tua risposta-Ci sto- quasi urlai, mi piantai sulle piante dei piedi e in un'istante una pesante stanchezza sembrò opprimermi.
Un braccio caldo mi circonda improvvisamente le spalle e mi ritrovo sul petto dello sconosciuto. Profuma di menta e... alcol etilico di laboratorio. Come? -S-sono qui, ma ero sul letto- rifletto. Alzo lo sguardo ed il mio volto si trova a pochi centimetri dal suo.-Questo è nulla, spero che resisterai al resto- un leggero verde sembrava alzarsi dal pavimento. -Come si chiama tutto questo? E' reale? - Bella domanda, si chiama magia- sussurra nel tepore umido.
E all'improvviso siamo di nuovo distanti, 3 metri ora ci dividono e paiono chilometri. -Seguimi, mangia qualcosa e poi vedrai chi sei davvero e cosa ti hanno nascosto fino ad oggi. Da ora inizia la tua vita- e i piedi scattano allontanandosi dall'uscio e i miei piedi lo seguono, mossi da un'irrefrenabile desiderio di sapere.
STAI LEGGENDO
Doctor Strange
FanfictionAriadne Oliver ha subito una grande perdita nella sua vita. Ora vive con la nonna e la sua migliore amica Nessie le è accanto. Ha da poco iniziato l'Università e grazie alla sua intelligenza e precisione un grande futuro si prospetta dinanzi a lei. ...