Capitolo 1

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Zayn's Pov

Sento la sveglia suonare, la spengo e di malavoglia mi alzo dal letto.

Camera mia è un casino unico: pile di libri per terra; pennelli, carboncini,tempere a olio, bombolette spray e tele di ogni misura sparsi ovunque; il cavalletto buttato in un angolo. Per questo ci ho messo un pò a trovare una felpa da mettermi.

Entro in bagno e mi faccio una doccia veloce e dopo mi lavo i denti. Asciugo i capelli e li pettino - perchè dovete fare così schifo oggi- dico ad alta voce mentre li lego in un codino.

Mi incammino verso l'armadio con alla vita un asciugamano e con la mano libera cerco dei vestiti puliti. Mi metto un paio di boxer con sopra degli skinny neri, una maglietta bianca dei Nirvana, una giacca in finta pelle e delle Vans verde scuro.

Inizio a preparare lo zaino,ci infilo dentro fogli, matite colorate,pennarelli e tutto quello che mi può servire per disegnare. Sono mesi ormai che vado a scuola e non faccio nient'altro che disegnare e ai professori va bene perché non do fastidio a nessuno e non interrompo la lezione.

Scendo in cucina e sul bancone trovo un biglietto :

"Buongiorno ragazzi, la colazione è nel frigo. Vi auguro una buona giornata.

Mamma"

Mia madre a causa del suo nuovo lavoro non rimane molto a casa e di conseguenza non passa molto tempo con me e le mie sorelle, ma con questi bigliettini e con il fatto che cerca di non farci mancare niente la sua presenza si sente comunque.

In frigo trovo dei bomboloni alla crema anche se oggi opterò per una mela.

Esco di casa e mi incammino per andare a scuola. Appena arrivo mi raggiunge il mio amico Louis.

-Ciao Zayn-mi dice con una voce squillante

-Ciao Louis-

-Perché non prendi il pullman per venire a scuola?-

Dalla mia scuola a casa mia ci sono quaranta minuti di strada a piedi.

-Preferisco camminare-

Preferivo camminare perché in quei quaranta minuti rimanevo da solo, nessuno mi disturbava e io mi perdevo nei miei pensieri. Pensavo al tutto ed al niente nello stesso momento.

-va bene. Entriamo che c'è fisica ora-mi dice, così ci avviamo verso la scuola e poi verso la nostra classe.


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