Capitolo cinque

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Un temporale all'orizzonte non era proprio la cosa più bella con cui iniziare la giornata, soprattutto se si era su un piccolo schoolbus con molti altri studenti, di alcuni non aveva mai visto l'ombra. Stiles sedeva nei posti infondo, vicina a Scott, mentre Isaac e Boyd erano più avanti e uno dei gemelli – Ethan – sedeva poco avanti a lei vicino a Danny – il suo Danny bello – e la cosa la preoccupava abbastanza, soprattutto da quando aveva realizzato che i due Alpha avevano adocchiato lei e Danny con degli scopi ben precisi.

Scott al suo fianco non stava per niente bene e neppure lei si sentiva al massimo della forza. Aveva il cuore a pezzi, i muscoli quasi si rifiutavano di collaborare, ma il desiderio di non lasciare invano la morte di Derek la spronarono a fare delle ricerche.

« Hey Scott. Hey! » lo chiamò vedendolo mezzo addormentato il ragazzo, la fronte pressata contro il finestrino sporco dell'abitacolo « Sei con me? » gli chiese quando si girò, lo sguardo perso nel vuoto che fece stringere ancora di più il cuore alla ragazza. In quel momento, però, il sovrannaturale andava lasciato da parte, emarginarlo per non sentire dolore, e allora gli fece una domanda per la sua preparazione al college che faceva parte del programma Uno Scott McCall migliore.

« Incongruo. » chiese guardando lo schermo del suo Ipad scacciando via le parole del suo migliore amico che l'avvisavano che Derek era morto per cercare di sconfiggere gli Alpha « Si può usare in una frase? » chiese Scott accigliandosi, non sicuro sul significato della parola e Stiles non si lasciò sfuggire per esprimere la sua frustrazione.

« Sì, si può usare: mi sembra incongruo trovarsi su uno schoolbus adesso per andare ad una stupida corsa campestre dopo ciò che è successo, è incongruo. » disse alzando gli occhi al cielo, a lei nemmeno piaceva correre! Era scarsa in quasi tutte le attività fisiche, i punti segnati a lacrosse era pura fortuna. Almeno strappò un sorriso – piccolo, piccolo – all'amico.

« Fuori posto, ridicolo, assurdo. » rispose ricevendo un « Perfetto. » dalla ragazza « Va bene, prossima parola, Darach, Darach. È un nome. » continuò facendo sussultare Scott, Stiles lo guardò con occhi profondi, voleva costringerlo a parlare del problema, perché non potevano far finta di nulla, come se fossero veramente dei semplici liceali che stavano andando ad una semplice corsa. Non con quattro licantropi nello schoolbus.

« Prima o poi dovremmo parlarne, d'accordo? Rimarremmo rinchiusi qui per cinque ore, perché non adesso? » domandò scocciata, voleva sapere tutto nei minimi dettagli, non le bastava certamente quel piccolo resoconto che le aveva fatto Isaac durante la colazione, approfittando dell'assenza dello sceriffo.

La loro convivenza andava bene, ognuno rispettava i suoi spazi dopo che il biondo aveva fatto domande riguardo la sua maglietta squarciata e lei gli aveva detto candidamente di farsi gli affari suoi, senza però essere troppo acida. Giusto i turni del bagno erano un problema in quanto il ragazzo sistemava accuratamente i capelli in modo che ogni ricciolo fosse al suo posto.

Stiles sospirò vedendo Scott tornare a posare la testa contro il finestrino « Prossima parola: intransigente. » disse spostando lo sguardo dallo schermo al viso dell'amico « Testardo, ostinato... » iniziò, ma lo schoolbus prese una buca facendoli saltare dai sedili e Scott emise un gemito di dolore che preoccupò l'amica.

« Bello, stai bene? » gli chiese guardandolo tenersi un fianco e digrignare i denti. Da quando era un licantropo non lo aveva mai visto in quello stato, Derek durante gli allenamenti aveva fatto spesso del male al ragazzo, ma questa volta sembrava non voler guarire.

« Non dovevamo venire. » disse respirando dal naso, quella mattina aveva provato a farlo desistere, ma Scott aveva rifiutato categoricamente di rimanere a casa, soprattutto per non far preoccupare la madre che era già abbastanza stressata per i doppi turni all'ospedale « Lo sapevo, non dovevamo venire! » aggiunse per rafforzare in concetto che lei aveva sempre ragione, non importava quale situazione.

Ils ne savent rien de nousDove le storie prendono vita. Scoprilo ora