PROLOGO

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Si era svegliato presto James quella mattina. Aveva deciso insieme alla sua migliore amica, Annalise, di fare colazione al loro bar preferito prima di andare a scuola: almeno avrebbe avuto un ricordo felice di quella che si prospettava essere, come sempre, una pessima giornata.
Era bello James. Aveva dei capelli molto ricci, gli occhi di un azzurro profondo come l'oceano, delle labbra rosse e carnose e aveva un corpo tonico. Difatti anche con la maglietta addosso gli si intravedevano perfettamente i muscoli delle braccia e i pettorali abbastanza torniti.
James si preparò in fretta. Non voleva ricevere rimproveri dall'amica per averla fatta aspettare. Così si vestì di tutta fretta indossando una maglia nera molto aderente, che faceva risaltare i muscoli dei bicipiti e dell'addome, e un normalissimo jeans.
Entrati al bar, James e Annalise, si sedettero ai loro soliti posti chiacchierando del più e del meno e bevendo ciò che da sempre ordinavano in quel bar: due cappuccini.
Proprio mentre Annalise gli stava raccontando dell'uscita della sera prima con un ragazzo per il quale si era presa una cotta gigantesca, nel bar entrarono cinque ragazzi che James ed Annalise conoscevano fin troppo bene: Markus, Ian, Tyler, Alex e... Brian. Loro rappresentavano il tormento di James da ormai quattro anni, ovvero da quando avevano cominciato le superiori.
Inizialmente i cinque ragazzi si stavano dirigendo verso uno dei tavoli liberi, poi Ian guardandosi attorno si accorse di James ed Annalise, e facendo un cenno con la testa agli altri quattro pensò bene di andarli ad infastidire.
-Ehi guardate un pó qui! Ci sono il finocchio e la cara amica "Cagnalise".. mm .. Annalise. Scusate a volte confondo i nomi- disse Ian guardando prima James e poi Annalise. Tutti a scuola sapevano di James. Una volta si era preso una cotta per un amico e confessarglielo fu un grave errore: questo "amico", Christian si chiamava, gli aveva riso in faccia e aveva raccontato a tutta la scuola che James era "uno sporco frocio" tanto per citarlo. Da quel giorno James veniva spesso picchiato o preso in giro e toccava ad Annalise il compito di confortare il suo migliore amico.
-No, non preoccuparti, sappiamo che sei caduto da piccolo. Io non prendo in giro i ritardati. E per la cronaca tu, coglione, non sarai mai uomo neanche la metà di quanto lo è James.- disse Annalise, e James la guardò sgranando gli occhi. Quei ragazzi non si facevano scrupoli. Certo non avrebbero mai picchiato una ragazza, ma un ragazzo si, e James non voleva fare quella fine. James sapeva che Annalise voleva solo proteggerlo, --come aveva sempre cercato di fare-ma così finiva solo per farlo picchiare.
Ian, con stupore di James ed anche dell'amica, si limitò a sorridere e a lasciar cadere il discorso *per fortuna* pensò James.
Gli altri quattro energumeni dopo aver riso per il battibecco tra i due andarono a sedersi ad un tavolo che si trovava sull'estrema destra del bar.
I due amici, così, ripresero a mangiare e chiacchierare come se nulla fosse, senza accorgersi che qualcuno gli stava guardando con una certa insistenza. O per meglio dire, qualcuno stava guardando James con una certa insistenza: Brian.

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