Capitolo 3 -Noctis

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«Possiamo anche scordarci l'idea di un passaggio» disse scoraggiato Gladio.

«Pensavo che la gente fosse più educata fuori dalla città» aggiunse abbattuto.

«Non fare troppo affidamento sulla gentilezza degli estranei» lo ammonì Ignis, spalmato contro il volante.

«Ho paura che dovremo spingerla a destinazione» disse Gladio sgranchendosi le vigorose braccia tatuate.

«Io mi sono già spinto al limite delle forze» sostenne Prompto disteso sull'asfalto.

«Su alzati, l'auto non si spinge da sola» lo esortò Gladio.

«Credevo fosse la macchina a dover trasportare noi» commentò Prompto posizionandosi al lato desto dell'autovettura.

Noctis si piazzò al fianco sinistro mentre Gladio pressava la parte posteriore.
«Magari...» dichiarò Noctis lanciando a Prompto uno sguardo spietato.

«Piantala. Pronti... E... Spingete!» spolmonò Gladio.

«Assurdo...» ribadì Noctis.

«Non siamo nel mondo delle favole, vero, principe Noctis?» proferì Gladio.

«Ci siamo fatti prendere troppo dall'entusiasmo» dichiarò Ignis.

«Sentite, sono cose che succedono!» si difese Prompto.

«Spero solo non sia un cattivo presagio» osservò poi.

«Gladio, fammi il favore...» informò Noctis.

«Cosa vuoi?»

«Spingila tu» disse lui con tono assurdamente serio.

«Tutto da solo?!» rispose Gladio, sorpreso da quell'affermazione.

«Se la lasciamo andare non te ne accorgerai nemmeno» accennò Prompto con un sorriso.

«Non pensarci neanche» lo avvertì Gladio.

«Risparmiate il fiato per spingere» sostenne Ignis seduto al posto del guidatore.

«Forza, Ignis, è ora di cambaire!» protestò Noctis cercando di ignorare la fatica.

«Tocca a me, Noct» brontolò Prompto.

«Ma sentilo, tocca a lui...» lo ammonì Ignis sdegnato.

«Ho le mani distrutte» si lagnò Prompto.

«Vuoi che ti dia il colpo di grazia con le mie?» lo sfidò Gladio.

«Calma Mr.Muscolo» sbuffò  Prompto.

«Allora?» chiese Noctis lanciando uno sguardo speranzoso verso Ignis.

«Dà sempre occupato» lo informò lui.

«Fermi un attimo. Sembra solo a me o dovremmo già essere arrivati?» domandò preoccupato Prompto.

«Ti assicuro che la cartina non mente» comunicò Ignis.

«Sulla cartina Hammerhead era vicinissima» contestò Noctis.

«Per forza, è una mappa del mondo intero» precisò Gladio.

«Il mondo è davvero grande» considerò Noctis sognante.

«E pieno di meraviglie» concluse Ignis sorridente.

Dopo aver percorso qualche metro, sul ciglio della strada si parò una giovane ragazza dai lunghi capelli biondi che improvvisamente cadde a terra.
Priva di sensi rotolò per la strada fino ad arrivare tra le gambe di Noctis.

Intontito e allarmato, il giovane si chinò sulla ragazza svenuta, ponendole una mano dietro la schiena e sollevandola.
Gladio, Prompto e persino Ignis si precipitarono accanto a lui.

Una massa di capelli d'orati le copriva la fronte rigata di sangue, nascondendole il volto.
Il giovane scostò i capelli, ignorando l'improvviso afflusso di sangue che lo aveva assalito, scoprendo un viso dai tratti nivei e armoniosi.

Noctis le posò una mano sulla gola e quando sentì il battito regolare tirò un sospiro di sollievo.

«È morta?» chiese Prompto seriamente preoccupato.

«Grazie al cielo, no» rispose lui.

«Credo sia solo svenuta...» aggiunse poco dopo.

Delicatamente sollevò la ragazza svenuta e stringendola tra le sue braccia le fece appoggiare la testa ciondolante sul suo petto. 

«Dobbiamo aiutarla!» propose Prompto.

«Per prima cosa portiamola all'officina, lì potranno aiutarla» disse Ignis con una voce sommessa, carica di compassione.

Noctis appoggiò prudentemente la ragazza sul sedile posteriore, che si mise in posizione fetale, come se potesse in qualche modo difendersi meglio dal dolore.

Non ne era sicuro, ma quella ragazza gli ricordava qualcosa, forse la sua faccia... non sapeva, forse gli ricordava una cosa o qualcuno di tempo fa.

Osservò il corpo della ragazza che dormiva calma, in una tranquillità pronta a dissolversi con il risveglio.
Un abbaglio accecò Noctis, che volse il suo sguardo alla fonte di luce.

I suoi occhi incontrarono un ciondolo azzurro brillante appeso al collo di lei, che fuoriusciva leggermente dalla camicia bianca.
Quella luna con la stella...
Era sicuro di averla vista da qualche parte, cercò di riunire tutti i suoi ricordi fino a quando un'immagine non gli si stampò nella mente.

Lunafreya.

Anche lei da piccola portava quello stesso pendente.

Come faceva ad averlo indosso una ragazza coperta di polvere e sangue venuta dal bel mezzo del deserto.

"Chi è questa ragazza?" pensò sconcertato Noctis.

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