Capitolo 10 -Brutta notizia

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Il mattino seguente Stella si svegliò presto, con un leggero mal di testa, dopo una notte di sonno agitato.
Le ci volle qualche secondo per capire dove si trovasse.

Un odore di mele e cannella le solleticò le narici, quel profumo la accarezzava e un tremito le si propagò giù per il corpo.
Il suo sentore era rimasto sulle coperte.
Le balzò il cuore in gola e sotterrò violentemente la testa sotto le coperte.
Continuava a pensare a Noctis: alla sua gentilezza e alla sua bellezza.
Strinse le braccia intorno alla gambe e cercò di pensare ad altro.
Ma se chiudeva gli occhi continuava a rivedere Noctis, e il suo cuore accelerava i battiti.

Uscì dalla coperte e a Stella parve di ritrovare il respiro dopo una lunga apnea.
Si fece una doccia veloce e si rimise i vestiti del giorno prima, lavati con cura da una lavatrice all'avanguardia, o almeno così gli aveva detto un addetto al ricevimento.
Si avviò verso il corridoio, morente di fame, e proprio davanti alla sua porta incontrò Gladio e Prompto.

«Stella sei già in piedi? Molto bene, allora vieni con noi a svegliare il principe addormentato» la avvisò Gladio a bassa voce.

Prompto bussò alla porta.
Nessuna risposta.
Stella riprovò, questa volta bussando timidamente.
Nessuna risposta.
Forse sarebbe stato meglio entrare senza preavviso, e così fecero.
Gladio estrasse dalla tasca un mazzo di chiavi e ne infilò una nella serratura.
Stella lo guardò smarrita.

«So a cosa stai pensando ma sono il suo bodygard, proteggerlo è un mio dovere. E già che c'ero, ho preso le chiavi di tutte le stanze» chiarì ammiccando.
«Dai, muoviti ad entrare» lo spinse Prompto.

La stanza in cui alloggiava Noctis era sontuosa. I tre erano in piedi sul pavimento in legno chiaro, la parete alla loro desta era ricoperta da una muratura in mattoni a vista color sabbia, mentre alla loro sinistra c'erano alcune grandi finestre che rivelavano il paesaggio marittimo mozzafiato. Al centro della stanza un tavolino in vetro nero con due poltrone in pelle del medesimo colore.

Nella parte più a nord si trovava un Noctis assonnato, seduto sul letto dalle coperte a righe rosse e bianche.
Si era addormentato vestito, sopra le coperte, con ancora indosso i vestiti e le scarpe.
Si stropicciò gli occhi e sbadigliò.

«Ehi buongiorno» si lamentò Prompto.

Noctis si volse e non appena incontrò il viso di Stella si sentì tremendamente in imbarazzo. Ripensò agli avvenimenti della scorsa notte, quel bacio...
Non sapeva neppure lui dove avesse trovato il coraggio, ma la preoccupazione della ragazza gli aveva trasmesso un'apprensione affannosa. Il terrore nei suoi occhi gli causava una grande amarezza così, quel bacio confortante e rassicurante, non era altro che un gesto dettato dall'impulso. 
Cercò di riprendere il suo colore naturale e prima di parlare tossì leggermente.

«Dov'è Quattrocchi?» chiese Noctis alzandosi e portandosi le mani ai fianchi.

«Sarà qui a momenti» replicò Gladio.

Passarono quelli che a Stella sembrarono minuti. Tutti e tre i ragazzi erano impegnati a osservare qualcosa, il mare più precisamente.
Nell'aria si provava una leggera tensione.
Il cigolio della porta che si aprí sotto la spinta di Ignis destò tutti dai loro pensieri.
Lui entrò adagio con un giornale in mano.
Contrasse il volto, amareggiato, guardando Noctis.

«Cos'è quella faccia?» domandò lui.
Ignis porse il giornale a Gladio.

«È su tutti i quotidiani» mise al corrente Ignis.

«Cosa?» chiese angustiata Stella.

«La caduta.... di Insomnia» lesse con cautela Prompto, avvicinandosi a Gladio.

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